La Doyenne, cioè la più antica delle grandi classiche di ciclismo: questa è la Liegi-Bastogne-Liegi, che chiuderà il ‘trittico delle Ardenne’ e tutta la prima parte della stagione ciclistica, prima di dedicarci alle corse a tappe. Si tratta della classica belga con il tracciato più duro, con tante cotes, le salitelle tipiche della Vallonia e che hanno fatto la storia di questa corsa, su tutte la Redoute, la Roche aux Faucons e il Saint Nicolas. Il percorso sembra essere l’ideale per il campione del Mondo, Philippe Gilbert, che da queste parti corre in casa e ha già vinto la Liegi nel 2011. Noi speriamo che Nibali possa far bene, come riuscì a fare l’anno scorso, con una splendida azione da lontano che gli valse il secondo posto alle spalle del kazako Iglinskij che lo superò nel finale. I protagonisti però saranno tanti, con spagnoli e colombiani in prima linea come hanno dimostrato i risultati della Freccia Vallone di mercoledì, vinta da Moreno davanti ad Henao e Betancur. Per parlare di questa Liegi-Bastogne-Liegi abbiamo sentito Moreno Argentin, vincitore della Doyenne per ben quattro volte (1985, 1986, 1987, 1991). Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.



La Liegi-Bastogne-Liegi è la classica più dura come percorso? Sì, è in effetti la classica più dura, quella più difficile, con strappi simili a salite vere e proprie, da affrontare con la maggiore concentrazione e grinta.

Quali saranno i punti cruciali della corsa? Non lo so, tutti gli anni ci sono delle novità o delle sorprese e quindi non posso dire quale sarà il punto decisivo del percorso.



Chi sarà il favorito? Credo che Purito Rodriguez dovrebbe essere il favorito di questa Liegi.

Gli altri uomini da battere quali saranno? Glibert e Kreuziger dovrebbero recitare anche loro un ruolo di protagonisti in questa edizione della Doyenne.

Possibili outsider? Non posso saperlo, anche perché ci sono sempre nomi nuovi che vengono fuori improvvisamente, corridori che non t’aspetti che possono animare e vincere una corsa, come è stato per alcune classiche anche quest’anno.

Magari i ciclisti della Colombia, nazione che è in enorme crescita… Ci sono corridori di buon livello tecnico come Henao e Betancur, per una nazione che sta facendo bene. Penso che il motivo di questo buon momento del ciclismo colombiano dipenda dalle condizioni sociali di quel paese, che portano tanti giovani a scegliere questo sport. Hanno più fame rispetto a noi in Italia dove ci sono condizioni di benessere molto più elevate.



In effetti siamo in crisi nelle gare in linea, come si potrà uscire da questo momento?

E’ un discorso complesso a cui non so dare spiegazioni. Bisognerebbe andare a fondo di questo problema, so solo dire che c’è qualche corridore di buon livello tecnico a cui affidare le nostre speranze anche in questa Liegi, come Ulissi.

Non è più tempo delle grandi vittorie di Argentin… Quale ricorda delle sue in particolare? La più bella fu sicuramente la prima, nel 1985. L’episodio decisivo della corsa fu quando staccai Roche e Criquellion.
Il suo pronostico? Vedo Rodriguez o Gilbert vincitori in questa classica.

 

(Franco Vittadini)