Il giorno dopo l’elezione a presidente del Coni, arrivano le parole di Giovanni Malagò a Radio Rai 1. Battuto il candidato del la continuità, Raffaele Pagnozzi (40 voti a 35), l’imprenditore romano lancia il nuovo corso: “La discontinuità col passato è inequivocabilmente la caratteristica della mia candidatura, come è noto io vengo da fuori del Palazzo, come dirigente esterno, e il volontariato ha segnato tutto il mio percorso. La mia candidatura era contrapposta ad altre egualmente importanti ma che sono sempre cresciute dal di dentro. Chi conosce il mio approccio alla vita e allo sport sa bene che sul doping la mia tolleranza è zero, non ci saranno sconti né alibi per nessuno. La verità è che negli ultimi anni il doping ha fatto passi da gigante, grazie alla ricerca, agli scienziati-stregoni, e a persone che sono disposte a tutto per vincere. In questa partita di guardie e ladri, bisognerà cercare di anticipare i ladri piuttosto che inseguirli, per prevenire situazioni molto brutte, e su questo intendo impegnarmi molto”. Ieri aveva parlato di sport come traino del Paese, e rilanciato l’ipotesi di candidare Roma per le Olimpiadi. Su questo punto ha precisato: “Dobbiamo aspettare quello che accadrà nel congresso mondiale del Cio a Buenos Aires. Se in quell’occasione la città designata per l’Olimpiade del 2020 fosse europea, non ci sarebbero margini per noi per una candidatura per il 2024”.