Finisce 1-1 il derby di Sicilia. Un risultato che per il Palermo può comunque voler dire tanto, considerando la sconfitta del Siena; naturalmente al netto di questo gioiscono molto più i rosanero, che recuperano all’ultimo secondo una partita che sembrava già persa. Per gli etnei una beffa: ancora una volta, sul più bello, gli uomini di Maran mancano quello che – stavolta sì – poteva essere l’ultimo treno per l’Europa. Non è stata una bella partita, al di là della rissa vergognosa creatasi nel finale per una testata di Barreto ai danni di Andujar che poi ha cercato la vendetta personale (prendendosi il rosso): in campo la tensione si è sentita eccome. Tuttavia, le occasioni da rete non sono mancate: ne ha avute molte di più il Catania, che ha fatto fruttare il 55% di possesso palla (63% di positività, contro 57,7%) generando la bellezza di 22 conclusioni, di cui però solo 7 hanno visto lo specchio (per il Palermo 4, sui 10 totali); gli etnei hanno mantenuto la supremazia territoriale per undici minuti e mezzo con una pericolosità offensiva del 64%, mostrando di essere molto più concreti nell’attaccare la porta di Sorrentino, visto che il Palermo ha un 42,9% di attacco alla porta ma con un brutto 39% di pericolosità. Il solito problema di scarsa lucidità rosanero, che quantomeno ha trovato un ottimo Von Bergen (25 recuperi) e un Donati che almeno in fase di impostazione è stato positivo, distribuendo 57 passaggi ai compagni. Il Palermo è stato bravo a oscurare il lavoro di Lodi, che ha sempre avuto poco spazio per impostare la giocata anche grazie al pressing di Barreto; così che i padroni di casa non hanno avuto troppe occasioni per far male alla squadra di Sannino, ma ci sono comunque riusciti con una conclusione sporca di Barrientos che ha approfittato della chiusura tardiva di Morganella su di lui.
Alla fine ha rimesso a posto le cose Ilicic, come al solito di questi tempi il più pericoloso dei suoi: 4 conclusioni verso la porta, le stesse di Alejandro Gomez che degli attaccanti del Catania è sembrato decisamente il più lucido. Alla fine il risultato è di 1-1: per quello che si è visto in campo si può dire che sia stato giusto.
esplode il Massimino al gol di Pablo Barrientos, bravissimo a bruciare Morganella su un cross di Gomez con l’esterno, da sinistra. El Pitu taglia verso il primo palo e tira con il mancino: ne esce un tiro masticato che però assume una traiettoria strana e beffa Sorrentino, che arriva a toccare il pallone quando è già in porta. il Palermo riprende il derby all’ultimo secondo, e lo fa con Josip Ilicic, l’uomo più caldo del momento. Zuffa finale appena dopo il gol con il rosso ad Andujar: lancio lunghissimo che trova Abel Hernandez appena dentro l’area, sponda di testa superando Bellusci e Ilicic sfugge a Spolli e trova il sinistro vincente da due passi.
Rolando Maran è convinto che i suoi meritassero di più, e lo dice chiaramente a Rai Sport: “Il Catania meritava di vincere, sono arrabbiato per l’occasione sfuggita. Stavamo controllando, purtroppo non siamo riusciti a prendere i tre punti davanti ai nostri tifosi”. Anche per la distrazione di Bellusci, sovrastato da Hernandez: “Non parlo mai dopo la partita. Dico solo che abbiamo raggiunto 48 punti e quindi lo storico record, ora speriamo di poterlo superare. La prestazione è sempre ottima”. Giuseppe Sannino coglie un altro punto che avvicina il Palermo al Siena. Così il tecnico ai microfoni di Sky Sport: “Abbiamo ripreso la partita all’ultimo, è un segnale importante perchè abbiamo dimostrato di crederci e soffrire fino in fondo. E’ stata una bella gara, era molto attesa e non ha deluso le aspettative. Ilicic? Ha doti straordinarie che nemmeno lui conosce fino in fondo, ora deve imparare a dare tutto. Rissa finale? Capisco che fa male prendere gol al 95′, ma bisogna sempre rimanere nel consentito, sono cose che nessuno vorrebbe vedere”.