L’Italia chiude il “6 Nazioni” 2013, battendo allo stadio “Olimpico” l’Irlanda 22-15 e festeggiando anche l’ultima partita in azzurro di Andrea Lo Cicero. 103 le sue presenze in Nazionale un record assoluto. Buono quindi il comportamento della formazione guidata dal tecnico francese Jacques Brunel. Avevamo iniziato il “6 Nazioni”, battendo la Francia, abbiamo rischiato la clamorosa impresa a Twickenham contro l’Inghilterra, uscendo sconfitti solo di misura. E abbiamo rimediato solo due sconfitte pesanti contro il Galles in casa e la Scozia in trasferta. Si può dire quindi che il rugby italiano sta crescendo, sta migliorando sempre di più. Buon segno poi aver battuto proprio la Francia e l’Irlanda che saranno nel girone dell’Italia ai prossimi Mondiali del 2015 in Inghilterra. Non dobbiamo però illuderci, perchè queste due nazionali correranno sicuramente ai ripari e nonostante le loro sconfitte sono sempre superiori a noi. Per parlare del bilancio dell’Italia in questo”6 Nazioni” 2013 abbiamo sentito Vittorio Munari. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Un bilancio di questo “6 Nazioni dell’ Italia”? Positivo in tutti i sensi. Se la prima partita, la vittoria con la Francia poteva essere una sorpresa, questa con l’Irlanda è stata una conferma della forza dell’Italia.
Un giudizio sulla partita con l’Irlanda? Abbiamo disputato una buona partita, soprattutto l’Irlanda ha avuto paura di noi, è scesa in campo con questo problema, segno che temeva l’Italia fino in fondo.
Cosa le è piaciuto di più, qual è stato il giocatore migliore in campo degli azzurri? L’Italia ha giocato bene dal punto di vista tattico, negli ultimi dieci minuti della partita ha poi tenuto fino in fondo. Il giocatore migliore in campo degli azzurri è stato senza dubbio Alessandro Zanni.
Cosa ne pensa del lavoro di Brunel? Sta lavorando e ha lavorato bene, sta costruendo un’Italia molto competitiva. Sicuramente ha un vantaggio rispetto agli allenatori del passato della Nazionale, quello di poter scegliere giocatori già di un certo livello tecnico.
Perchè siamo mancati con Galles e Scozia? Non possiamo sempre giocare al massimo, se no saremmo una grande Nazionale, siamo in fase di costruzione a abbiamo anche delle pause, delle partite in cui non riusciamo ad esprimerci al massimo.
E cosa ci è mancato contro l’Inghilterra per vincere? L’esperienza necessaria per vincere questa partita, se avessimo gestito meglio gli ultimi 10 minuti di quest’incontro c’è l’avremmo fatta.
Due parole su Lo Cicero. E’ straordinario, ci possono essere commenti su di lui solo positivi. Un giocatore che disputa 103 partite in Nazionale non può che essere definito così.
Cosa manca ancora al rugby italiano?
Manca la base, la competenza nella preparazione nei giovani tra i 16 e i 20 anni. Migliorando questo migliorerebbe anche tutto il rugby italiano.
Francia e Irlanda ce le ritroveremo nel girone dei Mondiali in Inghilterra… Attualmente sono ancora loro superiori. L’Irlanda dopo questa sconfitta lavorerà molto per capire i motivi della vittoria dell’Italia. Sono sempre più forti di noi. Importante comunque è la crescita della Nazionale che potrebbe presentarsi nel migliore dei modi ai Mondiali.
Il pubblico, la gente, un grande rapporto con la nazionale italiana. Un grande rapporto quello tra il pubblico e la nazionale di rugby, che testimonia come questo sport possa essere vissuto in un modo ideale. Qui a differenza del calcio possono andare le famiglie, non c’è traccia di quella violenza che riguarda lo sport più popolare del nostro paese.
(Franco Vittadini)