La semifinale di Champions League tra Borussia Dortmund e Real Madrid finisce con il risultato di 4-1 in favore dei tedeschi, tuttee quattro le reti portano la firma di Lewandowski, di Ronaldo il gol del momentaneo ed illusorio pari al 43′. La fresca socialdemocrazia teutonica martella senza pietà l’individualismo manierista dei Galacticos. Con questo risultato la Spagna è obbligata a registrare anche la crisi del suo calcio. È un Real Madrid senza senso dell’orientamento per tutti i 90 minuti più recupero, quello che fa visita ai ragazzini formidabili di Klopp. Il Borussia Dortmund dopo la crisi dei primi anni 2000 è rinato sotto l’egidia di un calcio moderno, appassionato e appassionante, che vince e convince contro chiunque col coraggio della giovinezza, a partire dal suo allenatore allenatore: il prof – papà Jurgen Klopp. La semifinale del Westfalenstadion è una partita quasi sempre di marca giallo nera, malgrado il maggior possesso palla madridista, che dopo neanche 10′ senga già il vantaggio dell’attaccante Lewandowski. Per dovere di cronaca l’azione si sviluppa sulla sinistra da dove Gotze mette in mezzo per il polacco che sfugge alla marcatura di un disattento Pepe facendo secco Diego Lopez con una zampata. Le meregues prendono uno schiaffo da cui non si riprendono, tanto polleggio ma poca sostanza (all’intervallo sono solo 2 i tiri in porta degli ospiti); dall’altro lato le giovani promesse del calcio europeo giocano gestendo senza troppa fatica il meritato vantaggio con un organizzazione da veterani dell’Europa che conta. Le azioni più importanti sono tutte del Dortumund che è abile ad intercettare la manovra blanca e ripartire in verticale, sapendo sempre, dove e quando passarla. Tra tutti è Reus il più pericoloso: il trequartista particolarmente ispirato parte spesso palla al piede riuscendo per ben tre volte a mettere scompiglio nella retroguardia di Mourinho.
Al 41′, sugli sviluppi di una azione del tedesco, Varane rischia grosso toccando l’avversario che cade in area ma senza convincere l’olandese Kuipers che non dà il rigore. Dal ribaltamento di fronte nasce l’azione che porta all’incredibile pareggio degli spagnoli. Il Real rimette palla da fallo laterale nella sua metà campo, Modric senza nessuno senza convinzione prolunga l’azione su cui va in copertura Hummels ma, il centrale difensivo di Klopp, sfascia un un primo tempo da urlo con un pasticcio che costa il pari del Madrid: retropassaggio troppo corto per il portiere Weidenfeller su cui va in agguato Higuain: palla al centro per Ronaldo che a porta vuota fa 1-1. Pareggio che zittisce la bolgia gillonera per i 15′ dell’intervallo. Ci si aspetta un Real in ripresa sulle ali dell’agguantato ed importantissimo pareggio, in sostanza un altra musica. Niente di ciò però si avvera, a martellare senza indugio rimangono sempre gli operai renani che mettono in moto una catena di montaggio formidabile ed in 10′ della ripresa di portano addirittura avanti di 2 reti. Al 50′ un tiro da fuori di Reus si trasforma nel milgior assist involontario a favore di Lewandowski che inganna i difensori di Mourinho sul filo del fuorigioco e porta i suoi sul 2-1. Neanche il tempo di riorganizzare le idee che il Madrid è travolto dal doppio vantaggio tedesco, ancora dell’attaccante polacco. Come un vero bomber questa volta, il neo acquisto del Bayern insieme a Gotze, gestisce e controlla palla in area e senza pensarci due volte fa partire un missile terra aria che si infila sotto l’incrocio per l’eplosione di gioia della curva giallo-nera. Difesa del Real immobile prima e attonita dopo davanti a tale prepotenza tedesca. Le merengues rimaste sordite tra i tamburi del Westfalenstadion rischiano nell’immediato il quarto col dopo l’azione personale del metronomo turco-tedesco Gundogan, ma il suo tiro è deviato all’ultimo dal tuffo aereo di Diego Lopez. Il poker però è nell’aria e arriva al minuto 68′ quando Reus, sempre lui, viene atterrato da Alonso in area e questa volta per Kuipers non c’è dubbio: è rigore. Dal dischetto va certo di non sbagliare ancora Lewandowski che di fatti buca la rete con un bomba centrale imparabile: 4-1, chi l’avrebbe detto!? Mourinho prova a raggiungere il secondo ed immeritato gol con l’ammucchiata offensiva: fuori Alonso, Modric e Higuain per Kakà, Benzema e Di Maria. Il Real riesce a trovare due varchi nelle strette maglie d’acciao del Borussia ma Weidenfeller con coraggio si immola sempre uscendo alla perfezione e strozzando le speranze blanche. Il resto è pura superiorità tedesca di fronte ad un altra spagnola che alza bandiera bianca; nelle file del Dormund c’è più affiatamento, più organizzazione e più spirito di sacrificio, troppo per questo Real abbandonato all’individualismo. Finisce con un KO devastante il primo round di una sfida non ancora del tutto chiusa; tanto è stato capace il Borussia di stupire avversari e spettatori oggi, quanto potrebbe esserlo tra una settimana il Madrid al Bernabeu. Quel gol subito di Ronaldo è nascosto da quattro montanti ma c’è e potrebbe dare quella convinzione determinante agli uommini di Mourinho che oggi è sempre mancata. Con quattro gol al Real di Mourinho in semifinale di Champions League entra di prepotenza definitivamente tra i protagonisti di questa Champions. Irresistibile. PEGGIORE B. Partita impeccabile fino al 43′ quando commette un errore che in semifinale di Champions nessun si aspetterebbe: da lì arriva l’1-1 Real MIGLIORE R. MADRID: RONALDO. Centra la facile rete che riporta in carreggiata la sua squadra, comunque il più in palla per tutto il primo tempo. PEGGIORE R. Si lasciano sfuggire Lewandowski che di gol ne fa “solo” 4. troppa sofferenza nel contenere gli attacchi del Borussia.
La rete che apre le marcature arriva al minuto 8′, azione sulla destra di Gotze che crossa per la zampata vincente di Lewandowski. Difesa del Real disattenta, in particolare Pepe, diretto marcatore della punta polacca. Il pari giunge a due minuti dall’intervallo. Il Madrid ringrazia Hummels che nella circostanza appoggia male al proprio portire, palla rapinata da Higuain che serve facilmente al centro Ronaldo. Nella ripresa al 50′ Lewandowski staziona sulla linea del fuorigioco e inscacca oltre Lopez il tiro-assist di Reus: Borussia subito nuovamente in vantaggio. Dopo 5′ ancora l’attacante giallo-nero sigla la tripletta con un diretto che si infila sotto l’incorcio mentre la retroguardia ospite resta colpevolmente a guardare. Al 68′ arriva pure il quarto gol della squadra di casa sugli sviluppi di un calcio di rigore netto procurato da Reus. Dagli 11 metri Lewandoski, sempre e solo lui, tira di prepotenza centrale e fortissimo: 4-1 Borussia.
Si è appena concluso l’incontro del Westfalenstadion di Dortmund tra Borussia Dortmund e Real Madrid valido per la gara di andata delle semifinali di Champions League. Ai microfoni di Uefa.com dopo la gara è intervenuto Jurgen Klopp, allenatore dei gialloneri, e ha dichiarato: «Il nostro gioco è stato incredibile, si è trattato di puro calcio totale. Si sono affrontate due grandi squadre, nella prima parte abbiamo disputato 25 minuti ottimi e il secondo tempo è stato tremendo. Il nostro bomber Lewandowski mi ha lasciato senza parole.La finale? Io non guardo a Wembley, il Real Madrid è una grande squadra e avremo una partita difficile martedì. Lottiamo pure al bernabeu e i nostri sogni possono realizzarsi.» Ai microfoni di Uefa.com dopo la gara è intervenuto anche il mattatore della sfida Robert Lewandowski e ha dichiarato: «Questa era solo la prima partita, ma possiamo essere soddisfatti. Non siamo ancora in finale, non dobbiamo calare a livello di concentrazione. Il ritorno sarà difficile e quindi dobbiamo ancora disputare una buona prestazione nella gara di ritorno. Sono soddisfatto dei miei quattro gol, ma naturalmente vogliamo la finale, e questo è l’importante. Nel primo tempo il Real Madrid ha fatto bene ma nella ripresa abbiamo dominato.». Ai microfoni di Sky Sport dopo la gara è intervenuto Josè Mourinho, allenatore dei blancos, e ha dichiarato: «Abbiamo subito tre gol dalla parte opposta dove ero io e non posso valutarlo. Potevamo fare meglio, abbiamo sbagliato situazioni controllabili, non posso trovare soluzioni a questo. Loro sono stati aggressivi e non siamo riusciti a confrontarli, hanno avuto una supremazia evidente e il risultato ci condanna, quando però le cose non girano bene dall’impostazione della palla non si può arrivare lontano. Non so se si tratti di problemi fisici, noi comunque siamo sempre stati pronti e siamo arrivati nella migliore condizione, credo che abbiamo sbagliato mentalità e concentrazione, siamo stati penalizzati da questi aspetti mentre loro hanno giocato molto meglio a livello individuale e hanno sfruttato le occasioni per segnare. Sono stati intensi a livello di gioco» (Giorgio Davico)