Mai giorni banali al Giro d’Italia. Ieri il diluvio che ha accompagnato per gran parte una tappa già di suo impegnativa come la Sansepolcro-Firenze ha reso ancora più difficile una frazione già difficile di suo (quattro Gpm). La giornata resterà indimenticabile per il russo Maxim Belkov, che a 28 anni ha ottenuto il primo successo in carriera. Un premio meritato dopo una fuga di 151 km, dei quali gli ultimi 50 in perfetta solitudine. Il corridore della Katusha ha espresso così la sua felicità al traguardo: “E’ la prima vittoria della mia carriera – sussurra con emozione evidente –. Negli ultimi due chilometri non potevo nemmeno alzarmi sui pedali dai crampi, ho avuto la certezza del primo posto solo all’arrivo. Sono un coraggioso, quando la strada scende e magari c’è un po’ di pioggia ho una chance di fare la differenza. Poi in pianura posso reggere anche se dietro tirano. Nei primi giorni del Giro il mal di stomaco mi tormentava, ma ho saputo resistere. Mia nonna è morta da poco, sognavo di poterle dedicare qualcosa. Lei è sempre con me”. Belkov arriva da Izevsk, la città di Pavel Tonkov, però vive a Prato, vicinissimo al capoluogo toscano: “Non mi alleno normalmente sulle strade che abbiamo fatto oggi”, ha però chiarito. La beffa invece è tutto per il colombiano Carlos Betancur, che con uno splendido scatto sullo strappo di Fiesole aveva superato tutti i fuggitivi tranne Belkov: peccato che ignorasse la presenza del russo, così ha esultato sul traguardo ma… per il secondo posto. Tra i big Wiggins soffre molto l’ennesima giornata con discese su asfalto umido, ma resiste a differenza di Hesjedal, vero sconfitto di giornata dal momento che ha dovuto cedere 1’06” a tutti i rivali. Oggi primo giorno di riposo, in attesa delle grandi montagne.



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