Oggi inizia il gran finale dei Mondiali di sci a Schladming: il gigante femminile apre le danze delle discipline tecniche, quattro giorni consecutivi di gare sulla difficilissima pista Planai che laureeranno i nuovi campioni iridati del gigante e dello slalom. Sfida particolarmente impegnativa per le donne, che si ritrovano a dover competere sulla stessa pista degli uomini, semplicemente accorciata di qualche porta per non renderla un massacro. La pista di Schladming è ghiacciata e difficile, con un muro finale che le donne non sono abituate ad affrontare e con onde e contro-pendenze che caratterizzano anche il tratto prima del muro: prova dunque decisamente faticosa, e la fatica sarà uno dei fattori dei quali tenere conto in questa decisiva seconda manche (partenza alle ore 13.30) che assegnerà le tre medaglie. La cosa certa è che su un percorso del genere non si può improvvisare: sulla Planai vincerà davvero la più forte. A dimostrazione della difficoltà del percorso, al comando dopo la prima discesa troviamo due atlete tecniche e leggere, cioè la francese Tessa Worley – che ha stabilito il miglior tempo con il tempo di 1’04”90 – e l’austriaca Kathrin Zettel, però già staccata di ben 52 centesimi. Dunque la francese è a questo punto la favorita d’obbligo per il successo finale, in un Mondiale che per la Francia diventerebbe davvero trionfale. Inoltre, a differenza delle medaglie ottenute nelle discipline veloci, la Worley non sarebbe nemmeno una sorpresa, perché la sua abilità è nota a tutti nel Circo Bianco. Pur favorita dal numero 1, la fluidità e la continuità d’azione di Tessa sono rimaste ineguagliabili per le altre concorrenti. Al terzo posto troviamo un’altra delle grandi favorite, cioè l’austriaca Anna Fenninger, staccata di 85/100 dalla migliore. Parziale delusione per la dominatrice della stagione, Tina Maze: a preoccupare la slovena non è tanto il piazzamento parziale (quarta), ma il distacco dalla Worley, che è di un secondo e 9 centesimi e quindi non sarà per niente facile da recuperare, posto che per la Maze l’obiettivo è l’oro, anche se naturalmente una medaglia di un altro colore non sarebbe comunque da buttare via.



L’infinita prima manche, con 139 atlete al via di ogni Nazione possibile ed immaginabile, anche di quelle che non hanno nulla a che fare con la neve, ha riservato amarezze ai colori italiani. La delusione più grossa è arrivata da Nadia Fanchini, che stava dimostrando ancora una volta di essere pienamente recuperata dopo la fantastica medaglia d’argento in discesa (clicca qui per leggere l’intervista che ci ha concesso): fino al secondo intermedio era in linea per un piazzamento nelle prime cinque, ma purtroppo è caduta sul muro finale. Due gravi errori anche per Denise Karbon, che si ritrova così nella peggiore delle posizioni al termine della prima manche, cioè trentunesima e prima delle escluse dalla seconda discesa. Naturalmente con 4”33 di ritardo non avrebbe avuto ambizioni di podio nemmeno rimanendo nelle prime 30, ma ci avrebbe potuto regalare una bella manche partendo sulla pista ancora intatta e avrebbe sicuramente scalato diverse posizioni. Così ci restano solo Irene Curtoni e Manuela Moelgg: la lombarda è attualmente dodicesima, l’altoatesina sedicesima. Speriamo che riescano a disputare una seconda manche al meglio delle loro possibilità, anche se per pensare al podio ci vorrebbe davvero una grande impresa. Tra le deluse anche le tedesche Viktoria Rebensburg e Maria Riesch e la finlandese Tanja Poutiainen, tutte fuori dalle prime dieci, mentre bisognerà prestare grande attenzione a Mikaela Shiffrin. Il giovane fenomeno americano dello slalom stamattina ha impressionato anche in gigante, chiudendo la prima manche in quinta posizione. Ma ora è giunto il tempo di far parlare la pista Planai: la seconda manche del gigante femminile dei Mondiali sta per cominciare…

 

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