E’ 2-0 per l’Italia a Cittadella: gli Azzurrini di Devis Mangia battono la Russia, una delle squadre che parteciperanno ai prossimi Europei in Israele. Decidono i gol, uno per tempo, di due ex del Pescara spumeggiante della scorsa stagione: Ciro Immobile e Lorenzo Insigne, entrambi di ottima fattura e giunti a finalizzare azioni corali che ancora una volta hanno messo in risalto come il gruppo di Devis Mangia si stia sempre più compattando e si muova come un tutt’uno. Nella marcia di avvicinamento a Israele abbiamo battuto Germania, Olanda e Russia, tre partecipanti alla rassegna: abbiamo perso solo con la Spagna, dunque possiamo dire di essere ufficialmente iscritte alla lista delle candidate alla vittoria finale, anche se a fine partita Mangia ha sottolineato come sia sempre possibile fare di più.
Partita che si mantiene piacevole, sempre giocata su buoni ritmi e con occasioni da gol. Nella ripresa però c’è stato un calo fisico di entrambe le squadre e questo ha inevitabilmente portato a una riduzione della pericolosità offensiva delle formazioni, che hanno diminuito la spinta e hanno giocato maggiormente a centrocampo. Però, si sono viste due formazioni in salute che hanno onorato l’impegno nel migliore dei modi.
Mangia ha detto che si può migliorare: siamo d’accordo, perchè gli Azzurrini hanno lampi di grande talento e giocate sopraffine, in attacco come dietro; ma a volta concedono troppo agli avversari e si perdono in preziosismi inutili. La strada però è quella giusta: il potenziale c’è, il gruppo è compatto, può essere la volta buona per vincere quell’Europeo che ci sfugge dal 2004.
Ci aspettavamo di più da una formazione che veniva segnalata come possibile outsider in Israele. Qualche fiammata si è vista, ma certo non quella potenza che ci si poteva immaginare. Bene in alcune individualità, gli uomini di Pisarev hanno però concesso troppo in fase difensiva e la sensazione è che l’identità sia ancora un po’ da costruire.
Tanti scontri a centrocampo e tante interruzioni: ha condotto bene senza farsi mai sfuggire la gara di mano, anche se in qualche occasione (un giallo inventato a Bertolacci, una simulazione di Donati che invece si è visto fischiare fallo a favore) ha preso degli abbagli. Niente di grave però.
Mai realmente impegnato, si fa apprezzare nel finale con due o tre uscite alte di grande sicurezza e autorità. Sempre più titolare del ruolo.
Anche lui emerge nella ripresa, ma soprattutto cambia per tre volte l’uomo che deve marcare e non vacilla mai, prendendo le misure a tutti. ()
Una sola sbavatura nel primo tempo che poteva costare cara, ma poi tre chiusure da veterano e provvidenziali per fermare gli avversari. In crescita. ()
Qualcosina meno del compagno di reparto, ma quello che interessa è che l’intesa tra i due si sta affinando sempre più. Guida il reparto con eleganza.
Davanti al suo pubblico gioca una gara di sacrificio. Bene nel primo tempo contro lo spento Yakovlev, soffre di più Bezlikhotnov che lo punta e lo salta in più di un’occasione.
Non mette nemmeno la terza probabilmente, ma si capisce subito che ha un’altra classe. Due o tre accelerazioni spaccano la difesa avversaria, poi Mangia lo toglie per concedere le armi pari.
( Si capisce la forza di questo gruppo quando al posto di Florenzi entra lui: disegna perfettamente il cross che Insigne spinge in rete. Poco altro, ma sempre vivo e presente)
Uno dei meno appariscenti, fatica non poco a prendere le redini del gioco in mezzo al campo, ma talento e qualità ci sono.
( Leggermente meglio, ma evidentemente deve rituffarsi nel ruolo che ricopriva nella Primavera della Roma. Da trequartista pare avere qualcosa in più)
Solita gara di autorità: con Conte studia da difensore centrale e questo gli ha dato senso di posizione e anticipo che adesso usa con grande frutto in Nazionale. ()
Fino al gol non si era praticamente notato, poi in cinque secondi fa tutto: scatto e grande intuizione ad aprire l’azione, quindi a chiuderla sul secondo palo. Quando si ha la classe… ()
Non segna? Chi se ne importa. Con Pioli ha imparato i trucchi del mestiere: combina nello stretto con Immobile e lo manda in gol, si piazza tra le linee e avvia il 2-0, protegge palla alla Gilardino e sfiora la rete, prende anche un palo. Ha giocato da leader. ()
Il gol è una perla; ne sfiora un altro con azione identica, poi se lo mangia da pochi passi. Sempre in movimento, a fare a spallate, a lottare; soprattutto, piace l’intesa con Gabbiadini.
( Lui invece sembra avere qualche ruggine che gli deriva dall’astinenza da rete. Non entra in partita bene, ma c’è la sua firma nell’azione splendida del secondo gol)
All. MANGIA 7 Ha in mano il gruppo e si vede: tutti sanno cosa devono fare, si muovono come un tutt’uno e regalano azioni corali anche concrete. Bravo soprattuto ad aver dato coesione, ora dovrà dimostrare nelle scelte degli uomini da portare in Israele di saper gestire ancora meglio.
Colpito a freddo da Immobile, para bene su Gabbiadini, poi sostanzialmente assiste. Sostituito nella ripresa.
( Idem come sopra: non può nulla sulla zuccata di Insigne, neutralizza un sinistro fiacco di Saponara, fine della sua partita)
Già il migliore nel primo tempo, gioca una partita attenta neutralizzando Insigne e facendosi notare con una serie di diagonali di tempismo e qualità.
Spesso deve rimediare anche agli errori del compagno di reparto, ma finisce per affondare insieme agli altri. Finchè può regge, fa sentire il fisico.
Qualche chiusura, ma tanta confusione: è lento e sbaglia in molte occasioni, non c’è sull’azione del raddoppio, si fa fregare da Gabbiadini sul primo gol.
Capello lo ha già convocato nella nazionale maggiore: si vede che ha qualità, ma stavolta tra Florenzi e Saponara gli viene un po’ il mal di testa. Rimedia nel finale.
Per lunghi tratti del primo tempo e a inizio ripresa tiene in piedi quasi da solo la Russia con chiusure e corse degne del miglior Davids.
Lui invece, che dovrebbe tenere i ritmi della squadra e farla girare, affonda ai primi flutti. E non riemerge più.
( Fare peggio di Petrov era difficile: quasi quasi ci riesce, perchè forse tocca il primo pallone dopo 20 minuti. Poi rialza la testa, ma è tardi)
A conti fatti è l’uomo che va più vicino al gol scheggiando la traversa in chiusura di primo tempo, ma gioca svogliato e abulico finchè non viene sostituito.
( Con il senno di poi saremmo tutti allenatori vincenti, ma forse avrebbe dovuto giocare da subito. Tre volte punta Biraghi, tre volte lo lascia lì, tre volte mette in mezzo palloni interessanti. Pisarev avrà preso nota)
E’ l’uomo che dovrebbe unire i reparti, e invece la Russia gioca a lanci lunghi saltandolo spesso; con personalità rientra in partita, senza però lasciare troppi segni di sè.
( Anche lui vicino al gol, anche lui fa troppo poco una volta chiamato in causa dal suo allenatore)
Forse il peggiore: chiamato spesso in causa, perde tutti i palloni che gli vengono recapitati tra i pedi.
( Un altro che avrebbe dovuto giocare dal primo minuto. Vince molti contrasti aerei ed è una presenza concreta nell’area dell’Italia, pur senza tirare in porta)
Esce per infortunio, ma prima aveva fatto vedere colpi di categoria superiore: rapido e sicuro di sè, sguscia via e guarda sempre la porta. Da tenere d’occhio.
( Lui invece la porta non può guardarla: prima dovrebbe adocchiare il pallone, che invece gli passa sempre accanto senza mai fermarsi al suo piede)
All. PISAREV 5,5 Dà l’impressione di aver sbagliato formazione, ma soprattutto che questa sua Russia sia in cerca di un autore. Che dovrebbe essere lui: ha due mesi e mezzo di tempo per definire il cast, metterlo insieme e farlo recitare come si deve. La materia prima, comunque, ce l’ha.
(Claudio Franceschini)
Marcatori: 9′ Immobile, 74′ L. Insigne
Bardi; G. Donati (89′ J. Sala), Bianchetti (79′ Regini), Caldirola, Biraghi; Florenzi (46′ Saponara), F. Rossi (46′ Bertolacci), Marrone (89′ Crimi), L. Insigne (79′ N. Sansone); Gabbiadini (85′ Longo), Immobile (65′ Paloschi). All. Mangia
Zabolotnyi (63′ Kritchiuk); Tsallagov, Chicherin, Burlak, Shchennikov; Zotov, Petrov (46′ Kirillov); Yakovlev (62′ Bezlikhotnov), Bibilov (62′ Khobulov), Cheryshev (46′ Kanynnikov); Smolov (58′ Sosnin). All. Pisarev
Arbitro: Turpin (Francia)
Ammoniti: Bertolacci (I)