Emozioni fortissime nella settima tappa del Giro d’Italia 2013. La Marina di San Salvo-Pescara (177 km) è stata vinta dall’australiano Adam Hansen al termine di una splendida fuga da lontano della quale l’uomo della Lotto-Belisol è stato l’unico superstite, ma nel finale di questa frazione insidiosissima (ancora di più a causa della pioggia) è successo di tutto alle sue spalle. La prima notizia da dare è che cambia il padrone della maglia rosa: finisce la bella avventura di Luca Paolini e il nuovo leader della classifica generale è lo spagnolo Benat Intxausti della Movistar, considerato qualche anno fa uno dei più grandi talenti del ciclismo iberico, ma che aveva passato un momento difficile dopo avere assistito alla morte accidentale del compagno di squadra Xavier Tondo. Una delle tante storie che rendono lo sport così speciale. Intxausti ottiene il primato (costruito con il secondo posto nella cronosquadre) perché oltre a Paolini cede il Team Sky, e questo è un crollo che fa rumore. Bradley Wiggins è una delle tante vittime delle cadute sull’asfalto bagnato, e nell’ultimo tratto di corsa appare come bloccato, quasi incapace di pedalare. Inizialmente resta solo, poi Henao ed Uran lo aspettano ed aiutano, ma sul traguardo il britannico perde 1’24” da tutti gli altri big. Va però detto che anche Vincenzo Nibali è scivolato a causa della pioggia, e senza questo inconveniente probabilmente il suo attacco in discesa avrebbe fatto ancora più male a Sir Bradley: il maltempo ha insomma condizionato tutti, non può essere una scusante per chi è andato in difficoltà. Partire nella cronometro di domani con 1’27” di vantaggio sul principale rivale sarà comunque un grosso punto a favore dello Squalo siciliano. Chi potrebbe vestire la maglia domani sera è Ryder Hesjedal, ancora una volta ottimo protagonista della corsa: ora il canadese è terzo in classifica, e con le sue capacità da cronoman la situazione è davvero positiva per lui. In crescita costante anche Cadel Evans, il campione australiano che nessuno può più permettersi di sottovalutare: non è venuto alla Corsa Rosa solo per partecipare. Naturalmente sarà anche importante valutare chi avrà recuperato meglio le fatiche di oggi. Mark Cavendish resta in maglia rossa e Giovanni Visconti difende la maglia azzurra dall’attacco di Emanuele Sella – uno dei fuggitivi di giornata – mentre cambia il padrone della maglia bianca di miglior giovane, che ora è sulle spalle del polacco Rafal Majka della Saxo-Tinkoff. L’appuntamento ora è per la Gabicce Mare-Saltara, la prova contro il tempo di 54,8 km che domani darà un’altra svolta importante a questo Giro.
1. Benat INTXAUSTI (Spa, Movistar) in 28h30’04”
2. Vincenzo NIBALI (Ita, Astana) a 5”
3. Ryder HESJEDAL (Can, Garmin-Sharp) a 8”
4. Giampaolo CARUSO (Ita, Katusha) a 10”
5. Mauro SANTAMBROGIO (Ita, Vini Fantini-Selle Italia) a 13”
6. Cadel EVANS (Aus, Bmc) a 16”
7. Robert GESINK (Ola, Blanco) a 19”
8. Ivan SANTAROMITA (Ita, Bmc) a 28”
9. Pieter WEENING (Ola, Orica GreenEdge) a 29”
10. Robert KISERLOVSKI (Cro, RadioShack-Leopard) a 34”
1. CAVENDISH (Gbr) 58; 2. Viviani (Ita) 52; 3. Battaglin (Ita) 45.
1. VISCONTI (Ita) 14; 2. Sella (Ita) 13; 3. Pirazzi (Ita) 12.
1. MAJKA (Pol) in 28h31’12”; 2. Betancur (Col) a 7”; 3. Kelderman (Ola) a 47”.
(Mauro Mantegazza)