Siamo giunti alla quinta e ultima giornata di questo Torneo delle Sei Nazioni. Oggi si disputeranno tutte le partite: la prima sarà Italia-Irlanda allo stadio Olimpico alle ore 15.30. Poi ci sarà Galles-Inghilterra a Cardiff alle 18.00, la partita tra le due squadre che possono ancora vincere il torneo: per i gallesi servirà vincere con almeno 7 punti di scarto, agli inglesi basterebbe perdere di misura ma vincendo farebbero il Grande Slam. Infine alle ore 21.00 Francia-Scozia. La partita di Roma sarà molto importante per gli azzurri, che finora hanno fatto molto bene nelle due partite sulla carta più difficili (Francia e Inghilterra) ma hanno ceduto contro Scozia e Galles: questa ultima partita sarà decisiva per capire come valutare globalmente il torneo degli azzurri del c.t. Jacques Brunel. Ci sarà il tutto esaurito, a testimonianza del grande affetto che circonda la nostra Nazionale, ma anche grazie a moltissimi tifosi irlandesi, che vorranno festeggiare al meglio San Patrizio. Per commentare questa giornata finale del Sei Nazioni abbiamo sentito Alejandro Canale. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.
Come giudica il cammino dell’Italia finora in questo Sei Nazioni? Direi buono. Abbiamo giocato bene, vincendo con la Francia e mettendo in difficoltà una nazionale come l’Inghilterra. Quest’Italia mi piace, sta migliorando sempre di più.
Inghilterra-Italia è stato un exploit inatteso? No, avevamo già fatto altre prestazioni molto positive in passato contro squadre come l’Australia e gli All Blacks, per una parte della partita. Siamo in crescita, dobbiamo trovare solo continuità.
Perché invece falliamo spesso con squadre meno importanti? Forse perché facciamo più fatica ad imporre il nostro gioco, mentre magari in incontri con squadre di grande valore come Inghilterra o Francia abbiamo più stimoli e motivazioni. Partiamo battuti, poi gli incontri vanno diversamente dalle previsioni.
Quali saranno le difficoltà dell’incontro con l’Irlanda? Loro vengono prima di noi nel ranking mondiale: è una squadra tosta, che non s’arrende mai. Sulla carta sono loro i favoriti. Sono molto aggressivi e per metterli in difficoltà dovremo recuperare più palloni nelle touche. Questo ci servirà a preparare il nostro gioco d’attacco, le azioni offensive in cui siamo molto forti.
Il pubblico di Roma potrebbe trascinarci a una vittoria importante? Giocare davanti a 80.000 persone ti dà sempre una grande carica e la voglia di ottenere una vittoria di prestigio.
Cosa manca all’Italia per entrare tra le grandi del rugby mondiale? L’Italia deve trovare quella maturità che le permetta di essere sempre costante nei risultati. In questo modo farà il salto di qualità che tutti si aspettano, dagli addetti ai lavori ai tifosi. C’è poi un altro aspetto molto importante, cioè quello di una maggiore diffusione del rugby, di una maggiore pratica a livello giovanile. In questo modo ci sarà la possibilità di trovare e di scegliere più giocatori di buon livello, in modo da rinforzare anche la rosa della Nazionale.
Brunel è l’allenatore giusto per gli azzurri?
Credo proprio di sì. Sta lavorando bene, ha fatto crescere la Nazionale, come indole è vicino al carattere e al temperamento italiano. Lo conosco personalmente e posso dire che è veramente bravo.
Chi vincerà il Sei Nazioni? Credo che l’Inghilterra dovrebbe farcela a vincere. Il Galles pur giocando a Cardiff non penso che riuscirà a battere gli inglesi con uno scarto di almeno 7 punti. Credo però che lo stesso Galles potrebbe rovinare la festa agli inglesi che vogliono ottenere il Grande Slam. Un successo, anche per pochi punti, sarebbe un motivo d’orgoglio per i gallesi vista la grande rivalità che hanno con gli inglesi.
Come vede invece Francia-Scozia? La Francia dovrebbe vincere, per loro sarebbe l’unico successo nel torneo. Ha deluso molto, visto che tutti si aspettavano un comportamento migliore. E’ partita male con l’Italia e poi ha proseguito in questo modo. La Scozia invece ha disputato un buon Sei Nazioni, con due vittorie. Un buon risultato finora.
(Franco Vittadini)