Sta diventando un mistero fatto di contraddizioni e fatti poco chiari la tragica fatalità che nella notte di Pretoria (in Sudafrica) ha portato Oscar Pistorius ad uccidere la sua ragazza, la modella Reeva Steenkamp. La versione dell’atleta, che la scorsa estate ha partecipato alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi di Londra, raccontava di un destino beffardo: Pistorius avrebbe sentito un rumore (quello della Steenkamp che rientrava in casa, aprendo la porta con le chiavi) e, spaventatosi, avrebbe fatto fuoco con una pistola nove millimetri, colpendo la fidanzata alla testa e alle braccia, causandone la morte immediata. Secondo il racconto la modella pensava ad una sorpresa per San Valentino, una sorpresa però finita male, anzi: nel peggior modo possibile. Ma in mattinata ecco la notizia del Telegraph: Pistorius è stato accusato di omicidio e sarebbe già comparso davanti al Tribunale di Pretoria. Secondo la portavoce della polizia locale infatti alcuni testimoni avrebbero sentito grida e urla provenire dall’abitazione della coppia; non solo, “precedenti incidenti” di violenza domestica sarebbero già stati segnalati in passato. Ad ogni modo la polizia ha confermato che l’indagine non è assolutamente conclusa, anzi è solo all’inizio; anche perchè le segnalazioni non sono confermate. Certo, ha continuato la portavoce, la casa è “molto sicura, sempre sotto controllo” e di conseguenza un ladro avrebbe avuto difficoltà nel penetrarvi. Non quadra, o è quantomeno strana, nemmeno la storia di Pistorius che si spaventa nel sentire un rumore naturale e probabilmente conosciuto come quello di chiavi che girano nella toppa, nè che la reazione sia stata così immediata senza nemmeno accertarsi di chi ci fosse in casa. Sono però tutte supposizioni: la polizia sta indagando, al momento non c’è ancora niente di confermato.