Finisce 0-0 tra Chievo e Catania e le due squadre escono tra i fischi del Bentegodi: è un pareggio che non convince nessuno, sembra di assistere a una gara di fine stagione tra formazioni che hanno messo al sicuro i loro obiettivi. Non è così, perchè il Chievo si deve ancora salvare e pur essendo relativamente tranquillo non si può permettere queste partite senza grinta; il Catania invece esattamente come l’anno scorso si siede una volta arrivato alle soglie dell’Europa. Particolare da non sottovalutare, perchè la strada per fare il definitivo salto di qualità passa da questi periodi della stagione, quando l’adrenalina cala e bisogna confermarsi.



In pratica la squadra di Corini non tira mai in porta, rinuncia da subito a giocare e dal primo minuto sembra accontentarsi del pareggio. Lo ottiene, ma ora deve stare attento a non concedere punti facili agli avversari che sono sempre lì e da un momento all’altro possono cambiare marcia.

Ancora peggio, perchè se il Chievo poteva essere frenato dalla paura di perdere la squadra del grande ex Maran non aveva giustificazioni; era libero da pressioni psicologiche, e per questo avrebbe dovuto imporre ritmo alla partita, cercando di vincere per il record di punti e il sogno Europa. Altra occasione sprecata dopo il Cagliari. 



Di fatto non deve mai intervenire in una partita che si trascina stancamente verso il novantesimo senza che accada nulla.

A conti fatti, sull’unico tiro in porta salva il pareggio su Bergessio.

Non sale mai, non va in affanno, partita quasi da spettatore.

C’è poco da difendere: se la cava senza problemi.

Idem come sopra, lui in più ci aggiunge qualche fallo di troppo.

Uno dei più propositivi, almeno prova a spingere e darsi da fare.

( Fa il suo ma anche lui è piuttosto svogliato, si adatta bene al ritmo della partita)

Inesistente in mezzo al campo, non riesce mai a cambiare marcia. (85′ GUANA sv)



Anche lui propositivo, non troppi errori ma nemmeno grandi lampi di classe.

Svogliato, ogni tanto si risveglia ma in generale è fuori dalla partita.

Il pubblico lo chiama, lui risponde presente se non altro per carattere e voglia. Ma non incide.

Stavolta stecca, lui che solitamente è uno dei più brillanti non è mai in partita.

( Entra come se sapesse che non si deve impegnare. E infatti non lo fa)

All. CORINI 5,5 Si accontenta dello 0-0, gli va bene che trova un Catania arrendevole. In altre occasioni, potrebbe non andargli così bene.

Salva nel finale su un colpo di testa di… Bergessio, che lo stava ingannando.

Inizia spingendo, poi sembra rendersi conto che il clima è dismesso, e rientra nei ranghi.

Vale lo stesso discorso fatto per i difensori del Chievo: nessun impegno.

Idem come sopra, giornata di riposo, gli servirà per la prossima domenica.

Anche lui guardingo, senza scossoni difensivi, senza spunti in avanti.

Sembra avere quasi paura di affondare, così si limita a rimanere cauto nella sua metacampo.

LODI 6,5 (il migliore) Accende la luce con una punizione e alcune giocate delle sue, ma non trova aiuto dai compagni. ()

Si impegna anche lui, manca la precisione ma corre tanto e interdisce. ()

In una partita così, scompare immediatamente per non farsi più trovare.

E’ l’unico che ci prova con un colpo di testa, ma rischia anche l’autogol.

Anche lui poco ispirato, ha qualche lampo nel quale ci prova, ma i risultati sono scarsi.

All. MARAN 5,5 Nel momento in cui il suo Catania deve cambiare marcia e dimostrare di essere grande, si siede. Già successo al Massimino: sarà il clima?

Puggioni; Frey, Andreolli, Dainelli, Cesar; L. Rigoni (39′ st Guana), Cofie , Dramé (23′ st Sardo); Hetemaj ; Pellissier , Thereau (14′ st Samassa) A disp.: Ujkani, Squizzi, Papp, Guana, Seymour, Luciano, Stoian, Paloschi, Hauche. All.: Corini

Andujar; Alvarez, Bellusci, Spolli, Marchese; Izco, Lodi (30′ st Castro), Biagianti (43′ st Almiron); Gomez, Bergessio, Barrientos A disp.: Frison, Messina, Potenza, Rolin, Legrottaglie, Capuano, Castro, Almiron, Salifu, Keko, Cani, Doukara. All.: Maran 6

Arbitro: Giacomelli

Ammoniti: Bellusci, Izco (Ca), Samassa (Ch)