La Fiorentina batte 1-0 il Sassuolo grazie al solito Giuseppe Rossi: sono tre punti importantissimi per la Viola, che chiude alla grande il 2013 avvicinandosi al terzo posto (ora distante 3 punti) e si rilancia quindi in chiave Champions League. Per il Sassuolo una battuta d’arresto che lo riporta in zona retrocessione: l’impressione è che Di Francesco comunque non rischi il posto, ma è chiaro che da gennaio gli emiliani dovranno iniziare a concretizzare di più le occasioni create. Alcune assenze pesanti condizionano la Viola, che non gioca come sa: ne approfitta il Sassuolo che alza il ritmo e crea pericoli, ma davanti si dimostra sterile e così tiene i giochi aperti. Nel finale la miglior esperienza e classe degli ospiti viene fuori, ma la gara è stata in equilibrio e sempre piacevole. La prestazione c’è stata: mettere paura a una squadra come la Fiorentina deve essere motivo di orgoglio per Di Francesco, che però torna a casa con zero punti e vivrà un Natale agrodolce. Serve più continuità davanti: il gioco si sviluppa bene e gli attaccanti lottano su ogni pallone, ma non riescono quasi mai a capitalizzare quanto creato. Stavolta il risultato arriva con il minimo sforzo: un pareggio non avrebbe fatto gridare allo scandalo, anzi. Ma la Viola sta imparando a essere cinica: l’anno scorso probabilmente non sarebbe tornata a casa con i tre punti, oggi sì e questo è chiaramente un merito per gli uomini di Montella che continuano la caccia al terzo posto. Direzione senza troppi patemi quella del fischietto, che lascia scorrere la partita e non sembra prendere troppi abbagli. Forse qualche cartellino giallo di troppo.



Strepitoso su Rossi e in un altro paio di occasioni, poi deve capitolare a Pepito e viene salvato dal palo. Continua nel suo ottimo campionato.

Partita di grande autorità per il difensore di scuola Roma, che copre tutti i varchi con l’esperienza di un veterano. In crescita.

Anche grazie a lui il Sassuolo riesce a tenere la Fiorentina lontana dalla sua area. Fino alla rete di Rossi.



Il meno brillante del pacchetto arretrato, ma gioca comunque una partita accorta e senza errori.

E’ tornato titolare e ha riacquistato fiducia: un po’ timido quando deve proporsi in avanti, ma c’è sempre in appoggio e soprattutto non sbaglia niente dietro. 

Non un gigante,  ma dimostra di stare bene in mezzo al campo e aiuta Marrone prestandogli il fianco.

Difensore nella Juventus, torna nel suo ruolo naturale qui e dimostra di avere un buon futuro davanti a sè. Imposta sempre con ordine.

( Lui invece è la nota stonata: naturalmente ha caratteristiche diverse da Marrone, e in questa partita non riesce a farle emergere)



In altre uscite era stato un po’ troppo timido, qui dimostra invece di aver imparato la lezione; soprattutto approfitta dell’assenza di Cuadrado e spinge con costanza, pur senza essere troppo incisivo.

Se la Juventus lo riprenderà a giugno non saremo stupiti: partita dopo partita aggiunge un pezzo in più al suo repertorio. Oggi si dedica ai ripiegamenti senza disdegnare la fase offensiva. Conte sarà stato informato a dovere. ()

A proposito di Juventus. Anche lui cresce sempre di più, pur se oggi gli è mancato il killer instinct per segnare e dare un altro volto alla partita. Resta però una bella gatta da pelare per tutti.

Tanto movimento, tanta corsa, ma anche poca sostanza. ()

Seconda partita consecutiva senza subire gol: quasi una notizia, e allora prova a farsi del male da solo quando incespica sul pallone e quasi fa la frittata.

Non è un terzino e si vede. Limita i danni, ma certamente la Fiorentina ha bisogno di altro se gioca con questo modulo.

A inizio stagione sembrava in rampa di lancio, a oggi è involuto. Non incide mai, anzi sembra abbia paura di affondare gli interventi.

Tiene in piedi il reparto difensivo quasi da solo, se  la cava molto bene in assenza di Gonzalo Rodriguez.

Sufficienza stiracchiata: non che faccia molto per guadagnarla, ma almeno dietro non sbaglia.

Fa lui il regista al posto di Pizarro: combina davvero poco, dimostra di non essere quel tipo di giocatore.

Preziosissimo soprattutto per fermare le iniziative del Sassuolo, non si tira mai indietro.

Sorpresa: lo spagnolo non gioca bene. Impreciso con la palla tra i piedi e nei calci da fermo, non riesce a dare una mano alla squadra e addirittura viene sostituito. ()

Il vizietto di portare troppo la palla gli è rimasto, ma sta migliorando: sfortunatissimo quando timbra il palo interno. ()

Partita decisamente da dimenticare per il peruviano, che da trequartista non ha la fascia a disposizione per spingere e cercare il suo pericolosissimo mancino.

( Ai margini della rosa, gioca sostanzialmente perchè c’è bisogno: diciamo che il Pizarro al suo top non è questo)

Pepito opportunista: non lo vedi mai, ma quando conta c’è. Gol (numero 14) e assist al bacio per Ilicic che centra il palo. Senza di lui, dove sarebbe questa Viola?

Rossi (F) al 36’ s.t.

Pegolo; Marzorati, Bianco, Antei; Gazzola, Chibsah, Marrone (dal 1’ s.t. Kurtic), Longhi; Berardi (dal 35’ s.t. Laribi), Zaza, Ziegler (dal 39’ s.t. Floro Flores). Pomini, Rosati, Pucino, Missiroli, Alexe, Masucci, Valeri, Rossini, Farias. Di Francesco. ESPULSI: nessuno. AMMONITI: Pegolo per comp. non regolamentare; Longhi, Gazzola, Kurtic e Marrone per gioco scorretto.

Neto; Tomovic, Savic, Compper, Pasqual; Ambrosini, Aquilani, Borja Valero (dal 30’ s.t. Mati Fernadez); Ilicic (dal 43’ s.t. Wolski), Rossi, Vargas (dal 20’ s.t. Pizarro). Lupatelli, Munua, Roncaglia, Bakic, Joaquin, Vecino, Matos, Iakovenko. Montella.

Guida

 Gazzola (S), Marrone (S), Longhi (S), Tomovic (F), Pegolo (S), Compper (F), Kurtic (S)