Per il calcio francese non è una bella notizia, soprattutto per il ricchissimo Paris Saint Germain. Il primo ministro Jean Marc Ayrault infatti ha fatto sua una proposta governativa per un’imposta del 75% sugli stipendi superiori a un milione di euro, e nel caso dei calciatori a pagarla saranno i club. Questo provvedimento, fortemente voluto dal Presidente della Repubblica Hollande, era stato bocciato a dicembre dalla Corte Costituzionale perché prevedeva tasse a carico dei singoli. Il governo ha dichiarato di voler riscrivere la tassa per il 2014. La Lega ha detto che questa tassa costerà alle squadre della Ligue 1 circa 82 milioni di euro: come peserà questo provvedimento sulle squadre di calcio? In particolare il PSG: sarà spinto a qualche cessione di rilievo? Su Ibrahimovic e Verratti la Juventus è ancora sintonizzata… Per parlare di questo tema abbiamo intervistato il giornalista de La Gazzetta dello Sport corrispondente da Parigi, Alessandro Grandesso. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.



Cosa cambierà nel calcio francese con la tassa del 75% sugli stipendi superiori al milione di euro? In effetti bisogna dividere la cosa in due punti. Questa è una tassa che dovranno pagare le aziende e non i singoli calciatori. Per il Paris Saint Germain non cambierà niente, data la disponibilità illimitata di denaro che questa società sta investendo per rendere competitivo il club. Dunque il Psg potrà pagare i suoi giocatori tranquillamente anche al netto.



Quindi non ci sarà la fuga di calciatori importanti o di Ancelotti? No, direi di no. Resteranno tutti a Parigi.
Il sogno del Paris Saint Germain proseguirà? Il sogno dei proprietari del Psg di fare una grande squadra, che possa vincere in Europa, continuerà. Questo club potrebbe fare cose importanti.

Per gli altri club invece cosa succederà? Per loro sarà una situazione diversa. Ad esempio Lione e Marsiglia sono già in difficoltà economica da tempo. Questa decisione, anche se non ancora definitiva, potrebbe influire sulle loro casse con contributi molto alti da pagare per gli stipendi.
Le sembra una decisione giusta? Il governo socialista di Hollande aveva promesso da tempo di attuare una cosa del genere. Diciamo che va a colpire la parte che sta meglio della società francese, spesso criticata dall’opinione pubblica. La decisione quindi può trovare consenso nella popolazione.
Questa decisione potrebbe influire sugli Europei 2016? No perché la costruzione degli stadi è una forma di joint venture, un intervento misto pubblico-privato. Gli stadi in Francia sono di proprietà pubblica, come in Italia.



Questa iniziativa del governo potrebbe ancora essere modificata? No, credo proprio che sia difficile che il governo possa cambiarla.
Molti campioni si dirigeranno verso altre nazioni?

Potrebbe essere così, ma è una cosa che già si verifica in Francia, con l’eccezione del Psg. Tutti i campioni delle altre squadre potrebbero partire verso altre nazioni. I club francesi probabilmente non potranno pagare i loro ingaggi.

Ne perderà il campionato francese, che stava guadagnando interesse e credibilità… Merito soprattutto del Psg, più che delle altre squadre. Forse però rispetto all’Italia non c’e la fuga di tifosi dagli stadi.
Se questa proposta fosse portata anche nel nostro paese cosa succederebbe? Forse i tifosi italiani si opporrebbero maggiormente, credo però che in un momento di grave crisi economica potrebbe anche essere compresa.

 

(Franco Vittadini)