La Sampdoria centra un importante successo: batte 2-0 il Chievo e lo stacca in classifica. Al momento i blucerchiati scavalcano anche il Torino e si assestano a quota 32 punti: sono praticamente salvi, pur se non possono ancora tirare il fiato. Vittoria meritata quella dei liguri, che hanno sofferto nel secondo tempo ma poi hanno chiuso la gara con Eder in contropiede. Il Chievo ha fatto la sua partita e si è dimostrato in crescita: dovrebbe salvarsi, ma dovrà essere più concreto in zona gol.
La neve e l’importanza della posta in palio potevano generare una partita giocata più che altro a centrocampo, e invece Sampdoria e Chievo hanno giocato a viso aperto senza risparmiarsi, con varie occasioni da gol da entrambe le parti. Meglio il primo tempo rispetto a una ripresa in cui la stanchezza si è fatta sentire, ma nel complesso la gara è stata piacevole.
I blucerchiati hanno giocato come dovrebbe farlo una squadra che cerca la salvezza il prima possibile: con piglio e autorità, cercando subito il gol del vantaggio e poi provando a tenere possesso del pallone e controllo del gioco. Nel secondo tempo la Sampdoria ha leggermente arretrato il baricentro e ha rischiato troppo, ma ha comunque meritato la vittoria andando poi a chiudere nel finale in contropiede.
Buona reazione nella ripresa, ma la squadra di Corini ha pagato la sterilità offensiva e il solito rendimento esterno che ha penalizzato i clivensi in questa stagione. I veneti hanno comunque provato a riprendere la gara e non si sono mai risparmiati giocando un secondo tempo autoritario, pur se si è notato come in questo periodo la formazione sia poco brillante in generale.
Esordiva in Serie A: bravo e deciso nel complesso, sbaglia però quando Puggioni abbatte Icardi lanciato a rete. Era un rosso evidente, l’arbitro invece ha solo ammonito. Poteva essere un episodio determinante.
Grande intervento nel primo tempo sul tiro di Guana: salva il risultato e dà morale ai suoi.
Controlla senza troppi affanni gli attacchi avversari, pur senza emergere.
In difficoltà contro Thereau che si muove tanto e gli toglie riferimenti, deve limitare gli eccessi di nervosismo.
Come i suoi compagni di reparto, soffre e rintuzza gli attacchi avversari nel secondo tempo, in avanti è il più propositivo e annulla Samassa.
Una prima frazione con buona spinta, va anche al tiro. Cala vistosamente nella ripresa e rischia di commettere fallo da rigore. ()
Si vede poco ma si fa sentire con lavoro di impostazione e interdizione, leader silenzioso nonostante la giovane età.
Macchia la sua bella prova con un cartellino giallo, ma è pulito e ordinato nel far circolare la squadra.
POLI 6,5 (il migliore) Il voto premia il gol bellissimo che indirizza la gara; nel secondo tempo sparisce dal campo e non si vede più.
Cerca di spingere e dare superiorità numerica, ma raramente è incisivo.
Partita più che altro di sacrificio, è sempre pericoloso quando riparte in velocità. Tira una bella punizione, parata da Puggioni.
Pomeriggio difficile: nel primo tempo prende una botta e deve abbandonare al quarto d’ora della ripresa. Si vede poco, un solo guizzo quando Puggioni lo stende.
( Solito lavoro di collante tra le linee e sprinter sulle ripartenze: segna il gol della sicurezza alla sua maniera)
All. LIMONE 6,5 La Sampdoria ha subito tre gol nelle ultime sette partite: il lavoro di Delio Rossi (oggi squalificato) e del suo secondo Limone comincia a pesare in termini di punti. A quota 32 la salvezza è ormai cosa fatta, ma non bisogna ancora deconcentrarsi.
Incolpevole sui due gol, attento sulla punizione di Sansone ma rischia tantissimo abbattendo Icardi: in ritardo evidente, andava espuslo.
Non soffre troppo le avanzate di Estigarribia ma è impreciso nei tocchi e nelle chiusure.
Icardi non gli crea troppi problemi ma lui indipendentemente dal suo avversario è sempre autoritario e sicuro. Bruciato da Eder sul 2-0.
Gioca con pulizia e senza troppe sbavature, si arrende a una distorsione a fine primo tempo.
( Deve piazzarsi tra le linee e dare fastidio agli avversari, non incide particolarmente a parte un’acrobazia che non ha fortuna)
L’aria di Verona l’ha rinvigorito: è tornato il difensore sicuro e decisivo dello scorso anno.
Bravo quando c’è da chiudere, un po’ timido se deve spingere sulla corsia.
Perde il duello in mezzo al campo, viene sostituito in nome di maggiore dinamismo.
( Non si vede mai, non riesce a entrare in partita)
Impreciso e svagato, perde un paio di palloni pericolosi al limite della sua area e non dà mai il ritmo giusto ai compagni.
Tutto sommato non demerita ma fatica a venir fuori in una gara in cui il centrocampo viene spesso scavalcato. ()
Preferito a Paloschi, si impegna molto e si muove costantemente, ma Costa riesce a limitarlo bene.
E’ l’anima del Chievo: ispira i suoi, prende palla lontano dalla porta e punta, è il regista avanzato. Fosse più goleador sarebbe un top player.
All. CORINI 6 Nel finale prova il 4-3-3 e gli va male: forse avrebbe dovuto pensarci prima. Nel complesso però il suo Chievo e vivo e non rinuncia mai alla lotta, bella la reazione del secondo tempo anche se un po’ confusa.
Marcatori: 33′ Poli, 83′ Eder
Romero; J. Rossini, Gastaldello, Costa; De Silvestri (78′ Mustafi), Obiang, Krsticic, Poli, Estigarribia; G. Sansone, Icardi (61′ Eder). All. Limone (D. Rossi squalificato). A disp: Berni, Da Costa, Palombo, G. Berardi, Castellini, S. Poulsen, Renan, Soriano, M. Rodriguez, Munari, Maxi Lopez
Puggioni; N. Frey, Andreolli, Dainelli (46′ P. Hetemaj), Acerbi, Jokic; Guana (67′ Luciano), L. Rigoni, Cofie (77′ Pellissier); Samassa, Thereau. All. Corini. A disp: Ujkani, Sampirisi, Cesar, Papp, B, Dramè, Seymour, Vacek, Hauche, Paloschi
Arbitro: Abbattista
Ammoniti: Gastaldello (S), Acerbi (C), Krsticic (S), P. Hetemaj (C), Puggioni (C)
Angoli: 7-6
Recupero: 1′ primo tempo, 3′ secondo tempo