Da oggi a domenica sarà in programma a Vancouver il quarto di finale di Coppa Davis tra Canada e Italia. Partita che si giocherà sul filo dell’equilibrio su una superficie veloce che dovrebbe favorire la squadra nordamericana. Raonic è il più forte singolarista canadese, e contro di lui non sarà facile ottenere vittorie. Seppi e Fognini invece dovrebbero essere favoriti contro Dancevic, l’altro singolarista canadese. Potrebbe dunque essere decisivo il doppio, dove l’Italia potrebbe pagare i problemi fisici di Bolelli, contro un grande specialista della specialità come Daniel Nestor. Il Canada nello scorso turno di Davis ha sconfitto la Spagna: non ha un passato grandissimo in questo sport, ma è un avversario sempre difficile sul campo indoor veloci di Vancouver. L’Italia non entrava tra le prime otto del mondo dall’ormai lontano 1998: un risultato già importante, ma ora sognare è legittimo. Per parlare di Canada-Italia abbiamo sentito Paolo Bertolucci. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.



Canada-Italia: sfida difficile ma non impossibile? Sarà una sfida difficile e credo proprio che sarà giocata sul filo dell’equilibrio. Un incontro combattuto fino all’ultimo, con il doppio che potrebbe essere decisivo.
Come giudica Raonic?
E’ un ottimo giocatore. Temo proprio che si aggiudicherà i due punti di suoi singolari, vincendo entrambe le partite.
Dobbiamo fare la nostra corsa su Dancevic?
Sì, lui è meno forte e dovremo proprio puntare su di lui per fare i due punti che ci mantengano in corsa per la vittoria finale. Non potremo perdere l’occasione di batterlo.
Seppi e Fognini sono in buona forma? Sì, stanno bene e avranno la possibilità di giocarsi le loro chance: punteremo molto su di loro per fare un buon incontro con il Canada.
Il loro doppio ci potrebbe creare problemi? E’ un doppio molto forte. Daniel Nestor, uno dei due giocatori, per tanto tempo è stato numero uno del mondo di questa specialità e ha vinto otto tornei del Grande Slam. Penso che proprio il doppio deciderà questa sfida.
Potrebbe essere difficile per noi giocare su una superficie veloce? Questo è sicuro, la superficie ci sfavorirà. Non sarà come a Miami, sarà tutto più complicato per i nostri giocatori e più semplice per il Canada.
Il Canada però è nazione senza tradizione tennistica: questo ci potrebbe aiutare? No, non conta niente. Non contano i giocatori di 10-15, anni fa, conta il presente, quello che sta succedendo adesso. La tradizione non influisce certo sul risultato finale.
Se andremo avanti potremo sognare traguardi importanti?



L’Italia ha già fatto cose importanti in Coppa Davis nella sua storia, e ci avvantaggia il fatto che non c’è più la Spagna. Consiglio però di fare un passo alla volta: battiamo il Canada e poi si vedrà.

Il suo pronostico? Diciamo che vedo un 3-2, non so dire se a favore del Canada o dell’Italia: come ho detto prima, molto probabilmente deciderà il doppio. Speriamo solo che vinca l’Italia, ciò farebbe tanto bene al nostro movimento tennistico.

 

(Franco Vittadini)

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