Vittoria importante per il Catania, che esplora le zone alte della classifica: grazie al 2-1 sul campo del Parma, i rossazzurri si portano a 42 punti in classifica e, incredibilmente, sono a 2 sole lunghezze dal terzo posto (pur se le squadre che precedono gli etnei devono ancora giocare). Un campionato strepitoso quello della squadra di Rolando Maran, che sta facendo anche meglio di quanto era riuscito a fare Montella lo scorso anno e adesso punta decisamente al record di punti e a un posto in Europa League, pur consapevole che non sarà facile ma che, per contro, se non ce la dovesse fare non sarebbe assolutamente un fallimento, visto che l’obiettivo di inizio stagione era una comoda salvezza. Il Parma invece è in crisi nera: non vince da sei partite, ha smarrito gioco e identità e ha perso sicurezza. Sono 32 i punti dei ducali, che hanno ancora tanto margine sul terzultimo posto ma devono cominciare a guardarsi alle spalle, soprattutto perchè davanti corrono molto di più. I numeri della partita di oggi sono ingannevoli: il Catania ha chiuso la partita nel primo tempo, così nella ripresa i gialloblu hanno fatto la partita provando a riaprire il punteggio, e così si spiega il 57% di possesso palla, il vantaggio nel computo dei calci d’angolo (8-3) e le maggiori conclusioni verso la porta (11 a 10 ma 4-5 nello specchio). Il Catania si è accontentato di contenere peraltro riuscendoci benissimo, perchè nonostante le 657 palle giocate con il 66,3% di precisione, i quasi 15 minuti di supremazia territoriale (contro quasi 7) e una pressione costante il Parma non è mai stato pericoloso. Lo dimostrano i due dati finali: 48,4% di pericolosità dove il Catania ha avuto il 51,3% sviluppando molto meno gioco, e 39% scarso di attacco alla porta che è uguale alla statistica messa in piedi dagli uomini di Maran, che dunque sono stati tremendamente più concreti degli avversari, avendo il classico atteggiamento della grande squadra che con il minimo sforzo porta a casa il risultato ma soprattutto può dominare pur senza giocare a mille all’ora. Inutile il contributo di un Valdes che ha giocato 62 palloni ma raramente ha fatto la differenza (stessa cosa per i 56 passaggi di Marchionni), molto più incisivi sono stati Legrottaglie e Spolli con i loro 49 recuperi, cui si aggiungono i 21 di Marchese che però ha sulla coscienza il gol del Parma, essendo stato bruciato da Biabiany che come spesso accade è stato uno dei migliori dei suoi (anche se si è divorato un gol, centrando la traversa da due passi in una delle sue 4 conclusioni verso la porta, le stesse di Amauri e Bergessio).
Punizione per il Catania dalla destra, appena fuori dall’area di rigore sul lato destro. Della battuta di occupa Lodi: il tiro è senza pretese ma inganna un Mirante distratto, che lo vede entrare sul primo palo dopo aver rimbalzato un paio di volte. raddoppia a fine primo tempo il Catania con Keko. E’ bravissimo Castro a lavorare un pallone sulla fascia sinistra e a rientrare, al limite dell’area, su Valdes. Tiro-cross con il piede destro deviato da Valdes, Mirante non è perfetto nella tempistica dell’intervento (forse anche ingannato dalla deviazione) e riesce soltanto a sfiorare il pallone mettendolo di fatto sul piede di Keko che è a mezzo metro dalla porta e segna il 2-0, all’esordio in Serie A. ancora da Biabiany nasce il gol del Parma. Il laterale francese sprinta sulla fascia destra bruciando Marchese e mette in mezzo basso. Amauri si libera di Legrottaglie – forse con un fallo – controlla alzandosi il pallone e poi mette il pallone all’angolino con un destro preciso.
Non troppo arrabbiato – ma deluso – Roberto Donadoni, almeno ai microfoni di Rai Sport: “Dovevamo giocare un primo tempo migliore, più aggressivo; abbiamo preso gol al 44′ e questo ci ha tagliato le gambe. Abbiamo avuto voglia e piglio giusti nel secondo tempo, ma il problema è che serviva da subito”. Un giudizio su Mirante, poco reattivo in entrambe le occasioni: “Per me non ha responsabilità: sul primo gol la barriera si è aperta, nel secondo c’è stata una deviazione. Certo il nostro momento non è felice, ma domenica possiamo già riscattarci: bisogna pensare solo alla Sampdoria”. A Rolando Maran non si poteva non chiedere se la squadra pensi alla Champions League: “Stiamo andando troppo oltre”, ha risposto il tecnico a Rai Sport. “Fino alla scorsa settimana si parlava di salvezza. Però non vogliamo fermarci, e vogliamo migliorare questa classifica. Oggi abbiamo cercato di chiudere il Parma e ci siamo riusciti, nel finale loro hanno segnato e noi siamo rimasti in 10, ma abbiamo gestito bene la situazione. Nella ripresa abbiamo fatto bene a sfruttare quanto di buono avevamo fatto nel primo tempo”.