Panettone dolce per l’Inter: il primo derby griffato Erick Thohir-Barbara Berlusconi finisce 1-0 per i nerazzurri. A San Siro decide un eurogol di Rodrigo Palacio, il decimo in campionato per l’attaccante argentino. Una magia che spezza i fili dell’equilibrio all’86’ minuto di gioco. In classifica l’Inter mantiene il quinto posto (31 punti), temporaneamente scippato dal Verona nel pomeriggio, a rimane nella scia di Fiorentina (quarta a 33) e Napoli (terzo a 36); il Milan invece resta impaludato a centro classifica a quota 19: più cinque dal terzultimo posto e tanta amarezza, per un derby perso per un “furto tecnico” della stella avversaria.



E’ stato un derby non spettacolare, tecnicamente crudo, maschio sino al nervosismo in alcuni tratti, dall’andamento piuttosto definito (meglio il Milan nel primo tempo, poi progressivo equilibrio e Inter alla distanza). L’unico meraviglioso imprevisto ha deciso una partita che in fondo è specchio della situazione calcistica milanese. Due cantieri aperti hanno espresso un gioco operaio, dando vita ad una partita intensa più per i tradizionali fattori climatici, che non per particolarità tecniche. Alla fine ha vinto la squadra che sta più in alto in classifica.



Primi minuti a spron battuto, poi un repentino cambio di atteggiamento: per tutto il primo tempo l’Inter ha spazientito i suoi tifosi aspettando l’avanzata del Milan, chiudendosi quasi a riccio nella propria trequarti. La squadra è emersa nella ripresa, sfruttando l’evidente calo fisico del Milan. La vittoria non è del tutto giustificata dalla prestazione, ma tutto considerato l’Inter ha rischiato in poche occasioni e difeso con ordine. La fase d’attacco resta un rebus: l’assenza di Alvarez ha denudato una circolazione di palla senza sbocchi nè collegamenti tra la squadra e Palacio.



L’Inter ha trovato una prodezza, il Milan no: senza fronzoli si può ridurre anche così. Le statistiche rossonere non esprimono inferiorità: la squadra ha gestito più possesso palla (52%-48%), ha raccolto gli stessi tiri dell’Inter (15-14) e ha speso all’attacco qualche secondo in più (11’37” contro gli 11’01” nerazzurri). Il gap sta nell’indice di pericolosità: Inter 48%, Milan 33%. Mentre i cugini si sono difesi con grande compattezza i milanisti hanno confermato una certa vulnerabilità difensiva, accentuata dalla grande stanchezza che nel finale ha colpito un pò tutti. La classifica piange ma la sostanza resta: il Milan soffre se attaccato, chissà se basteranno un centrale in più (Rami) e un mediano alla Nainggolan per ottenere miglioramenti.

I cartellini sono legittimi compreso il rosso a Muntari, che si lascia scappare una reazione innervosito da Kuzmanovic. Resta il rigore negato all’Inter nel primo tempo: Zapata affossa il polpaccio di Palacio prima di toccare anche la palla. Lui dovrebbe vedere, ma rimane la domanda: non sono i casi “appositi” per gli arbitri di porta?

Il primo tempo del derby Inter-Milan finisce sul risultato di 0-0. E’ stata una prima frazione fisico e nervoso più che tecnica, raramente spettacolare. L’Inter ha cominciato più aggressiva nei primissimi minuti, poi ha arretrato il baricentro di botto (ordine di scuderia? Poco chiaro) aspettando l’avanzata del Milan, che ha gestito più possesso palla ma trovato pochi varchi. Al 16′ bel tiro di Guarin (voto 6,5) dalla distanza: parabola a scendere che per poco non sorprende Abbiati (voto 6), leggermente fuori dai pali. Al 24′, in uno strappo rossonero, Taider (voto 6) azzecca un bel cross da destra: palla sul secondo palo dove Nagatomo schiaccia defilato, mandando alto di testa. Al 30′ la più grande occasione per il Milan. sugli sviluppi di un corner Handanovic esce e smanaccia, lasciando la porta incustodita: i difensori si schierano a protezione, Poli  (voto 5,5) può calciare in equilibrio precario ma non riesce ad inquadrare la porta, palla altissima. Al 40′ episodio da moviola: palla per Palacio (voto 6) che protegge in area, Zapata (voto 6) lo colpisce da dietro prima di intervenire sulla palla: poteva starci il rigore ma l’arbitro Mazzoleni (voto 5,5) lascia correre. Ammoniti i milanisti De Sciglio (voto 5,5) e Constant (voto 6), entrambi per falli su Guarin. Migliore in campo Inter: Rolando 6,5 Chiude bene gli spazi a Balotelli quando questi si presenta in area Peggiore in campo Inter: Handanovic 5,5 Un paio di incertezze da brivido e non da lui Migliore in campo Milan: Bonera 7 Primo tempo di grande pulizia ed efficacia Peggiore in campo Milan: Balotelli 5,5 Per ora si muove allargandosi sulla fascia: aiuta l’azione ma in zona gol non c’è. Non significa prova negativa ma da un attaccante come lui ci si aspetta di più.

Inter 

Non è al cento per cento, alcune incertezze (primo tempo) non si spiegano altrimenti. Nella ripresa si riscatta respingendo Balotelli, e spizzando con le unghie l’ultimo cross in uscita.

Energia, grinta e confusione quasi in egual misura, il suo apporto è comunque positivo perché dal suo lato il Milan sfonda poco.

Da riserva nel Napoli a titolare nel derby di Milano, sbriga bene il lavoro da difensore: costringe Balotelli ad allargarsi ed è pronto a pulire l’area. Più impacciato in fase d’impostazione, cui non è abituato.

Attento, limita gli sprechi anche palla al piede. Più in difficoltà quando puntato a uomo: legata a Balotelli e giallo.

Cerca sempre di attaccare la fascia ed avvicinare l’area, ci riesce solo occasionalmente, anche perché palla al piede crea meno del solito. Difensivamente accorto.

Contributo ordinato, diligente: è dove deve essere. Però non è più tempo per le galoppate, perlomeno non stasera che la palla scotta: si propone poco in attacco dal 68’KUZMANOVIC 6,5 Sostituzione da sopracciglia inarcate, invece entra bene in partita ed aiuta la squadra a rialzarsi per l’impeto finale.

Non abbandona mai la partita ma non riesce a guidare il centrocampo, che nel primo tempo volente o meno si schiaccia troppo all’indietro. Aiuta soprattutto la difesa dall’82’ICARDI 6 Aiuta Palacio sgravandolo di qualche attenzione, utile anche per tenere alta la squadra.

Un pò intimorito al suo primo derby, nè aiutato dal pubblico che sembra quasi incombergli addosso ad ogni errore. Anche per questo privilegia giocate prudenti dal 57’KOVACIC 6,5 Una delle chiavi del successo: la sua benzina carica l’Inter ed accentua la riserva del Milan, che soffre le sue accelerazioni palla al piede.

Prestazione non straordinaria ma continua: vince il duello con De Sciglio sdoppiandosi meglio tra le due fasi, e trovando più soluzioni in attacco (anche 4 tiri personali).

Il suo match è la solita insalata di bonus e manus: unico a pressare il giro palla del Milan, riconquista e perde palloni quasi in egual misura. Però c’è nelle fasi più calde, non a caso è lui ad ispirare il pensiero stupendo di Palacio.

Quando risolvi un derby di tacco non può prendere di meno. Una “trencita” magica che beatifica tutto il lavoro precedente: movimenti e difesa della palla che sfiancano i guardiani rossoneri.

All.MAZZARRI 6,5 Le sostituzioni e soprattutto il risultato gli danno ragione. Da capire il primo tempo: Inter un pò troppo passiva e in evidente carenza offensiva con una punta sola.

(Carlo Necchi)

Milan

Quando l’Inter si sveglia ci pensa lui: oppone i guantoni a Nagatomo, Palacio e Guarin. Insomma para il parabile…

Deve ancora recuperare parte della sua brillantezza. Nagatomo si rivela cliente fastidioso, che più di una volta riesce a passare dalla sua parte. Perlopiù costante nella spinta anche se manca in fase di cross.

Globalmente non dispiace anche se gli episodi chiave lo penalizzano: nel primo tempo rischia grosso toccando Palacio in area, nel secondo si fa beffare di tacco.

Primo tempo utile ed anche dilettevole, in alcune chiusure eleganti. Nel secondo resta lucido, anche se Palacio gli fa spendere qualche camicia in più.

Tutto considerato ma match pari con Jonathan: entrambi sfondano poco ed ancor meno cavano in fase di cross. Fuori per infortunio alla caviglia dal 1’st EMANUELSON 6 Dentro per necessità e in precarie condizioni (problemi ad un braccio), gioca con diligenza senza spettinare lo spartito, nel bene o nel male. Giusto un paio di spunti offensivi, senza esito.

Finisce ansimando, come al solito spende tutto sè stesso tra aiuti difensivi e sovrapposizioni sulla destra. Mezzo punto in meno per il gol fallito nel primo tempo: poteva almeno inquadrare la porta dall’87’PAZZINI s.v. Nella baraonda finale si rivede anche lui: gli riesce solo una sponda, non può combinare molto altro.

Nei momenti di supremazia rossonera emerge come lì in mezzo serva qualcuno di maggiore inventiva. L’olandese smista con buona puntualità, ma se Kakà deve spesso arretrare nella sua metacampo un motivo ci sarà.

Offre alla causa tutta la sua resistenza, corre moltissimo riuscendo sia a difendere che ad attaccare. Con la palla è meno protagonista, nel finale gli saltano i nervi e viene espulso.

Il jolly di Allegri si presenta con un tunnel a Campagnaro, roba fina. Poi si spegne gradualmente: aiuta il centrocampo ma resta per lo più “nascosto” tra le linee dal 76’MATRI 5,5 Entra nel miglior momento dell’Inter, se non riesce ad incidere non è solo colpa sua.

Fa l’elastico fra le due trequarti preoccupandosi di ordinare l’azione dei suoi, e presenziando al limite dell’area. Non trova molto varchi per lasciare il segno, resta una prestazione intelligente ma inutile.

Valutazione difficile: ad un primo tempo grigio segue una ripresa colorata da contributi laterali e due conclusioni al volo molto pregevoli. Non entusiasma ma in fondo le maggiori occasioni del Milan lo vedono nel cast, protagonista o non.

All.ALLEGRI 5,5 La mossa Saponara finisce per non pagare, ma l’azzardo ci stava. Numeri alla mano il Milan non merita di perdere ma non riesce a bucare la difesa interista nè a blindare a dovere la propria area. Problemi accentuati da una stanchezza fisiologica quando evidente, nell’ultima fetta di gara.

(Carlo Necchi)