La nazionale uruguaiana si è qualificata per i mondiali dopo gli spareggi, vinti agevolmente contro la Giordania (5-0 all’andata in trasferta, 0-0 al ritorno). Nel girone sudamericano si era classificata quinta con 25 punti (7 vittorie, 4 pareggi, 5 sconfitte, 25 gol fatti ed altrettanti subiti), dietro Argentina, Colombia, Cile ed Ecuador. Il capocannoniere della squadra è stato Luis Suarez del Liverpool, con 11 gol, mentre Edinson Cavani ne ha realizzati 5. In bacheca figurano due campionati del mondo (1930 e , quest’ultimo proprio in Brasile) e ben quindici Coppa America (1916, 1917, 1920, 1923, 1924, 1026, 1935, 1942, 1956, 1959, 1967, 1983, 1987, 1995, ). 



Si parte da una base di , che all’occorrenza può essere sbottonato in un 4-3-3 o 4-2-3-1. Il portiere è Fernando Muslera del Galatasaray, ex Lazio. In difesa pilota il totem Diego Lugano, affiancato da Diego Godin: una coppia che bene abbina esperienza e fisicità. I terzini titolari dovrebbero essere Maxi Pereira del Benfica (destra) e uno tra Martin Caceres (Juventus) ed Alvaro Pereira (Inter) a sinistra. A centrocampo un mediani senza troppi mezzi termini: Arevalo Rios, recentemente intravisto a Palermo, accanto ad un uomo di maggiore fantasia come Nicolas Lodiero del Botafogo. Il laziale ‘Tata’ Gonzalez e Walter Gargano del Parma sono più di semplici alternative, mentre Cristian Rodriguez dell’Atletico Madrid completa il teorico terzetto titolare. L’attacco è atomico: Cavani-Suarez-Forlan se c’è da divertirsi; in un contesto più serio come i mondiali è probabile che il “grande vecchio” Forlan possa partire dalla panchina, con l’avanzamento di Lodeiro dietro due punte e l’inserimento di un centrocampista in più.



Non c’è quasi bisogno di dirlo: quanti attacchi possono vantare giocatori come Luis Suarez ed Edinson Cavani assieme? Anche le riserve sono di grande livello: oltre a Forlan c’è Abel Hernandez, che non è più una semplice promessa, ad anche Gaston Ramirez che (se in giornata) può garantire un alto apporto di fantasia e tecnica. A livello generale l’Uruguay è un’altra squadra da non lanciare in contropiede: i suoi velocisti possono essere letali. Occhio anche alle motivazioni, extra per tutte le sudamericane: sai che gioia bissare il Maracanazo del ’50… 



L’attacco è una santabarbara, ma all’Uruguay rischia di mancare la miccia per scatenare l’inferno. I centrocampisti sono perlopiù volti a noi noti: oltre ai Rios, Gonzalez e Gargano di cui sopra c’è Diego Perez del Bologna, mediano di rottura e corsa se ce n’è uno. Anche Cristian Rodriguez è più muratore che geometra: l’unico col passaggio buono in canna rischia di essere Lodeiro. Agli attaccanti potrebbero venir richiesti movimenti extra all’indietro per ricevere palla, cosa che può penalizzarli in fase conclusiva. E’ in questo senso importante che i terzini diano una mano nei possessi offensivi. 

Luis Suarez, attaccante cinque stelle del Liverpool di 26 anni. Lui e non Cavani perché attualmente sta segnando di più (il Matador è un pò “ostacolato” da Ibrahimovic). Vede la porta da qualsiasi posizione, è abilissimo nel dribbling ed è bravo anche sui calci piazzati. Da verificare l’intesa con Cavani, ma non dovrebbero esserci particolari problemi perché entrambi sono disposti al movimento sul fronte d’attacco, non aspettano di essere serviti e riveriti.

Oscar Tabarez, vecchia conoscenza di Cagliari (1994-1995, poi anche 1999) e Milan (1996). E’ al timone della Celeste dal 2006, ha vinto la Coppa America 2011. Ha dato carattere alla sua nazionale anche se il gioco tende ad aggrapparsi ai tenori d’attacco. E’ senza dubbio un bell’affidarsi ma sarà importante studiare piani d’emergenza.

(Carlo Necchi)