Potevamo avere un derby in semifinale a Miami: finisce che nelle prime quattro giocatrici del torneo, secondo Masters 1000 della stagione (su cemento) non ci sono italiane. E’ caduta infatti anche Roberta Vinci, arresasi in 2 ore e 31 minuti a Jelena Jankovic, già numero 1 al mondo. Un’altra battaglia infinita, dopo quella di Sara Errani contro Maria Sharapova; qui però i set sono stati tre, visto che il punteggio finale segna 6-4, 6-7, 6-3. Roberta è apparsa stanca: oggi avrà la semifinale del torneo di doppio, ma soprattutto a pesare sono le due maratone precedenti contro Suarez Navarro e Cornet, quando la tarantina ha dovuto ribaltare un set. Pensavamo e speravamo che anche ieri, dopo che Roberta ha concesso il primo parziale per 6-4 (recuperando un break che aveva perso e non chiudendo tre palle per andare 5-4), la storia si potesse ripetere; anche perchè Roberta è volata 3-0, ha subito il controbreak ma poi è riuscita ad avere tre palle set sul 5-3 e 5-4 (e una ancora dopo). Brava è stata la Jankovic a spingersi fino al tie break, che però ha perso nettamente. Nel terzo set la Vinci si portava sul 2-0, ma era un canto effimero e conclusivo: la Jankovic infilava cinque game consecutivi, e buonanotte ai suonatori. Peccato: delle due nostre rappresentanti, quella che aveva più possibilità di semifinale era Roberta, anche se per come ha giocato la Sharapova forse Sara Errani avrebbe potuto approfittarne maggiormente. La Vinci sarà comunque, da lunedi, numero 13 nel ranking WTA, ovvero il risultato migliore in carriera. Tra gli uomini si sono giocati i due quarti di finale della parte alta: avremo una semifinale Haas-Ferrer, con il tedesco autore di un’altra prova convincente contro Gilles Simon (distrutto in due set) e lo spagnolo che continua a giocare male (30 errori non forzati) ma a vincere (ha battuto l’outsidser Melzer).