Si conclude sul risultato di 2-2 la super sfida del Parc des Princes tra Paris Saint Germain e Barcellona per i quarti di Champions League. E’ una partita da sogno, una di quelle che chiunque abbia mai preso in mano un pallone vorrebbe giocare. Una partita che non solo mette di fronte due delle squadre più forti del mondo. E’ una partita che mette di fronte due differenti modi di vivere il calcio, lo sport, addirittura la vita: chiedendo in prestito alla cultura greca, apollineo contro dionisiaco. Già, perché da una parte abbiamo il Barcellona, di cui tanto si è già detto: la filosofia della disciplina, della scommessa sui giovani di casa, della calma e dell’ordine tattico e comportamentale in vista dello spettacolo armonioso e orchestrale; dall’altra, ed è la vera novità di questa edizione di Champions (ci scusino i supporter bianconeri), il PSG, con la sua voglia sfrenata di vittoria, con l’idea del tutto e subito, attraverso i soldi, inseguendo le maggiori stelle del pianeta, meglio se estrose, esuberanti ed economicamente fashion. Due stili, due tattiche che, ad oggi, hanno entrambe pagato, con il primato in campionato e, appunto, i quarti in Europa. Quale però pagherà di più, lo sapremo tra qualche giorno; di certo già stasera c’è che a Parigi va in scena un grande, grandissimo spettacolo, ricco di sorprese, già a partire dalle due formazioni. Ancelotti infatti sceglie l’usato sicuro, schierando Beckham regista al posto di Verratti, ed affidandosi al rientrante Ibra supportato da Lavezzi-Pastore-Lucas, oltre al ritorno di Jallet al posto di Van der Wiel; Vilanova invece, al ritorno dopo i due mesi di terapia a New York, pesca il jolly Sanchez, non tanto usato finora, aumentando i rimpianti del calcio italiano, stasera molto presente. Per il resto, formazione tipo per entrambi.
Pronti via, e parla il campo. Ed è un bel parlare, che non tradisce le aspettative. Anzi, forse regala più di quanto ci si aspettava, visto che il Psg è galeotto, tosto e agguerrito. Anzi, la prima mezzora è quasi solamente sua, e meriterebbe il vantaggio per le tante occasioni avute. Già al 5′ minuto, infatti, i parigini sfiorano il gol, con Lavezzi che, dopo una magia delle sue in area piccola, vede il suo sinistro respinto solo dal palo. Il Barcellona, che non si aspettava probabilmente una squadra così organizzata tatticamente e atleticamente, rincula, subendo il pressing transalpino e non riuscendo minimamente ad avvicinarsi alla porta di Sirigu. L’inerzia è quindi tutta francese, con due bordate di Pastore e Ibra su punizione che costringono Valdes agli straordinari. In mezzo, un destro a giro di Iniesta, più spaventoso che pericoloso. Tra il 20′ e il 30′ si vede la miglior mano di Ancelotti, dato che la sua formazione gioca di slancio, con il mago Beckham che lancia uno straordinario Lucas, ed un Ibra battagliero che smista a destra e sinistra: al 26′, in particolare, un gran contropiede, con Thiago Silva che recupera, cede a Lucas che si fa 60 metri di corsa e serve lo svedese che in area, dopo aver accarezzato la palla col destro, scarica un sinistro in diagonale che esce di un soffio. Dopo la mezzora però, il Psg sembra rifiatare, e il Barcellona ne approfitta scatenando il suo tiqui taca che, lemme lemme, gli procaccia metri e possesso di palla. Finché, dopo un’opera efficace di avvolgimento, si conquista un angolo: ribattuto, finisce sui piedi di Daniel Alves che, dalla trequarti, s’inventa un esterno destro di trenta metri che mette Messi davanti a Sirigu. Indovinate? Diagonale e, ovviamente, gol. E’ il 39′, quando ormai sugli spalti già si pensava alla coda per i bagni o le patatine. E invece arriva la doccia fredda, che rende impietosa la sorte dei parigini, fin lì nettamente migliori ma ora in svantaggio. Ci si aspetta dunque ancora più rabbia nella ripresa.
Invece dagli spogliatoi esce una squadra molle, quasi rassegnata dalla grossa delusione. E il Barcellona, che nel frattempo ha perso Messi per infortunio (al suo posto Fabregas), pensa bene di approfittarsene. E così sarebbe, se Sanchez non si pappasse due occasioni clamorose, quando servito alla perfezione in area da Dani Alves per due volte, prima perde tempo nel cercare di controllare la palla, venendo recuperato, poi decide di calciare al volo, ma colpisce male in bocca a Sirigu. La partita diventa stanca, lenta, totalmente diversa rispetto al primo tempo. Ancelotti sente di dover cambiare qualcosa, e toglie un evanescente Lavezzi per Menez, ed un fin lì immenso ma ormai stremato Beckham per il giovane Verratti. Il Psg ne beneficia, e si riaccende. E dopo lo spavento al 69′ per una punizione a fil di palo del solito Alves, comincia a macinare gioco. Prima, al 77′, Ibra si divora da due passi il più facile dei gol, sparando in bocca a Valdes dopo che una mischia l’aveva messo solo davanti al portiere. Poi, al 79′, arriva l’agognato pareggio: su calcio di punizione, Thiago Silva sale in cielo, e il suo splendido colpo di testa impatta sul palo; sulla respinta però il più lesto, sebbene per il fatto che fosse chiaramente in fuorigioco, è Ibrahimovic, che col sinistro mette dentro il più facile e pesante dei tap in. L’arbitro convalida, e i transalpini si gasano pensando alla vittoria. Ma la vendetta è un piatto che va gustato freddo, e il sangue nelle vene dei parigini è freddissimo, ghiacciato dal fischio della Giustizia che decreta al 90′ il rigore per il Barcellona, in virtù dell’ingenuità di Sirigu che in uscita stende platealmente Sanchez. Xavi dal dischetto non sbaglia, e la sentenza sembra scritta. Ma, come nei più intriganti thriller, il calcio regala un’ennesima splendida emozione, rendendo omaggio ad un appuntamento fin lì già di per sè soddisfacente. Nessuno infatti crede ai suoi occhi quando Jallet, da destra, la butta dentro alla rinfusa, e sulla palla arriva Matuidi: il sinistro al volo da fuori sembra avventato, ma la deviazione di Bartra beffa un lento Valdes, e regala il 2-2 finale. La parola fine è cosi rinviata alla serata del Camp Nou. Non servirà una remuntada, semmai un miracle. Per quello, purtroppo per l’emiro, non basteranno tutti i soldi del mondo.
(Giovanni Gazzoli
@giogazzoli)