L’Udinese vince 0-1 in casa del Cagliari a Trieste. Vittoria fondamentale per i ragazzi di Guidolin, che guidati da uno strepitoso Pereyra strappano 3 punti pesanti per la rincorsa all’Europa League. I cagliaritani, invece, subiscono la seconda sconfitta consecutiva dopo quella di napoli, anche se questa arriva dopo 90 minuti di rassegnazione, visto che mai l’andamento della gara è stato in discussione. Come testimoniano i dati, infatti, l’Udinese ha nettamente meritato la vittoria, essendo superiore al Cagliari in tutti gli aspetti, dal possesso palla (47% a 53%) fino ai contrasti vinti (44% a 56%), passando per le palle intercettate, 17 a 22, per il totale dei passaggi, 379 a 427, e per il totale dei cross, 15 a 22. L’unico reparto in cui si potrebbe restare ingannati, è quello offensivo. Infatti, il totale dei tiri recita 10 per i padroni di casa e 8 per gli ospiti: in realtà, gli isolani non tirano mai nello specchio, mentre i friulani due volte. Infine, gara disciplinata, con 46 contrasti e 39 falli. Otto ammonizioni, l’unico vero eccesso di nervosismo nel finale, quando Pinilla rifila un calcione a Pinzi e viene espulso.
Sostanzialmente, in un assolo bianconero di 45 minuti, sono solo due le occasioni che sporcano il taccuino: subito, al nono minuto, quando Pereyra colpisce una clamorosa traversa a porta spalancata sull’assist da sinistra di Silva; poi, al 25′, quando Lazzari mette in difficoltà Agazzi con un sinistro da lontano reso insidioso dal terreno scivoloso. Per il resto, è appunto una partita a senso unico, in quanto i friulani controllano la gestione della palla in attesa del varco giusto in cui infilare i suoi giovani talenti; il Cagliari, invece, rinuncia a giocare, preferendo difendersi e ripartire in contropiede. La ripresa è molto più frizzante: l’Udinese sa di dover vincere, e comincia ad alzare con decisione il pressing. Zielinski si risveglia dal torpore, e in pochi minuti confeziona due occasioni da gol: la prima in particolare, al 48′, è molto invitante, con un velo che libera il destro di Badu al centro dell’area, troppo centrale però. Per Guidolin, però, non basta, e allora ecco il cambio decisivo: fuori il giovane attaccante, dentro il titolare Muriel. E, magicamente, la partita si sblocca: al 58′, infatti, Domizzi da sinistra libera Pereyra che, entrato in area di rigore, esplode un chirurgico destro a giro sul secondo palo, che suggella una prestazione fin lì maiuscola. Il vantaggio galvanizza l’Udinese, ma inviperisce il Cagliari, che comincia ad essere più cattivo. La partita finalmente esplode, e si creano diversi spazi che alzano il ritmo del gioco. I rossoblu ci tentano, ma non riescono ad avvicinarsi pericolosamente alla porta di Brkic: e allora sarebbe per Di Natale l’occasione per chiudere la partita, quando al 73′ viene servito totalmente da solo davanti ad Agazzi, ma il bomber napoletano clamorosamente manca l’aggancio. La partita scorre stanca fino al 90′, quando il Cagliari, vedendo la fine, si sveglia e comincia ad attaccare con forza. Ma l’unico risultato che arriva in tasca ai rossoblu è un rosso diretto sventolato in faccia a Pinilla, per un bruttissimo fallo di frustrazione su Pinzi. L’Udinese vola così a 54 punti, scavalcando momentaneamente l’Inter nella corsa all’Europa League, mentre il Cagliari resta a 42, tranquillamente già salvo. La rete decisiva è di Pereyra, e arriva al 56′. L’azione si sviluppa dalla sinistra, con Domizzi che punta l’area. Conti esce in raddoppio, lasciando sguarnito il centro, dove puntualmente viene servito, per l’appunto, Pereyra. Il centrocampista quindi stoppa in libertà, entra in area e scarica un chirurgico destro a giro sul secondo palo che trafigge Agazzi.
Ovviamente gongola Guidolin, che si complimenta con i suoi gioielli per l’ascesa nell’ultima parte di campionato: “Vedremo cosa succederà da qui alla fine del campionato, stiamo facendo un grande girone di ritorno dopo la partenza a handicap derivata dai preliminari. Ora vogliamo raggiungere il risultato storico di arrivare in Europa per tre stagioni di fila. Mi aspettavo una crescita dei miei ragazzi ma non mi aspettavo di arrivare a lottare per l’Europa, quando lavori con dei giovani hai bisogno di tempo per ambientarti. Avevo escluso dalla lista Uefa Allan, forse è stato un mio errore ma da allora la sua crescita è stata esponenziale. La crescita di Pereyra è stata straordinaria, si allena bene e vive bene. Ha grandissime qualità e gioca con grande generosità. Sono cifre importanti, cinque gol per un centrocampista non sono pochi. Non faccio troppa pubblicità, però, perché vorrei tenermi a lungo i miei gioiellini”.