Un’altra delusione per l’Italia. Che nella finale del Pallone d’Oro non ci sarebbe stato Andrea Pirlo era scontato, visti i rivali con cui il centrocampista bresciano della Juventus si scontrava; decisamente più speranze i tifosi bianconeri le covavano per il premio di Allenatore dell’anno 2013, con Antonio Conte che era uno dei papabili alla vittoria finale. Del resto i meriti del tecnico salentino sono indiscutibili: la scorsa stagione la sua Juventus ha dominato il campionato italiano, vincendolo per il secondo anno consecutivo, e in Champions League si è spinto fino ai quarti di finale eliminando i campioni in carica del Chelsea, battuti 3-0 a Torino. Il tutto, dopo aver preso in mano una squadra che non aveva nemmeno centrato l’Europa e arrivava da due settimi posti. I margini c’erano, e invece i tre candidati per il premio sono altri: non c’erano dubbi su Jupp Heynckes e Jurgen Klopp, i due allenatori che simboleggiano il dominio del calcio tedesco negli ultimi anni e che hanno portato Bayern Monaco e Borussia Dortmund alla finale di Champions League, dopo essersi contesi il campionato in Germania; in più Heynckes ha vinto tutto con i bavaresi prima di lasciare a Pep Guardiola e di fatto abbandonare le panchine (qualcuno dice che potrebbe presto sentire l’urgenza di tornare). Qualche domanda in più è lecito farsela su Alex Ferguson. Indiscutibile ovviamente quello che lo scozzese ha fatto in 27 stagioni con il Manchester United; ma l’ultima stagione i Red Devils sono stati eliminati agli ottavi di Champions League, pur vincendo la Premier League. Sembra essere più un premio alla carriera questo ingresso in finale, sulla scia dell’emozione per il suo addio alle panchine; certamente se dovesse vincere lui il premio sarebbe in ottime mani, ma forse non quelle che meriterebbero di vincerlo nel 2013. Niente da fare quindi per Antonio Conte: poco male, ci saranno altre occasioni per lui. Con la speranza, per tutti i tifosi bianconeri, che arrivino ancora da allenatore della Juventus.