Chelsea corsaro a Basilea: i Blues vincono all’ultimo respiro la semifinale di andata di Europa League, grazie ad una punizione di David Luiz al 94′. Inglesi in vantaggio con Moses, svizzeri al momentaneo pareggio con Schar su calcio di rigore.

Partita dominata dal Chelsea nel primo tempo, che diventa divertentissima nella ripresa per via di un crollo fisico del club londinese, che reagisce però d’orgoglio dopo il pareggio avversario regalando un finale di gara al cardiopalmo. 



Tanta buona volontà, soprattutto nella ripresa, fino al rigore (inesistente) trasformato da Schar. Crolla, però, davanti alla reazione dei Blues nel finale. Nel complesso, troppo poco per evitare di perdere in casa, conservando non molte speranze in vista del ritorno in terra inglese. 

Domina il primo tempo, crolla nella ripresa, reagisce da grande squadra dopo il pareggio su rigore degli avversari, assediando la porta di Sommer e creando più occasioni negli ultimi 5′ che in tutto il resto della partita. 



Quando è fallo, non fischia; quando dovrebbe ammonire, non lo fa (se va bene fischia il fallo); quando deve espellere, come nel caso di David Luiz nel finale, ammonisce. Ciliegina sulla torta, un calcio di rigore inventato concesso al Basilea. Serata da dimenticare per direttore di gara e assistenti.  

Sommer 6.5: una partita da 10 e lode, macchiata però indelebilmente da un grave errore sull’ultimo tiro della partita, quella punizione di Luiz che gli rimbalza davanti e si infila in rete. Errore a parte, questo ragazzo è un portiere coi fiocchi, e non deve stupire che il suo nome sia già stato accostato a un club prestigioso come il Barcelona. 



P. Degen 5.5: spinge forte in avvio di gara, per poi spegnersi col passare del tempo. In fase difensiva, fatica sulle ripartenze di Hazard, Ramires e Azpilicueta.

Schar 6: conquista la sufficienza dopo una prestazione tutt’altro che brillante per aver trasformato il calcio di rigore che il direttore di gara ha regalato alla squadra di casa. 

Dragovic 7.5: è il migliore in campo, un difensore di livello assoluto, fisico maestoso, progressione alla Lucio dei tempi d’oro, lucidità sia in fase difensiva sia in fase di ripartenza, quando è il momento di effettuare l’ultimo passaggio. Peccato davvero per quell’ammonizione, strano a dirsi, inesistente, che lo costringe a saltare il ritorno a Stamford Bridge, pregiudicando le speranze dei suoi di una difficile “remuntada”. 

Park Joo Ho 4.5: il peggiore dei suoi, completamente in balia di Moses per l’intero arco della partita. Per di più, non supera mai la metà campo per spingere sulla fascia costringendo, per una volta, l’avversario a rincorrerlo. 

Serey Die 5: tanta corsa e tanti calci, più quelli dati che quelli presi. La palla, però, non la vede spesso.

Diaz, dal 61′, 6: subentra a Serey Die portando una ventata di tecnica alla manovra offensiva svizzera. Sfiora il gol appena entrato con un destro a giro dal limite dell’area che si spegne di poco più di un metro a lato dell’incrocio dei pali. 

Frei 6.5: unisce alla grande corsa una sorprendente lucidità nell’effettuare l’ultimo passaggio, regalando un paio di assist al bacio per gli inserimenti dei compagni. In più, dimostra di essere un gran tiratore da fuori sfiorando il gol di pochi centimetri con una saetta dai venticinque metri a Cech battuto.

Elneny 4.5: tanti, troppi errori in situazioni elementari, come un passaggio per il compagno a pochi metri di distanza o farsi anticipare dall’avversario pur partendo in vantaggio di parecchi metri. 

Zoua, dal 65′, 6.5: entra e crea i panico sulla fascia sinistra, presidiata da un certo signor Cole che non è proprio un signor nessuno, se permettete. Suo, per di più, l’assist di testa a Stocker in occasione del rigore concesso agli svizzeri. 

Salah 5: è il più deludente, perché è quello da cui ci si aspettava di più. Il talento purissimo di cui si è parlato nei giorni che hanno preceduto questa partita, stasera non è emerso, a causa forse dell’elevata pressione, oppure semplicemente di una serata storta. 

D. Degen, dal 78′, 4.5: in dieci minuti rischia di farsi espellere per due falli consecutivi, uno più sciocco dell’altro, che l’arbitro però sembra non vedere, almeno in parte. 

Stocker 6: continui inserimenti negli spazi, laddove ci sia uno spiraglio di passaggio lui vi si getta, chiamando la giocata ai compagni. Partita di grande sacrificio, alla fine premiata con un rigore che, tuttavia, dire che se l’è procurato sarebbe dir troppo.

Streller 6.5: comincia alla grande, dispensando assist a destra e a manca con il suo delizioso mancino. Col passare dei minuti, però, viene assorbito sempre di più nella morsa Terry-Ivanovic, che finisce per annullarne l’azione e, di conseguenza, la pericolosità. 

Cech 6: non molte le volte in cui è chiamato in causa, soprattutto perché le conclusioni del Basilea si perdono, per la maggior parte, a lato della porta dei Blues, non rendendo necessario, perciò, l’intervento del portiere ceco. 

Cole 6: spinge molto meno rispetto ad Azpilicueta, però si rende protagonista con un paio di interventi in copertura che salvano il risultato, su tutti la scivolata in ripiegamento su cross di Zoua che toglie letteralmente il pallone dai piedi di Streller, il quale difficilmente, da pochi passi, avrebbe fallito. 

Terry 6.5: prestazione solida di J.T., una di quelle dei tempi migliori, quando il solo fatto di sapere di avercelo dietro faceva tremare le gambe a qualsiasi attaccante. 

Ivanovic 6.5: insieme a Terry, chiude in una morsa letale Streller, l’uomo più pericoloso degli avversari, annullandone l’azione e, dunque, l’efficacia. Si rende pericoloso, come suo solito, negli inserimenti su palle inattive, sfiorando addirittura il gol deviando in spaccata sull’esterno della rete una punizione dalla sinistra battuta da Mata. 

Azpilicueta 7.5: brillante prestazione del terzino, il migliore dei suoi questa sera al St. Jakob. Chiude ogni spiraglio in fase difensiva, penetra in ogni pertugio in fase di spinta, facendo impazzire Park Joo Ho, grazie  anche all’azione congiunta di Ramires e Hazard. E’ il responsabile, a quanto dice l’arbitro, del fallo da rigore, anche se, in realtà, se un fallo andava fischiato era quello da lui subito, non certo da lui commesso. 

Ramires 6.5: è il giocatore che dà equilibrio al Chelsea: micidiale negli inserimenti quando il centrocampo ne supporta la spinta offensiva, fondamentale in copertura quando l’apporto di Lampard e soprattutto di Luiz comincia a venir meno. 

Oscar, dal 79′, s.v.

Luiz 6.5: è un giocatore strano, molto strano, difficile da valutare, e ancor più difficile da collocare sul campo. Troppo pericoloso per fare il cantare di difesa, viste le costanti disattenzioni in momenti disparati della partita. Più sicuro, perciò, schierarlo da mediano, con la libertà di impostare e senza la preoccupazione di essere l’ultimo uomo in caso di errore. Questa sera gioca un buon primo tempo, ma sparisce completamente nella ripresa, creando più danni che altro per la sua squadra. A dieci dalla fine andrebbe espulso per un bruttissimo fallo col piede a martello sul povero P. Degen, costretto a uscire zoppicando. Ma il calcio è strano: è l’autore del gol che regala la vittoria ai suoi. Insomma, nel bene e nel male, è sempre più decisivo per le sorti di questo Chelsea. 

Hazard 6.5: luci e ombre la gara del fuoriclasse belga: a giocate sopraffine che creano il panico tra le linee avversarie e mettono i compagni in condizione di segnare (vedi il palo colpito da Torres), affianca errori gravi in fase realizzativa, sbagliando due rigori in movimento che, uno della sua classe, non può permettersi di non trasformare. 

Mata, dal 70′, s.v.

Torres 6: dà tutto se stesso, corre dietro ai difensori avversari, si fa incontro, va nello spazio, cerca il triangolo e prova la soluzione personale laddove la situazione lo richieda. Insomma, fa tutto quello che un grande attaccante deve fare. Il problema è che la metà delle cose che fa le sbaglia. E, come se non bastasse, ci si mette pure la sfortuna, che gli nega la gioia dell’ottavo gol in Europa League facendo infrangere il suo sinistro sul palo, a Sommer battuto. 

Moses 6.5: un primo tempo strepitoso, durante il quale la sua straripante forza fisica, unita con una notevole tecnica, lo fa sfondare ripetutamente sulla fascia sinistra, bersagliando l’area avversaria di cross, passaggi filtranti e tiri. Nella ripresa, si spegne insieme col resto della squadra, per poi esplodere nuovamente nei minuti finali. 

 

(Pietro Macchiarellatwitter @whyalwaysme4545)

Il tabellino

Marcatori: 12′pt Moses (C), 42′st rig.Schar (B), 49′st David Luiz (C)

Basilea (4-3-3): Sommer; Degen, Schar, Dragovic, Park Joo Ho; Elneny (19′st Zoua), Frei, Serey Die (15′ st Diaz); Salah (34′st D.Degen), Streller, Stocker (Vailati, Sauro, Steinhofer, Cabral) All.Yakin.

Chelsea (4-4-2): Cech; Azpilicueta, David Luiz, Terry, Cole; Ramires, Lampard (34′st Oscar), David Luiz, Moses; Hazard (26′st Mata), Torres (Turnbull, Cahill, Bertrand, Oscar, Mikel, Benayoun) All.Benitez.

Arbitro: Kralovec (Rep.Ceca)

Ammoniti: Dragovic (B), D.Degen (B), Schar (B), A.Cole (C), D.Luiz (C), Azpilicueta (C)

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