Clamoroso ad Is Arenas. Finisce qui la tormentatissima storia del nuovo stadio del Cagliari: la società del presidente Massimo Cellino ha ufficialmente comunicato al Comune di Quartu Sant’Elena l’interruzione di ogni tipo di collaborazione con i tecnici comunali e di avere ordinato ai suoi tecnici di provvedere allo smontaggio di tutte le strutture di proprietà del club all’interno dell’impianto, che è di proprietà del Comune. Nella missiva, inoltre, si legge che gli uffici legali della società sono al lavoro per le opportune iniziative. Il Cagliari, infatti, potrebbe chiedere al Comune un ingente risarcimento dei danni, visti i mancati incassi per tutta la stagione. Dunque questo è il clamoroso epilogo delle complicate vicende di questo ultimo anno, iniziate proprio dodici mesi fa, quando fu abbandonato lo stadio Sant’Elia. Le ultime partite della scorsa stagione furono giocate a Trieste (che a questo punto sarà la sede più probabile anche per le ultime partite casalinghe di questo campionato), poi con il via dell’attuale serie A è iniziata un’odissea con pochi alti – le rare partite a stadio aperto – e tanti bassi, dalle partite a capienza limitata a quelle a porte chiuse, per non parlare della sconfitta a tavolino contro la Roma e la partita giocata a Parma contro la Juventus. A ciò si aggiungano gli arresti domiciliari inflitti a Cellino e al sindaco di Quartu per le indagini sul nuovo stadio. Ora resta da capire quale sarà il destino futuro del Cagliari: dove giocherà l’anno prossimo? Dove sorgerà il nuovo stadio? Speriamo che le risposte arrivino velocemente…