Orario anomalo, alle ore 16.00 di un sabato pomeriggio, ma l’appuntamento è davvero di lusso: infatti la Liga propone oggi pomeriggio il Clasico di Spagna, Real Madrid-Barcellona. La partita non ha bisogno di molte presentazioni: è una rivalità lunga un secolo tra le due squadre più forti del Paese, che ne rappresentano anche le due anime in un confronto che va molto al di là dell’aspetto puramente calcistico. Il potere centrale di Madrid contro l’identità catalana, una sfida accesissima in campo e fuori, che da sempre regala emozioni. Negli ultimi anni, poi, la rivalità è ulteriormente cresciuta, dal punto di vista calcistico per fortuna. Real-Barcellona è diventata una sfida totale tra le due squadre più forti del mondo, condannate però a combattere anche per la supremazia nazionale e con le stelle Cristiano Ronaldo e Messi a dividersi le attenzioni di tutto il mondo. L’anno scorso José Mourinho è riuscito a porre fine al dominio blaugrana sulla Liga, mentre in questa stagione sta succedendo davvero di tutto. Il Barcellona è tornato a dominare il campionato, che con ogni probabilità ha già di fatto vinto (e oggi potrebbe sigillarlo), mentre il Real Madrid ha passato mesi molto difficili. Eppure negli ultimi giorni la parola “crisi” ha sfiorato anche Barcellona: prima la sconfitta contro il Milan che ha complicato il cammino in Champions League, poi il rovescio casalingo proprio contro il Real che ha eliminato i catalani dalla Coppa del Re, proiettando invece in finale la squadra della capitale. Il momento psicologico è dunque favorevole alla squadra di Madrid, anche se i 16 punti di ritardo rendono sostanzialmente impossibile pensare di riaprire il campionato. Però il Real vuole arrivare nel modo migliore alla partita europea contro il Manchester United (si parte dall’1-1 del Bernabeu, proprio come in Coppa del Re) e vincere il secondo Clasico in pochi giorni aiuterebbe molto.
Il Real si trova dunque nel momento forse migliore della sua tormentata stagione: ha appena conquistato la finale di Coppa del Re andando ad espugnare il Camp Nou, e in Champions League si trova nella medesima condizione. Insomma, Old Trafford è già avvisato, anche perché spesso questo Madrid va meglio in trasferta piuttosto che al Bernabeu. Intanto però c’è da pensare a questo Clasico, con l’obiettivo soprattutto di avvicinare i cugini dell’Atletico Madrid, che al momento sono davanti in classifica alle Merengues, cosa che naturalmente non fa piacere alla squadra abituata ad avere la leadership cittadina. L’uomo copertina è naturalmente Cristiano Ronaldo, trascinatore nel colpaccio in terra catalana, ma un po’ a sorpresa al suo fianco è ricomparso anche l’altro grande acquisto dell’estate 2009, cioè Ricardo Kakà, che ora punta addirittura a riconquistare la Nazionale brasiliana. Il campionato comunque ormai per Mourinho è quasi una competizione di allenamento, per così dire: se lo Special One vuole salvare la stagione, deve vincere la Coppa nazionale e fare strada in Europa.
Per il Barcellona invece vale il discorso opposto: la Liga è l’ancora di salvezza, anche se paradossalmente essere andato in fuga così velocemente ora fa quasi dimenticare che i blaugrana stanno dominando il campionato, cosa per nulla scontata se si pensa come era andata la scorsa in stagione, con un certo Guardiola in panchina. Vilanova e adesso Roura non lo fanno rimpiangere “sulla distanza”, ma sembrano soffrire nelle grandi partite. Questo vale soprattutto adesso che Vilanova è a New York a curarsi, e ieri Roura ha pianto quando in conferenza stampa gli hanno chiesto dell’amico: forse c’è l’incertezza sulla salute dell’allenatore alla base dei problemi del Barca? La partita fondamentale sarà quella in Champions League, anche se i catalani hanno una settimana di tempo in più rispetto al Real, e vincere al Bernabeu sarebbe importante soprattutto dal punto di vista psicologico. Manca Xavi per infortunio, e Messi parla sul suo blog cinese, altro segno strano in questi giorni. Ma ora la parola va al campo: Real Madrid-Barcellona sta per cominciare…
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