Paolo Di Canio è il nuovo allenatore del Sunderland, ed è già un caso nazionale. Dopo aver guidato per due stagioni lo Swindon Town (quarta divisione inglese), per l’ex esterno di Juventus, Milan, Napoli e Lazio arriva la grande occasione di allenare una squadra di Premier League (dove ha giocato), pur se la situazione è complicata per i Black Cats che hanno licenziato Martin O’Neill a seguito della sconfitta interna contro il Manchester United che li ha fatti precipitare in classifica (un punto di vantaggio sul terzultimo posto). Il problema è che molti non l’hanno presa bene: le dichiarazioni passate di Di Canio, nelle quali affermava di essere fascista, non sono andate giù al direttore non esecutivo David Miliband (deputato laburista, già ministro degli esteri), che sul suo sito ha ringraziato il Sunderland per quanto fatto per il Nord Est del Paese ma ha dichiarato la sua volontà di lasciare il club “alla luce delle dichiarazioni politiche fatte in passato dal nuovo manager”.  Insomma, inizio tutto in salita per Di Canio, che si ritrova contro anche una frangia di tifosi che su Facebook hanno creato un gruppo chiamato “Sunderland contro i fascisti”, e un altro ancora più esplicito, “Sunderland contro il fascista Di Canio” (1.900 iscritti totali). Anche la stampa non è stata clemente: “Viva il Duce?” si legge sull’edizione online del Daily Mirror, che si chiede se sarà possibile la convivenza tra un allenatore di estrema destra e un club dalla forte tradizione socialista. Lo scopriremo anche noi: il contratto di Di Canio dura due anni e mezzo, per fortuna gli alleati ci sono: il presidente Ellis Short è uno di questi, e non può essere altrimenti visto che è stato lui a sceglierlo. “E’ incredibilmente entusiasta e motivato”, ha detto parlando del suo nuovo manager. Il romano però ha lasciato anche ricordi positivi in Premier League: quando giocava nel West Ham (ad Upton Park è un idolo) si rifiutò di segnare a porta vuota contro l’Everton, dopo che il portiere dei Toffeemen Paul Gerrard era crollato a terra al limite dell’area. Riuscirà a entrare nel cuore dei tifosi del Sunderland e a salvare la squadra?



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