Anche in Castiglia hanno la loro Remontada, ma qui la chiamano con la O. Perchè non siamo in Catalogna, dove le mire indipendentiste e la voglia di non sentirsi spagnoli “dialettizza” tutto. Qui siamo nel cuore pulsante dell’Iberia, a Madrid: e allora, la campagna della vigilia del Real che sprona i suoi tifosi al grande raduno di domani sera al Bernabeu si chiama Remontanda. Anche perchè, vorrai mica che ci sia un termine identico a quello usato dai rivali del Barcellona, no? Ecco, solo che da queste parti l’originalità non è esattamente una dote naturale; e così anche gli uomini del marketing del Real Madrid hanno pensato bene di realizzare un video che, per spronare gli spettatori che riempiranno lo stadio per il ritorno della semifinale di Champions League, rivive nelle immagini le grandi rimonte targate Merengues. Che però non sono troppe: se l’ultima del Barcellona si fermava al 2001 (con conto aggiornato quest’anno, vedi Milan), quelle dei rivali non vanno più in là del 1986. Viene anche difficile immedesimarsi, qualcuno all’epoca nemmeno c’era, e certi nomi (Gallego, Gordillo, San José, Solana) se li ricordano solo per averli letti in qualche almanacco, al fianco di altri magari più storici come quelli di Emilio Butragueno e Hugo Sanchez. Insomma: il Real cerca l’appuntamento con la storia, ma la storia ha tanta fretta e sembra essere già passata da qui, andando via per raggiungere la Germania. Dove adesso sognano una finale tutta tedesca, cosa mai avvenuta nella storia della Champions League o Coppa dei Campioni (c’è un precedente in Coppa UEFA: Eintracht Francoforte-Borussia Monchengladbach nel 1980). Se per il Bayern Monaco sembra realisticamente fatta e nemmeno il 44esimo gol in campionato di Leo Messi può ragionevolmente spaventare la banda Heynckes, il Borussia Dortmund trema un pochino per quel gol che Hummels ha regalato a Cristiano Ronaldo, e che agevola di un 1% il compito al Real Madrid. Già, ma il portoghese rischia di non essere della partita: continua ad avere un problema muscolare alla coscia sinistra e la sua presenza in campo è in forte dubbio. Ipotizziamo: ci sarà, come c’è stato Messi nel ritorno contro il PSG e all’Allianz Arena sei giorni fa. Tuttavia, in che condizioni sarà CR7? 12 gol in Champions League, il record agguantato di partite consecutive con almeno una marcatura (adesso sono 6), una leadership che spesso e volentieri ha tolto le castagne dal fuoco alla squadra di Mourinho, accusata da più parti…
… di non avere un gioco e di basarsi quasi interamente sulle giocate dei singoli. La montagna giallonera da scalare sembra piuttosto insormontabile, soprattutto se lungo il cammino ti aspettano dei tipetti poco raccomandabili come Robert Lewandowski, che magari vuole anche andare a giocare con il Bayern Monaco ma per il momento è a Dortmund e segna (a raffica) per la squadra della Ruhr. Così, nemmeno gli appelli di Sergio Ramos e Higuain a riempire lo stadio (“La nostra forza sei tu”, incitano il popolo blanco) spaventano Klopp, che l’anno scorso doveva vincere il campionato e in tre giornate consecutive ha fatto fuori Bayern Monaco, Schalke 04 e Borussia Monchengladbach, cioè le tre inseguitrici in ordine di classifica. Come dire: la pressione ci fa un baffo. José Mourinho, mentre studia la formazione migliore da opporre all’avversario, ha un pensiero fisso in testa: sperava di andarsene da Madrid con il titolo di eroe appiccicato addosso, come aveva fatto con Porto e Inter. Adesso, rischia seriamente di non essere troppo rimpianto. L’incubo peggiore: vorrebbe dire che la ciambella non gli è riuscita col buco.
(Claudio Franceschini)