Siamo nel pieno della stagione su terra del tennis: dopo il torneo di Madrid (che dal 2009 ha preso il posto di Amburgo ed è diventato famoso per la polemica dello scorso anno legata al colore blu della terra, subito ripristinata al più consueto rosso), siamo arrivati al torneo ospitato dal nostro Paese: gli Internazionali d’Italia. Si gioca al Foro Italico di Roma, e dal 2011 ospita nella stessa settimana sia gli uomini che le donne: qui arrivano i migliori dei circuiti ATP e WTA, perchè il torneo fa parte dello Slam Rosso e perchè precede il Roland Garros, ovvero il secondo Major della stagione. Lo scorso anno, tanto per cambiare, in campo maschile ha trionfato Rafa Nadal (in finale contro Novak Djokovic), mentre tra le donne è stata Maria Sharapova a conquistare Roma (sconfitta Na Li) poco prima di prendersi anche gli Open di Francia battendo in finale Sara Errani. A proposito: la bolognese è la grande speranza del nostro tennis, che questo torneo non lo vince in campo femminile dal 1985 (Raffaella Reggi) e in campo maschile (dove speriamo in Seppi e Fognini) dal 1976 (Adriano Panatta). Ce la farà stavolta Sarita, che da un anno è stabilmente nella Top Ten del ranking WTA e ha dimostrato che sulla terra può valere le migliori? La speranza ovviamente è questa, ma è chiaro che la nostra tennista dovrà guardarsi da una concorrenza agguerrita, prima tra tutte Maria Sharapova. Poi, una giocatrice tedesca che però nel 2012 ha battuto due volte: ai quarti di finale del Roland Garros e agli ottavi degli US Open. Si chiama Angelique Kerber, e come la Errani è regolarmente entrata in Top 10 da un annetto (proprio dopo Roma); nel 2012 ha chiuso l’anno nella Top 5, prima tedesca a riuscirci dopo un mito come Steffi Graf. Nello stesso 2012 agli Internazionali d’Italia ha raggiunto la semifinale, e in questa settimana promette battaglia. Ilsussidiario.net ha raccolto in un’intervista esclusiva le sue sensazioni e le aspettative sul torneo e sul prosieguo dell’anno.
Angelique, che sensazioni provi nell’essere a Roma? Mi piace molto Roma, è una grande città con importanti diversità culturali. Sfortunatamente non ho ancora avuto tempo di fare un giro turistico…
Nel 2012 qui hai raggiunto le semifinali: ti aspetti di migliorare il risultato? Come sempre, il mio principale obiettivo è quello divertirmi in campo. Se ci riesco, tutto il resto viene di conseguenza…
Lo scorso anno hai perso due volte da Sara Errani negli Slam, e siete vicine nel ranking WTA: cosa pensi di lei? Sara è una grande giocatrice, come hai ricordato ci ho giocato contro un paio di volte e mi è andata male. Specialmente sulla terra è una delle migliori giocatrici al mondo.
A proposito di terra: qual è il tuo rapporto con questa superficie?
Devo dire che in passato non la amavo particolarmente, ma negli ultimi anni giocarci ha iniziato a piacermi; i miei risultati stanno migliorando anche su questa superficie.
Il Roland Garros si avvicina… tra gli Slam, qual è il tuo preferito? Penso che il mio preferito sia l’Australian Open!
Sei la prima giocatrice tedesca a raggiungere la Top 5 dai tempi di Steffi Graf: cosa significa per te questo risultato? Ovviamente per me è un grande traguardo e un onore aver raggiunto la Top 5 ed essere la migliore giocatrice tedesca dai tempi di Steffi Graf, che è il mio grande idolo! Mi piace stare lassù ma sai: bisogna lavorare duramente ogni giorno per rimanerci.
Nel 2011 le semifinali degli US Open, nel 2012 quelle di Wimbledon: quanto ti manca per vincere uno Slam, e quanto ci pensi? Ovviamente, vincere un torneo dello Slam è l’obiettivo di ogni giocatrice del circuito. Io però non ce l’ho in testa tutti i giorni, invece penso: Quando riuscirò a divertirmi dentro e fuori dal campo tutti i giorni, allora il resto arriverà! E’ quello per cui lavoro: divertirmi!
L’ultima domanda è sul calcio: essendo tedesca, non puoi non dirci la tua sulla finale di Champions League Bayern Monaco-Borussia Dortmund… Certo, seguo il calcio e faccio il tifo per il Bayern Monaco! Ovviamente guarderò la finale tutta tedesca, ma purtroppo solo alla TV perchè è appena prima del Roland Garros!
(Claudio Franceschini)