Eddy Merckx, il Cannibale del ciclismo e massima gloria dello sport belga, giovedì è stato sottoposto ad un intervento chirurgico mediante il quale gli è stato applicato un pacemaker cardiaco. Lo ha fatto sapere al quotidiano belga “Het Nieuwsblad” lo stesso campione, spiegando che l’intervento è stato necessario per correggere un problema di aritmia cardiaca. Merckx ha spiegato: “Sono stato operato dal dottor Johan Van Lierde, un mio amico. La mia frequenza cardiaca è inferiore a 40 battiti al minuto dal giorno della mia nascita o giù di lì. L’intervento è servito per evitare alcuni problemi, soprattutto di notte. Sto bene e tra due settimane spero di poter tornare in bicicletta”. Una frequenza bassa che evidentemente lo ha aiutato in carriera a vincere cinque Giri d’Italia, altrettanti Tour de France, una Vuelta, sette Milano-Sanremo, cinque Liegi-Bastogne-Liegi, tre Parigi-Roubaix, due Giri delle Fiandre e altrettanti Giri di Lombardia, tre Mondiali (più uno da dilettante) e un’infinità di altre corse. Il più vincente di sempre. L’intervento potrebbe essere collegato ad una cardiomiopatia ipertrofica non ostruttiva, la patologia di cui sarebbe sempre stato afflitto, stando almeno a quanto pubblicato nella biografia “Eddy Merckx, il Cannibale” scritta dal giornalista belga Daniel Friebe e pubblicata lo scorso anno. Con le attuali norme mediche vigenti nello sport, il campione non avrebbe mai potuto ottenere l’idoneità agonistica, in quanto ci sarebbe stato un rischio reale di morte improvvisa. Con il senno di poi, meglio così: ci saremmo persi un campione leggendario. Ieri Fabian Cancellara gli ha voluto dedicare la vittoria conquistata nel Gp Harelbeke, antipasto delle classiche del Nord che in Belgio monopolizzeranno l’attenzione nelle prossime settimane.



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