Ci saranno alcuni dei corridori migliori del mondo alla 48esima edizione della Tirreno-Adriatico, la “Corsa dei due mari” che partirà oggi con la prima tappa San Vincenzo-Donoratico, una cronosquadre di 16,9 chilometri. Sette tappe, fino alla cronometro individuale finale a San Benedetto del Tronto di martedì prossimo. La frazione decisiva probabilmente sarà quella che porterà la corsa da Narni a Prati di Tivo, per 173 chilometri veramente impegnativi. La salita finale potrebbe decretare anche il vincitore della corsa. Tra i corridori importanti presenti Vincenzo Nibali, vincitore nel 2012, Alberto Contador, il grande favorito della vigilia e poi altri possibili vincitori come Christopher Froome, Cadel Evans, Joaquim Rodriguez e Samuel Sanchez. Un elenco da fare invidia alle grandi corse a tappe, a cui aggiungiamo poi corridori del calibro di Fabian Cancellara e Tony Martin, i favoriti per la cronometro finale, i giovani rampanti Peter Sagan e Moreno Moser, da cui ci attendiamo molto dopo la vittoria alle Strade Bianche e i grandi velocisti come Mark Cavendish e Andre Greipel. Per parlare della Tirreno-Adriatico abbiamo intervistato Francesco Moser, vincitore due volte di questa corsa nella sua carriera. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.
Qual è il suo giudizio su questa 48esima edizione della Tirreno-Adriatico? Va interpretata nella maniera giusta, perché non è una corsa lunga. Non è quindi facile recuperare secondi, minuti preziosi per chi dovesse rimanere attardato.
Cosa bisognerà fare per vincerla? Bisognerà essere sempre davanti, proprio perché se perdi secondi preziosi, poi non li puoi più recuperare. Non ci sono molte tappe, non c’è il tempo per riuscire a essere di nuovo davanti. E poi non bisognerà perdere terreno nelle frazioni in salita, che saranno quelle decisive per scegliere il vincitore di questa corsa.
Corsa di allenamento per la Milano-Sanremo o di grande significato autonomo? Non penso che sia una gara solo di allenamento per la Milano-Sanremo, perché c’è chi può puntare a vincerla, senza per questo essere protagonista al Mondiale di Primavera, come ad esempio alcuni big delle corse a tappe. Dipende anche da quali saranno le velleità con cui si partirà per affrontarla.
Ci saranno campioni del calibro di Nibali e Contador: loro due saranno i favoriti?
Contador nelle salite decisive potrebbe avere qualcosa in più, come nella cronometro finale. Lui mi sembra il candidato principale per aggiudicarsi questa corsa.
I loro contendenti principali saranno Froome ed Evans? Sono proprio loro che potrebbero fare qualcosa di buono, anche se ripeto che Contador mi sembra superiore, ha tutti i mezzi per fare sua questa corsa. C’è un divario tecnico tra lui e gli altri corridori.
Cosa potrà fare Moreno Moser, è una gara che si addice alle sue caratteristiche? Potrà fare bene, come lo stesso Sagan, visto che ci sono tappe che vanno bene per loro. Moreno deve però migliorare ancora in salita, soprattutto in quelle lunghe. E ci sono tutte le condizioni perché questo avvenga. Mi sembra però che si stia mettendo tanta pressione attorno a Moreno. Sarebbe giusto lasciarlo tranquillo e farlo crescere con calma.
I re delle volate saranno Andre Greipel e Mark Cavendish? Loro due potrebbero fare molto bene, poi c’è Sagan che è molto forte e potrebbe veramente metterli in difficoltà anche in volata, come lo stesso Moreno.
Una gara utile anche per vedere in che situazione si trova il ciclismo italiano? Non lo so. Mi sembra che ci sia Moreno che potrebbe fare cose importanti nella sua carriera. Bisognerà vedere cosa farà, dobbiamo aspettare per giudicare veramente.
(Franco Vittadini)