Vince il Team Sky, ma ride Vincenzo Nibali, sempre più maglia rosa al termine della decima tappa del Giro d’Italia 2013, la Cordenons-Altopiano del Montasio di 167 km. Il primo arrivo in salita ci fornisce molte indicazioni interessanti: prima di tutto, la vittoria di Rigoberto Uran al termine di una splendida azione sull’ultima ascesa (clicca qui per la cronaca della tappa). Il colombiano fa un grosso passo avanti in classifica generale, e potrebbe addirittura pensare di diventare capitano della squadra britannica, visto che ha inflitto oltre un minuto ad un Bradley Wiggins nuovamente in difficoltà, e la strategia di Sky mostra chiaramente che Uran ha fatto gara per sé, e in classifica ha scavalcato il capitano – anche se per un solo secondo. Il terzo posto di tappa del siciliano ci dice invece che Nibali guadagna su tutti gli avversari più quotati, a partire da Cadel Evans, che però ancora una volta fornisce una prestazione straordinaria e cede al capitano dell’Astana solo la manciata di secondi che Nibali gli ha guadagnato con gli abbuoni sia al traguardo sia al traguardo volante di Sella Nevea: ora il distacco fra loro è di 41”. Tra i promossi di oggi ci sono anche Carlos Betancur – ancora una volta secondo – e soprattutto Mauro Santambrogio, che è arrivato insieme a Nibali e a questo punto può pensare seriamente di puntare ad un eccellente posizione finale a Brescia. In difficoltà invece Robert Gesink e Michele Scarponi, che si trovano ora in quinta e sesta posizione in classifica generale. Entrano tra i primi dieci anche Domenico Pozzovivo e il polacco Rafal Majka, che in questo modo torna ad indossare la maglia bianca di miglior giovane. Resta da ricordare la giornata tragica di Ryder Hesjedal, in crisi nera: il canadese ha perso oltre venti minuti, le immagini strazianti del suo arrivo fanno capire la crudele bellezza di questo sport.



Domani è in programma l’undicesima tappa, Tarvisio-Vajont (Erto e Casso) di 182 km, frazione di media montagna di nuovo con arrivo in salita, anche se molto più facile di quello di oggi, ma soprattutto commemorazione del cinquantesimo anniversario della tragedia della diga del Vajont, che spazzò via i paesi sottostanti causando migliaia di morti.



 

1. Vincenzo NIBALI (Ita, Astana) in 38h57’32”

2. Cadel EVANS (Aus, Bmc) a 41”

3. Rigoberto URAN (Col, Sky) a 2’04”

4. Bradley WIGGINS (Gbr, Sky) a 2’05”

5. Robert GESINK (Ola, Blanco) a 2’12”

6. Michele SCARPONI (Ita, Lampre-Merida) a 2’13”

7. Mauro SANTAMBROGIO (Ita, Vini Fantini-Selle Italia) a 2’55”

8. Przemyslaw NIEMIEC (Pol, Lampre-Merida) a 3’35”

9. Domenico POZZOVIVO (Ita, Ag2R) a 4’17”

10. Rafal MAJKA (Pol, Saxo-Tinkoff) a 4’21”

 

1. EVANS (Aus) 73; 2. Viviani (Ita) 60; 3. Cavendish (Gbr) 58.



1. PIRAZZI (Ita) 38; 2. Chalapud (Col) 23; 3. Rodriguez (Ven) 17.

1. MAJKA (Pol) in 39h01’53”; 2. Betancur (Col) a 1’05”; 3. Keldermann (Ola) a 4’34”.

 

(Mauro Mantegazza)