Torna a vincere il Verona, e lo fa davanti al suo pubblico per la settima volta in campionato. Finisce 2-1 la partita contro l’Atalanta, grazie a una rimonta concretizzatasi nel finale ma meritata per quello che gli scaligeri hanno creato nella ripresa. Gli orobici escono con zero punti e un Colantuono infuriato per gli episodi decisivi, anche se c’è da dire che la terna arbitrale sembra aver visto bene; così la classifica resta in bilico e si perde un’occasione per fare un bel passo avanti. Decisamente piacevole, merito di entrambe le squadre che si sono affrontate a viso aperto senza mai rinunciare alla ricerca del gol. Forse ai punti la vittoria del Verona è meritata, ma l’Atalanta ha fatto quel doveva e non si è tirata indietro, pagando un paio di dettagli. La rimonta non è la prima della stagione, e conferma che questo gruppo non molla mai ma soprattutto ha giocatori in grado di risolvere le partite con gesti individuali. Questa volta Mandorlini ottiene risposte dalla panchina: Juanito Gomez e Cacia ribaltano il risultato ed è questo il miglior risultato per il tecnico. Bene ma non benissimo: i bergamaschi hanno fatto la loro partita, ma nel secondo tempo hanno concesso troppo e sono stati disattenti in due occasioni rivelatesi poi decisive. Nessun punto, la strada è ancora in salita e bisogna imparare a gestire meglio i finali (vedi il pareggio della settimana scorsa contro la Roma). Dubbi sul suo operato, nel quale lascia molto correre; il fallo di Cazzola è ineccepibile (giusto il rosso) ma forse inizia fuori area per poi concretizzarsi dentro. Poco aiutato dal guardalinee, che prima aveva concesso un angolo discusso dal quale era scaturita la rete di Juanito Gomez. 



Incolpevole sul gol, salva in un’occasione e si ripete alla grande su Denis nel secondo tempo. E tiene a galla i suoi…

Jolly che gioca ovunque, da terzino destro fluidifica senza se e senza ma, tritura Kone e disegna l’angolo del pareggio. 

Un incubo lungo il suo pomeriggio. Denis lo scherza in occasione del gol, quasi gliene regala un altro, non è mai sicuro e sbaglia tutto.



Rattoppa gli errori del compagno di reparto mostrandosi utile anche in fase di regia, dove non sempre è affidabilissimo ma fa il suo.

Al pari di Romulo spinge tanto, non raggiunge i suoi picchi ma è ordinato e diligente. 

Sarebbe da insufficienza se non calciasse alla grande il rigore della vittoria. Pochi lampi e poca fantasia, ma glaciale dagli 11 metri per la quinta volta su cinque in stagione.

Come in Coppa Italia: gioca titolare e perde il pallone da cui nasce il primo gol. Non si riprende più, ma ha talento e va rivisto. 

( La forza della panchina: entra ed è subito pericoloso, poi mostra il pezzo debole del repertorio e fa gol di testa. Decisivo)



Niente di che, si limita a fare quello che deve senza prendersi eccessive responsabilità.

Appannato per una volta, non capisce che è in giornata no e continua a provare dribbling che fallisce. In più, si divora un gol a porta vuota. ()

Crea pericoli con la sua sola presenza, recupera palloni dalla spazzatura, ne mette uno sulla testa di Iturbe che sciupa. Guerriero. 

Oggi gli esterni offensivi hanno funzionato, anche Martinho è parso appannato tanto da guadagnarsi la sostituzione. 

( Fondamentale: energia dalla panchina e il recupero di un pallone che sembrava perso e dal quale invece esce il rigore decisivo)

Quasi prende il rigore, ma in precedenza aveva regalato un pallone a Toni con una sciocchezza inutile e rischiosissima.

Non è il suo ruolo e si vede, tende ad accentrarsi e lascia tanto spazio al Verona.

Idem come sopra: si sacrifica da centrale e gli manca il tempo di intervento su Cacia, risultato fallo, rigore ed espulsione.

Su Toni se la cavicchia come può, lo limita quel tanto che basta. Decisamente il migliore del reparto.

Diciamo che se la cava quanto riesce, poco assistito non può nemmeno spingere come vorrebbe.

Sostanzialmente un fantasma, non combina nulla di buono tendendo a sparire da tutte le azioni importanti. 

( Cerca di metterci una pezza, ma entra in un momento in cui il campo c’è solo il Verona e la vita è dura)

Esce a fine primo tempo dopo che non aveva particolarmente brillato, pur tenendo)

( Doveva riposare, invece è costretto a giocare: si vede che non ha molte energie, va costantemente in tilt)

Grande personalità, premiato per la giovane età e la responsabilità che prende nel distribuire il gioco in assenza di Cigarini.

Ci mette l’assist per Denis ma poi annaspa, asfaltato da Romulo e incapace di offrire una spalla alla manovra offensiva dalla sua parte.

Anche lui spreca l’occasione concessagli da Colantuono, non incidendo mai nella partita. ()

Il solito Tanque. Grande gol con finta e controfinta e scavetto, poi scippa Gonzalez e ci riprova ma Rafael lo ipnotizza. Fa reparto da solo.

Marcatori: 42′ Denis (A), 82′ Juanito Gomez (V), 87′ rig. Jorginho (V)

: Rafael A.; Romulo, Maietta, A. Gonzalez, Agostini; Hallfredsson, Cirigliano (57’ Juanito Gomez), Jorginho; Iturbe (88’ Moras), Toni, Martinho (71’ Cacia). All. Mandorlini.

Consigli; Canini, Cazzola, Lucchini, Brivio; Brienza (67’ Giorgi), Carmona (46’ Migliaccio), Baselli, M. Koné; De Luca (79’ Livaja); Denis. All. Colantuono.

Arbitro: Andrea De Marco

Ammoniti: Carmona (A), Denis (A), Maietta (V), De Luca (A)

Espulsi: Cazzola (A)