La Sampdoria (11 punti), reduce dal pareggio in extremis a San Siro contro l’Inter grazie al gol di Renan, torna tra le mura amiche di Marassi dove affronta il Catania, ultimo in classifica con appena 9 punti. I blucerchiati sembrano aver ben risposto al cambio di panchina: la gestione di Delio Rossi è stata fallimentare e ora con l’arrivo del grintoso Sinisa Mihajlovic, la squadra sembra aver trovato un’identità. Nelle due partite disputare con il nuovo tecnico sono stati raccolti due punti, ma la Samp ha giocato bene, dimostrando orgoglio. Il Catania paga le tante e importanti assenze e annaspa nei bassifondi della classifica. Il cambio in panchina (via Maran e dentro De Canio) non ha ancora sortito alcun effetto e nell’ultima uscita i siciliani sono stati piegati al Massimino dal Milan 1-3. Match salvezza se ce ne è uno. Il Catania chiude la classifica e la Sampdoria gli è sopra di appena due lunghezze. L’allenatore serbo sa quanto sia importante vincere questo scontro diretto e ottenere tre punti per smuovere la situazione e dare fiducia all’ambiente, ma sa anche quanto sia una partita che nasconde molte inside. Per il Catania è una sorta di ultima spiaggia: in caso di sconfitta si vedrebbe scappare le dirette concorrenti. De Canio, in settimana ha cercato di caricare i suoi, ma l’aria che si respira non è certo leggera. Pulvirenti è chiamato a rinforzare la rosa nel mercato di riparazione a Gennaio. I tifosi hanno contestato duramente. L’arbitro dell’incontro sarà il signor Celi, assistenti di linea Longo e De Pinto; il quarto uomo sarà Tasso, mentre gli arbitri di porta saranno Banti e Damato. Fischio d’inizio alle ore 15:00



Mihajlovic, ex di turno (curioso che le sue prime tre panchine lo abbiano visto contrapporti al suo passato: Lazio, Inter e ora Catania), è un allenatore con mentalità offensiva: 4-2-3-1. La rosa è tutta a disposizione ad eccezione di Berardi e Salamon. Da Costa in porta con De Silvestri, Munari, Gastaldello, Costa a formare la linea difensiva. Palombo e Obiang sono chiamati non solo a fare la diga, ma anche ad impostare e a rilanciare la manovra. Alle spalle di Pozzi, unica punta, ecco un tridente pericolosissimo costituito da Gabbiadini, Kristicic, Eder che daranno molto lavoro da fare alla difesa avversara.



Gigi De Canio rimane fedele al suo credo, il 4-3-3. L’allenatore deve fare i conti con assenza pesantissime (Bellusci, Almiron, Izco e Bergessio) alle quali si può tranquillamente imputare buona parte della crisi attuale. L’allenatore schiera, davanti ad Andujar, una linea difensiva a 4 composta da Lucchetti, Rolin, Spolli, Biraghi. Plasil, Guarente, e Monzon sono i tre di centrocampo scelti per la battaglia-salvezza di Mareassi. Il tridente offensivo è formato da Keko, Maxi Lopez e Castro. Attenzione, Maxi Lopez è ex di turno…

Da Costa, De Silvestri, Munari, Gastaldello, Costa, Palombo, Obiang, Gabbiadini, Kristicic, Eder, Pozzi



Allenatore: Sinisa Mihajlovic

A disposizione: Fiorillo, Tozzo, Fornasier, Castellini, Regini, Wszolek, Maresca, Eramo, Soriano, Renan, Petagna, Sansone

Squalificati: Nessuno

Indisponibili: Berardi, Salamon

Andujar, Lucchetti, Rolin, Spolli, Biraghi, Plasil, Guarente, Monzon, Keko, Lopez, Castro

Allenatore: Gigi De Canio

A disposizione: Frison, Ficara, Gyomber, Alvarez, Legrottaglie, Capuano, Freire, Leto, Petkovic, Cabalceta

Squalificati: Barrientos, Tachtsidis,

Indisponibili: Almiron, Bellusci, Bergessio, Boateng, Izco

Arbitro: Celi