Con una splendida fuga da lontano, l’australiano Adam Hansen della Lotto-Belisol ha vinto la settima tappa del Giro d’Italia 2013, 177 km da Marina di San Salvo a Pescara. Al secondo posto Enrico Battaglin, che ha vinto la volata fra i primi inseguitori, confermando dunque il suo grande inizio di Giro, e al terzo posto il padrone di casa Danilo Di Luca. La temuta tappa abruzzese ha però mantenuto le attese, e anche per quanto riguarda la classifica generale avrà ripercussioni importanti: la nuova maglia rosa è lo spagnolo Benat Intxausti della Movistar, con 5” di vantaggio su Vincenzo Nibali e 8 su Ryder Hesjedal. Il grande sconfitto di giornata è stato senza dubbio Bradley Wiggins, che ha perso quasi un minuto e mezzo dai suoi grandi rivali.



La fuga da lontano ha avuto come grandi protagonisti Emanuele Sella e Adam Hansen, i due corridori più forti fra questi fuggitivi, mentre dietro lavora soprattutto la Vini Fantini-Selle Italia, squadra abruzzese che teneva particolarmente alla tappa odierna. Sugli strappi più duri degli ultimi 40 km però si accende la bagarre anche tra i big: tra i primi a muoversi in prima persona sono stati Michele Scarponi e Ryder Hesjedal, e va presto in difficoltà Bradley Wiggins (mentre per Rigoberto Uran è da segnalare una caduta). Davanti Sella cade quando comincia a piovere e l’asfalto si fa viscido, e sul successivo strappo Hansen lo stacca e se ne va alla ricerca del successo di tappa. In un tratto in discesa – suo terreno preferito – Vincenzo Nibali allunga, approfittando delle difficoltà del suo più grande rivale. Nonostante una scivolata, fortunatamente senza danni, il capitano dell’Astana riesce a staccare Wiggins, e il gruppo esplode definitivamente. In difficoltà va pure Luca Paolini, mentre fra i più attivi segnaliamo anche Mauro Santambrogio e naturalmente il padrone di casa Danilo Di Luca. Mentre le scivolate si susseguono, e a pochi chilometri dal traguardo finisce a terra anche Wiggins, davanti Hansen s’invola verso il traguardo. Resta completamente solo Wiggins – male il Team Sky, solo nell’ultimo tratto pianeggiante ritrova Uran ed Henao – e per lui l’ultimo tratto della tappa diventa un calvario: affronta l’ultima discesa a passo d’uomo. Nel gruppetto dei migliori dietro ad Hansen citazione d’obbligo per la coppia della Lampre-Merida, con il capitano Michele Scarponi e uno splendido Stortoni al suo servizio. Così il ritardo di Wiggins e Paolini si fa pesante, e la maglia rosa cambia padrone.



Al traguardo, nonostante la gran pioggia e le tante cadute Hansen ha detto che quella di oggi “è la più bella giornata della mia vita”. Senza dubbio sarà un giorno che sarà difficile dimenticare per tutti gli appassionati di ciclismo. Un nuovo capitolo nell’affascinante storia della Corsa Rosa. Domani è in programma la lunga cronometro individuale (54,8 km) Gabicce Mare-Saltara: se Wiggins si riprenderà, potrebbe comunque vincere la tappa e magari anche vestire la maglia, ma di certo non uscirà dalla prima settimana con l’enorme margine che tutti si aspettavano.



 

(Mauro Mantegazza)