L’Italia del rugby riparte. Dopo le pesanti sconfitte in Scozia e in casa contro il Galles, oggi alle 15 appuntamento in Inghilterra, nello storico tempio di Twickenham. Una trasferta proibitiva contro una nazionale che viene da 3 successi in questo 6 Nazioni. Jacques Brunel ha cambiato formazione per quest’incontro: 6 cambi, con il ritorno di capitan Parisse e l’inserimento nella mediana di Orquera e Gori. Basterà per fermare l’Inghilterra che punta a un clamoroso grande slam nel 6 Nazioni? Difficile vista l’Italia delle ultime 2 partite: ci vorrebbe una prestazione super sotto tutti i punti di vista, un collettivo perfetto che sappia interpretare nella maniera migliore l’incontro con la nazionale d’Oltremanica. E poi un successo a Twickenham sarebbe proprio da leggenda nello sport italiano, non solo per quanto riguarda il rugby, vista la portata dell’impresa. Per parlare di Inghilterra-Italia abbiamo sentito Marco Bollesan. Eccolo in questa intervista esclusiva rilasciata a ilsussidiario.net.
Inghilterra-Italia: che partita prevede? Servirà una grande partita degli azzurri per vincere. Sulla carta sarà una gara difficilissima, perchè l’Inghilterra in casa è squadra fortissima. Non sarà certamente semplice per il XV azzurro che scenderà in campo.
Ci saranno sei cambi nell’Italia anti-Inghilterra: basteranno per fermare gli inglesi? Non lo so, al di là degli uomini che giocheranno dovrà essere una grande Italia, al meglio delle sue possibilità a livello tecnico, fisico e mentale, dovrà essere concentrata al punto giusto per battere gli inglesi. Servirà un’impresa degli azzurri per espugnare Twickenham.
La presenza di Parisse potrebbe essere decisiva? Lui è un grande giocatore, ma in quest’incontro sarà uno dei tanti. Il rugby è uno sport di squadra e non basta un singolo per risolvere, decidere una partita.
Nuovo cambio in mediana: giusto rimettere Orquera e Gori? Vale lo stesso discorso fatto per Parisse; non basta inserire un giocatore o due per cambiare il volto di una partita. Bisognerà che sia l’intera squadra a fornire una grande prova di carattere, a dimostrarsi forte.
Quale tattica di gioco dovrà usare Brunel per fermare gli inglesi? Non sarà facile trovare una tattica di gioco, perchè gli inglesi sono molto forti nelle prime fasi, sia nelle mischie che nelle touche, e non sono da meno nei calci lunghi. L’Inghilterra è una squadra completa, competitiva in tutti i reparti di gioco.
Lo stadio di Twickenham potrebbe intimorirci?
No, credo di no, anche se all’inizio gli azzurri proveranno un po’ d’emozione. Twickenham è il tempio del rugby, lo stadio più importante d’Europa, fa sempre un certo effetto giocarci.
L’Inghilterra come si pone attualmente nella scala dei valori mondiali? E’ molto forte, anche se la metto dopo le tre nazionali dell’emisfero australe: Australia, Sudafrica e Nuova Zelanda che hanno certamente qualcosa di più. In ogni caso è veramente una squadra competitiva, di grande livello tecnico.
Cosa abbiamo da imparare dal mondo del rugby inglese? L’organizzazione, come è strutturato il rugby, che si insegna già nelle scuole, così che si impara questo sport da piccoli. I ragazzi giocano a rugby nei paesi anglosassoni come i nostri ragazzi giocano a calcio. Un incentivo notevole a questa disciplina, la possibilità di far nascere campioni più facilmente. Una cosa ancora più in uso nei paesi dell’emisfero australe dove il rugby è veramente lo sport nazionale.
(Franco Vittadini)