Tutto in una notte: bentornato Rafa. Il trionfo di Nadal a Indian Wells (4-6, 6-3, 6-4 su Juan Martin Del Potro) è la vittoria numero 600 in carriera, il ritorno al successo in un torneo importante e certifica il sorpasso ai danni di David Ferrer al numero 4 del ranking ATP. Andy Murray resta lontano, ma la rincorsa è cominciata. “Sono successe tante cose in questi sette mesi”, commenta Nadal, con riferimento a quel 28 giugno quando fu battuto da Lukas Rosol a Wimbledon e da allora è stato costretto allo stop forzato fino a febbraio. “Essere tornato qui e avere con me questo pesante trofeo è pazzesco”. Per Rafa è il terzo Indian Wells, dopo quelli del 2007 e 2009. “Battere tre Top 10 e vincere un titolo come questo è incredibile. Sono felicissimo ed emozionato”. Non gli si può dare torto: a gennaio lo spagnolo aveva fatto sapere di non essere certo di presentarsi in California, perchè rientrare dopo un infortunio del genere al ginocchio comporta un programma che, se caricato troppo di impegni, rischia di produrre l’effetto contrario. Ma ieri notte Nadal ha fatto capire a tutti che la classe non si cancella nemmeno con un infortunio: ne sa qualcosa Del Potro, che dopo aver battuto Federer nella finale degli US Open 2009 ha dovuto interrompere una carriera che lo avrebbe portato a rivaleggiare con i primi quattro a causa della rottura del polso. Anche l’argentino però sta ritrovando la forma migliore: avanti così, lo troveremo davvero a mettere i bastoni tra le ruote ai migliori. La partita è stata frenetica: Nadal è salito 3-0 e ha avuto due palle per allungare, ma qui Del Potro ha risposto da campione e si è portato 3-3. Dal 4-3 per lo spagnolo c’erano tre giochi consecutivi e la chiusura del primo set alla prima palla utile. In apertura di secondo il break dell’argentino sembrava decretare la fine, ma stavolta era Rafa a recuperare con cinque game consecutivi, sfruttando la stanchezza di Del Potro. Che teneva il servizio, ma poi doveva cedere e consegnarsi al parziale finale. Dove Nadal piazzava il break decisivo al terzo gioco, e poi aveva tre match point già sul 5-3. Annullati: poco male, lo spagnolo chiudeva al game successivo in due ore e 29 minuti di gioco. Adesso inizia la stagione sulla terra: se Nadal è questo, non ci sono margini per i rivali sulla sua superficie preferita. In campo femminile la finale si preannunciava scontata, e così è stato: troppo forte Maria Sharapova per una Caroline Wozniacki che è tornata a esprimere un tennis di livello ma non a sufficienza per avere la meglio dell’avversaria, che torna numero 2 al mondo e insidia Serena Williams, che potrebbe raggiungere e superare già a Miami. Si gioca in Florida dal 19 al 31 marzo: non ci sarà Roger Federer e nemmeno Rafa Nadal sarà qui: lo spagnolo guarda già a Madrid.
(Claudio Franceschini)
(5) Rafael Nadal (SPA) b. (7) Juan Martin Del Potro (ARG) 4-6, 6-3, 6-4
(2) Maria Sharapova (RUS) b. (8) Caroline Wozniacki (DEN) 6-2, 6-2