Partita pazza alla Is Arenas, a porte chiuse: il Cagliari vince 4-3 e si prende tre punti fondamentali per il suo campionato, adesso la salvezza è un affare molto più semplice. Il Torino spreca una grossa occasione per chiudere quasi definitivamente il discorso (al 75′ era in vantaggio 2-1) e viene ripreso in classifica, a quota 31, proprio dai sardi. Un solo gol nel primo tempo (il rigore di Sau), ben sei nella ripresa ma il punto è un altro: come detto a un quarto d’ora dalla fine eravamo 2-1 per il Torino, e ancora all’87’ le due squadre erano sul 2-2. Tre gol nel giro di otto minuti: finale incredibile in cui si è passati da un pareggio a una possibile vittoria granata all’affermazione del Cagliari, con Daniele Conti che ha dedicato il primo dei due gol al figlio Bruno, per la prima volta presente allo stadio in veste di raccattapalle. I numeri della partita ci dicono che, tutto sommato, il 4-3 per i rossoblu è un risultato che ci sta: il Cagliari ha tenuto il 55% di possesso palla e, nonostante i tiri verso la porta siano stati 12 a 12 (con il Torino che ne ha effettuati 7 nello specchio, due in più degli avversari) la squadra di Ivo Pulga ha fatto meglio in termini d precisione nei passaggi (un eccellente 72,7% contro il 66% dei granata) e soprattutto come supremazia territoriale (12 minuti netti contro poco meno di 8) e attacco alla porta (43,2% contro 40,5%). E’ soprattutto nella pericolosità che i rossoblu hanno vinto la gara: il 73% ha surclassato il 61,5% (comunque ottimo) della squadra di Ventura, che a un certo punto si era trovata a gestire la gara con il vantaggio di un gol e potendo scatenare il contropiede con i suoi esterni, ma non è riuscita a contenere il ritorno dei sardi e ha pagato i minuti finali in cui è rimasta in nove (espulsi Ogbonna per doppia ammonizione e Diop a venti secondi dall’ingresso in campo): clamoroso a dirsi, ma il Torino l’ha pagata nell’ultima azione che sembrava innocua, e invece nessuno è andato a chiudere sul quarto tiro in porta di Daniele Conti, semplicemente perchè non c’erano uomini a sufficienza per farlo. Ottimi i due centrali cagliaritani: Astori e Rossettini hanno recuperato 21 palloni a testa, anche più di Conti che di solito fa il vuoto in mezzo al campo (per il Torino, 20 di Glik). Come abbiamo visto i sardi hanno giocato benissimo il pallone e questo si nota nelle statistiche: 81 passaggi positivi per Astori, 64 per Conti, 59 per Nainggolan, 57 per Rossettini. Il Torino ultimamente si affida tantissimo a Cerci: 5 le conclusioni dell’esterno romano, ancora in gol; due invece le conclusioni per Rolando Bianchi, che si era procurato il rigore che poteva dare il pareggio ai suoi. Nonostante la partita sia stata equilibrata fino all’ultimo non ci sono stati tantissimi ammoniti: soprattutto, dopo il 75′ sono finiti sul taccuino di Peruzzo soltanto Ogbonna e Diop (con il rosso diretto). 



1-0, 37′ rig. SAU: undicesimo gol in campionato di Marco Sau, che si procura anche il penalty venendo cinturato da Ogbonna al momento del tiro. Il rigore non è battuto benissimo: botta centrale che Gillet tocca con una mano, non riuscendo però a evitare il gol con il pallone che si infila sotto la traversa. ancora Alessio Cerci in gol per il Torino. L’azione nasce dalla destra dove Darmian spinge con costanza e mette in mezzo un pallone interessante che viene deviato da un difensore in anticipo su Barreto; Cerci batte di prima intenzione e spara sul secondo palo il gol del pareggio. Secondo gol stagionale per Stevanovic che infila da pochi passi ribaltando il risultato. Cross dalla destra di uno scatenato Cerci, Agazzi con una mano e in elevazione riesce ad anticipare il colpo di testa di Bianchi, ma i difensori del Cagliari si dimenticano di Stevanovic che può ribattere in rete facendo passare il pallone sotto le gambe del portiere. Il Cagliari riprende la partita grazie al capitano, Daniele Conti: Cossu mette in mezzo dal vertice sinistro dell’area di rigore, appena fuori. Il pallone spiove all’altezza del dischetto del rigore, poco più avanti; Conti viene totalmente dimenticato dai difensori del Torino e riesce a infilare in porta la rete del pareggio. 3-2, 87′ rig. PINILLA: altro rigore causato da Ogbonna, che butta giù Pinilla in maniera plateale (e riceve la seconda ammonizione, facendosi espellere). Lo stesso cileno va sul dischetto: tiro simile a quello di Sau, stavolta Gillet viene totalmente spiazzato e il Cagliari ribalta la situazione. 3-3, 92′ rig. BIANCHI: terzo rigore della partita e terzo centro. Stavolta tocca a Rolando Bianchi prendersi il fallo e segnare dal dischetto: l’ingenuità è di Astori che trattiene vistosamente l’attaccante che stava cercando di coordinarsi per il tiro in porta. Il capitano granata mette il piatto destro sotto l’incrocio alla sinistra di Agazzi, un tiro imparabile. clamoroso epilogo a Is Arenas. Doppietta per Daniele Conti e il Cagliari porta a casa i tre punti: stavolta il gol arriva grazie a un destro dai venti metri che, deviato da Glik, inganna totalmente Gillet che andava dall’altra parte. Nessuno dei granata però è uscito a contrastare il centrocampista rossoblu.



, allenatore del Cagliari, ai microfoni di Sky Sport ha detto: “Giocare senza pubblico è brutto, davvero brutto: meglio giocare a porte chiuse che andare fuori dalla Sardegna, ma speriamo sia l’ultimo volta. Speriamo che i nostri tifosi possano assistere a partire come queste: quando uno sottoscrive l’abbonamento sogna giornate come quella di oggi”. Poi la partita: “Credo che riconferemo il figlio di Conti come raccattapalle, quelle immagini parlano da sole. I ragazzi stanno facendo ottime prestazioni, dedichiamo questa vittoria al presidente; abbiamo un ottimo potenziale e finalmente la classifica rispecchia quello che siamo e valiamo”Giampiero Ventura è sempre sorridente ai microfoni (in questo caso di Sky Sport) ma ammette: “Non sono soddisfatto, i gol subiti sono stati frutti di episodi. Nel primo tempo non siamo stati attivi pur subendo solo il rigore di Sau come unico tiro. Poi è andata meglio: sul 2-1 potevamo segnare il 3-1 e sarebbe finita diversamente, ma non l’abbiamo fatto e se rimani in 9 contro il Cagliari che in due mesi ha perso due partite non puoi che dare i meriti a loro. Qui almeno abbiamo proposto un bel calcio: mi tengo la prestazione contro una squadra di valore. Certe cose nel calcio succedono: vanno accettate, abbiamo fatto il massimo ma serviva più attenzione”. Infine un giudizio sui singoli: “Se Cerci merita la nazionale non lo so e non è un mio problema, Ogbonna non ha ancora recuperato bene, si deve ancora ritrovare”



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