, Andreazzoli sembra intenzionato a schierare la difesa a 4, forse perchè teme le incursioni della Lazio sulle corsie, con laterali che spingono tanto e sanno arrivare sul fondo; o forse perchè, visti i due terzini giallorossi (Torosidis e Marquinho) è lui che vuole sfruttare al massimo la larghezza del campo e aprire la scatola difensiva biancoceleste. Con questo modulo, chi viene sacrificato è Nicolas Burdisso, che fa spazio a Miralem Pjanic: il bosniaco giocherà come è abituato a fare con la maglia della sua nazionale, cioè dietro due punte. Lamela e Totti, 25 gol in due, formeranno l’attacco di Andreazzoli: il capitano perno centrale con libertà di svariare, stessa cosa per l’argentino che naturalmente partirà un passo dietro di lui ma di fatto gli giocherà poi al fianco. Questo schema permetterebbe ai centrocampisti di inserirsi negli spazi creati, ed è per questo che in campo va Florenzi, bravissimo a fare questo tipo di lavoro; ma anche Bradley, ideale per i tiri da fuori. Naturalmente, il perno centrale sarà De Rossi.



Con questa formazione, come detto a sedersi in panchina è Nicolas Burdisso: Andreazzoli rinuncia a un centrale per rinforzare le corsie laterali, e come titolari sono i due ex del Corinthians Marquinhos e Castan a dare più sicurezza. Attenzione a Mattia Destro, che ha il derby come obiettivo fisso da quando i suoi tempi di recupero dall’infortunio sono diventati più chiari: il marchigiano ha voglia di essere decisivo come non gli è ancora riuscito. Poi la carta Simone Perrotta, che un gol in un derby lo ha già segnato ed è ormai una bandiera della Roma: lui più di altri sa cosa vuol dire giocare una partita simile. 



La favola tra Osvaldo e la Roma sembra essere arrivata ai titoli di coda: nel giorno del derby, l’attaccante italo-argentino che è squalificato se la spassa a Londra (sua possibile meta futura: piace molto al Tottenham). I giallorossi devono anche fare a meno di Piris (anche lui fermato dal giudice sportivo) e di Federico Balzaretti, che non ha recuperato dall’infortunio ma forse non avrebbe comunque giocato, visto che con la nuova guida tecnica gli è stato preferito costantemente Marquinho.

Vladimir Petkovic sembra avere le idee più chiare: del resto, la sua Lazio ha giocato per tutta la stagione con il 4-1-4-1, in pochissime occasioni (a Istanbul, contro il Fenerbahce) ha utilizzato il trequartista dietro la punta, e in qualche partita si è vista la difesa a tre (in Coppa Italia contro il Catania, con ottima prestazione), ma si è trattato sempre di esperimenti sporadici e che non hanno mai trovato una conferma negli impegni successivi. A volte si è trattato anche di mancanza di alternative: la rosa biancoceleste non è lunghissima e gli infortuni hanno fatto il resto. Così, capita che da tre partite Alvaro Gonzalez debba essere impiegato come terzino destro, che la coppia centrale Biava-Cana sia quasi obbligata, che Radu non abbia un sostituto naturale a meno di non abbassare Lulic sulla linea difensiva, ma il bosniaco deve essere impiegato a centrocampo per dare corsa e profondità. Rispetto alla vigilia, insomma, non cambia nulla: anche volendo, Petkovic non potrebbe operare grossi cambi per sparigliare le carte, a meno che non decida di impiegare Libor Kozak dal primo minuto, oppure capitan Mauri. Non sembra però essere questo il caso: questi due giocatori saranno armi per il secondo tempo, e allora in campo va Onazi che si deve riscattare dall’espulsione di Istanbul. 



Detto di Mauri e Kozak, a Petkovic non rimangono grandissime alternative: Saha certamente lo è più del giovane Antonio Rozzi, attaccante della Primavera che è anche reduce da problemi muscolari e ragionevolmente non dovrebbe vedere il campo, a meno che la Lazio non sia in vantaggio 4-0 e il suo allenatore decida per una passerella. Ciani resta l’unico cambio dei difensori centrali, una buona soluzione a protezione di un eventuale risultato in bilico ma favorevole ai biancocelesti, si rivede anche il lituano Stankevicius dopo tempo immemore.

L’assenza che maggiormente rattrista Petkovic è quella di Sergio Floccari, perchè un attaccante così sarebbe stato utile in un derby, e in più si è infortunato nel momento in cui stava giocando particolarmente bene. Anche l’indisponibilità di Andre Dias non è leggerissima, viene a mancare un combattente che quando la gara si trasforma in una lotta emerge con le sue qualità fisiche. Decisamente di altro tenore l’infortunio di Christian Brocchi, che ha chiuso la sua stagione con largo anticipo. Prossimo al rientro Konko, che sulla fascia destra avrebbe fatto comodo.

 

 

 Stekelenburg; Torosidis, Marquinhos, Castan, Marquinho; Bradley, De Rossi, Florenzi; Pjanic; Totti, Lamela. All. Andreazzoli

A disp: Goicoechea, Lobont, Dodò, Lucca, Taddei, Burdisso, A. Romagnoli, Tachtsidis, Perrotta, Destro

Squalificati: Piris, Guberti, Osvaldo

Indisponibili: Balzaretti

 Marchetti; Gonzalez, Biava, Cana, Radu; Ledesma; Candreva, Onazi, Hernanes, Lulic; Klose.All. Petkovic

A disp: Bizzarri, Strakosha, Ciani, Stankevicius, Crecco, Mauri, Ederson, Kozak, Saha, Rozzi

Squalificati: –

Indisponibili: Konko, Andre Dias, Pereirinha, Brocchi, Floccari

 

Arbitro: Mazzoleni