A questo punto dobbiamo chiederci se possa andare bene così, o se invece bisogna osare spingersi più in là e cominciare a pensare che questa Maria Sharapova si possa anche battere. Sì, perchè nei quarti di finale di Indian Wells Sara Errani ha ancora una volta ceduto l’onore della racchetta alla russa numero 2 del tabellone; sfuma il sogno della semifinale (dove invece Masha trova il derby con una Kirilenko assolutamente in palla, che dopo la Radwanska ha fatto fuori anche Petra Kvitova), e pazienza se Sarita ha costretto la più quotata avversaria a rimanere in campo per appena più di due ore, se si è trovata sul 6-5 e servizio nel primo set con un mondo davanti, se per un attimo ha pensato che questa nemesi si potesse cancellare. Se sei numero 7 del mondo, puoi e devi pensare di andare oltre l’ostacolo, di battere anche quelle più avanti di te, come del resto era stato al Roland Garros. Intendiamoci: siamo orgogliosi e contenti che Sara, anche sul 5-2 e servizio Sharapova, non abbia ceduto. E’ nella sua indole di combattente, perciò si è portata 40-0 con tre palle break per prolungare la partita, sfruttando anche la pessima vena al servizio dell’avversaria (8 doppi falli). Però, Maria si è dimostrata ancora una volta più forte, anche sul piano mentale: cinque punti consecutivi, e addio California per la Errani, visto che anche il torneo di doppio stavolta è finito prematuramente. Pazienza: sarà per un’altra volta, ma che arrivi. In attesa di conoscere il nome delle altre due semifinaliste, in campo maschile celebriamo il ritorno del grande classico: Federer-Nadal sarà uno dei quarti di finale del torneo, perchè Roger ha battuto non senza sudare (anzi) il connazionale Wawrinka, mentre Rafa ha a sua volta impiegato tre set per avere ragione del qualificato Gulbis. Squillino le trombe: se lo spagnolo è tornato quello di sempre ce lo dirà il campo, probabilmente non sarà ancora al 100% della forma ma intanto per lui è già una soddisfazione tornare ad assaporare queste atmosfere, anche se per questa volta si gioca ai due set su tre e per gli Slam ci vorrà ancora qualche mesetto. Insieme ai due eterni rivali avanzano tutti gli altri favoriti: Djokovic è in campo in questo momento contro Querrey (ultimo a batterlo a Parigi-Bercy, la partita della maschera di Darth Vader e della rimonta dell’americano da 0-6 0-4), sono già ai quarti invece Andy Murray (finita la favola di Berlocq), Berdych (troppo forte per un incostante e incompiuto Gasquet), Del Potro (che stritola Tommy Haas) e Tsonga, che non senza troppi patemi elimina un Milos Raonic in crescita e che per il prosieguo della stagione si annuncia cliente difficile. Fuori invece il numero 13 Gilles Simon: il sudafricano Anderson lo elimina in tre set.



(Claudio Franceschini)

 

(2) Federer (SUI) b. (18) Wawrinka (SUI) 6-3, 6-7, 7-5

(3) Murray (GBR) b. Berlocq (ARG) 7-6, 6-4

(5) Nadal (SPA) b. Gulbis (LAT) 4-6, 6-4, 7-5

(6) Berdych (CZE) b. (10) Gasquet (FRA) 6-1, 7-5

(7) Del Potro (ARG) b. Haas (GER) 6-1, 6-2

(8) Tsonga (FRA) b. (17) Raonic (CAN) 4-6, 7-5, 6-4



Anderson (RSA) b. (13) Simon (FRA) 6-3, 1-6, 6-4

 

(1) Djokovic (SRB) – (23) Querrey (USA)

(2) Sharapova (RUS) b. (6) Errani (ITA) 7-6, 6-2

(13) Kirilenko (RUS) b. (5) Kvitova (CZE) 4-6, 6-4, 6-3

 

(1) Azarenka (BLR) – (8) Wozniacki (DEN)

(4) Kerber (GER) – (7) Stosur (AUS)

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