Ha vinto la combinata di Meribel in Francia, ma la notizia non è questa. Con questo successo infatti la sciatrice slovena, nata a Slovenj Gradec nel maggio 1983, ha conquistato per la prima volta l’ambita sfera di cristallo, vale a dire la Coppa del mondo generale che racchiude tutte le specialità (nel particolare, ha già vinto quelle di slalom gigante e combinata, e punta a quella di Super-G e slalom speciale, dove però Mikaela Shiffrin la precede e va come un fulmine). Una stagione da record: non solo la coppa, anche 18 podi che eguagliano la Wiberg del 1996-97 e la Wenzel del 1979-80, e la possibilità di centrare altri due primati. Quello dei punti in singola stagione, che appartiene a Lindsey Vonn (nell’ultima stagione) e quello delle vittorie: Tina è a quota 8, Vreni Schneider nel 1988-89 ne timbrò 14. In più, tre medaglie ai Mondiali di Schladming appena conclusi. Insomma: una marcia trionfale con la “minaccia” che non sia finita qui, perchè il prossimo anno ci sono le Olimpiadi di Sochi, e nei Giochi la Maze ha conquistato due argenti (a Vancouver 2010) e non può che correre per l’oro. Il suo team, composto di italiani (Andrea Massi, Livio Magoni, Andrea Vianello) ha giocato un ruolo forse decisivo nella sua crescita, ma quali sono gli altri segreti di un’annata così? Ce li ha raccontati la stessa Tina Maze, in questa intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.
Tina, congratulazioni per vittoria in Coppa del Mondo: cosa significa per te? Ancora non lo so (ride, ndr); di sicuro però vale tanto, perchè ogni atleta già da piccolo sogna che un giorno sarà così forte. Per fare questi risultati però bisogna che sia tutto a posto e che tutti i vari aspetti funzionino; in più devi anche avere talento e lavorare tanto.
Si è incastrato tutto, e hai vinto la sfera di cristallo… Sì, l’obiettivo è diventato realtà. Sono molto contenta di aver fatto una stagione simile insieme al mio team. Ma non finisce qui: lo faremo ancora.
La stagione non è ancora finita: pensi anche ai record di punti e di vittorie? Non ci ho mai pensato, sinceramente, però puntavo alla Coppa del mondo generale: Lindsey (Vonn, ndr) lo scorso anno andava fortissimo e ha preso quasi 2000 punti, perciò pensavo chiaramente che se volevo vincere questa coppa dovevo fare più di lei. Abbiamo lavorato per questo e ce l’abbiamo fatta.
E’ stato un percorso lungo… Sì, per cinque anni sono arrivata quinta, quarta, terza, seconda; io volevo vincere questa coppa e volevo fare di tutto per riuscirci. Abbiamo lavorato benissimo; ho un ottimo team, tutti e quattro sono bravissimi e sicuramente senza di loro questi risultati non sarebbero stati possibili.
A proposito: all’inizio la tua scelta di un team italiano era stata contestata in Slovenia… Sì, in Slovenia è così: all’inizio sei più accettato se non esci dal Paese. Noi abbiamo iniziato con questo team, e molti pensavano che questa cosa non avrebbe funzionato. Pochi invece ci hanno creduto, e sono stati più importanti perchè hanno investito su di noi, ci hanno messo a disposizione un pullmino con cui andare in giro e soldi per disputare una stagione.
Cos’è successo allora?
Già al primo anno abbiamo fatto medaglia al Mondiale in Val d’Isère; ho iniziato a sciare fortissimo, e questo team è stato sempre più accettato in Slovenia, si è capito che per me era la strada giusta. Abbiamo anche cercato di lavorare insieme alla Federazione, e devo dire che abbiamo fatto un deciso passo avanti in questi ultimi due anni: adesso capiscono, e sopportano anche loro.
Si sono appena conclusi i Mondiali di Schladiming: un bilancio? Ho iniziato forte, poi dopo la combinata e lo slalom non sono stata contentissima delle mie gare. Vincere tre medaglie è stato un bel risultato, ma sicuramente si poteva fare ancora di più.
L’anno prossimo arrivano le Olimpiadi: ci pensi già? No, adesso penso a finire la stagione; le cose funzionano bene, teniamole così per il momento.
Ci parli del tuo rapporto con Lindsey Vonn, la tua rivale nelle gare? Lindsey è una grande atleta, ho sempre avuto tanto rispetto per lei. Naturalmente quando sei al cancelletto di partenza c’è rivalità, tutti vogliono sciare forte e vincere ma solo uno può farlo, nello sport è sempre così.
Cosa pensi del suo infortunio? E’ sicuramente un peccato, perchè nel mondo dello sci Lindsey è una star e va fortissimo. Manca qualcosa senza di lei, ma tu in pista rischi sempre: sono cose che fanno parte del gioco, soprattutto se non sei al 100%.
(Claudio Franceschini)