Vince di misura l’Udinese: si potrebbe dire che il risultato arriva con il minimo sforzo, ma sono tre punti importanti perchè consentono ai friulani di arrivare al settimo posto in classifica, superando la Roma e agganciando il Catania, mettendosi anche nella scia della Fiorentina (clicca qui per le pagelle e il tabellino della partita). La squadra di Guidolin torna dunque a nutrire ambizioni europee, che di certo fino a poco tempo fa erano proibite. Non è stata la miglior partita dell’Udinese e ci mancherebbe, ma oggi era importante centrare i tre punti ed è quello che ha fatto la squadra, che ha avuto ragione di un Torino fin troppo rinunciatario che forse era troppo rilassato dai sette risultati utili consecutivi. Certo i granata hanno avuto il 52% di possesso palla con il 66,3% di precisione nei passaggi e hanno avuto una maggior supremazia del campo (10 minuti e 38 secondi contro 9 minuti e 24 secondi), ma l’Udinese è stata brava a proteggere la sua area (quasi il 60%) facendo vedere quello che già negli ultimi due anni era stato un marchio di fabbrica, ovvero le ripartenze: si spiegano così i 12 tiri (di cui 7 in porta) contro gli otto del Torino (due nello specchio) e la maggior percentuale di attacco alla porta (53 contro 40) oltre alla pericolosità offensiva, dato nel quale i friulani hanno nettamente dominato facendo registrare un ottimo 50,8% contro il 34,6% del Torino. Tutti questi numeri ci spiegano che la squadra di Ventura ha certamente provato a giocare la palla e ad allargare la difesa dell’Udinese, ma ha cincischiato troppo non trovando il bandolo della matassa e infrangendosi contro un muro che spesso e volentieri ha impedito ai granata anche solo di arrivare alla conclusione. Tra i singoli si sono particolarmente messi in evidenza due dei pretoriani di Ventura, ovvero Gazzi e Cerci: per il primo 27 palloni recuperati e ben 50 distribuiti (Brighi con 45 è secondo in questa statistica), per l’ex Pisa, Roma e Fiorentina cinque conclusioni verso la porta (come Di Natale, che però è stato impreciso) e una traversa che ha graziato Padelli. Positiva anche la prova di Maicosuel, forse spentosi un po’ troppo presto: per lui due tiri e un palo. Nell’Udinese bene Benatia che schierato largo a destra sta ritrovando la forma migliore (per lui 34 palloni recuperati) e molto solida la prova di Angella, autore di 29 recuperi. Il fatto che nessun giocatore dell’Udinese raggiunga i 40 passaggi andati a buon fine (unito al 62,2% di precisione di squadra) fa capire che Guidolin ha chiesto ai suoi molta concretezza, pochi fronzoli a centrocampo e verticalizzazioni continue. Non sempre la tattica è riuscita, ma i tre punti sono arrivati lo stesso.
Subito in vantaggio la squadra di casa grazie al terzo gol stagionale del Tucuman Pereyra, che raccoglie una respinta corta di Gillet su tiro da centrosinistra di Di Natale: il portiere para con i pugni ma lascia lì il pallone, Pereyra brucia un distratto Guillermo Rodriguez e infila in porta da due passi.
Francesco Guidolin finalmente non si nasconde più: ai microfoni della RAI ha detto a chiare lettere a cosa punta questa Udinese. “Viviamo alla giornata, ma possiamo toglierci qualche soddisfazione, siamo orgogliosi di essere ancora in lotta per l’Europa, pur se non possiamo ripetere quello che abbiamo fatto negli ultimi due anni, almeno io non ne sono capace”. Sulla partita il tecnico friulano dice: “Ho visto una bella squadra nel primo tempo, abbiamo giocato bene contro una squadra forte che infatti nella ripresa ci ha messo in difficoltà pur se avessimo segnato sul quel tiro finito sul palo saremmo andati via più facilmente”. Giampiero Ventura è stato espulso nel finale, ma si dimostra comunque molto sereno nel post partita su Sky Sport: “Non avevo visto il rigore su Glik, pensavo fosse fuori area addirittura; quello su Santana invece mi sembrava evidente. Mi dispiace, ma sono cose che finiscono lì. L’udinese ha avuto un buon approccio, noi non abbiamo iniziato da Torino, abbiamo però colpito una traversa e abbiamo messo in difficoltà nel secondo tempo una squadra che ha fatto in preliminari di Champions League. La partita deve insegnarci questo: se siamo quelli del primo tempo facciamo fatica, se siamo quelli della ripresa possiamo giocarcela con tutti”. Sulla sua espulsione. “Ho detto a voce alta che non potevamo scontare noi quello che l’Udinese ha subito domenica scorsa, ma non era riferito al quarto uomo. Comunque, merito all’Udinese”.