È indagato dalla procura di Palermo. Lo riporta Repubblica-Palermo: per l’attaccante rosanero l’accusa è quella di eccesso abusivo a sistema informatico in concorso con il titolare di un centro di telefonia mobile. Stando alle prime ricostruzioni (che naturalmente andranno confermate), Miccoli avrebbe ricevuto dal proprietario del centro quattro schede telefoniche intestate ad altre persone, le quali naturalmente non erano a conoscenza della cosa – cioè del fatto che queste schede fossero intestate a loro nome. Per di più, una di queste sarebbe finita nelle mani di Mauro Lauricella, il figlio di Antonino, un boss mafioso che è stato latitante fino al 2011. Una persona che evidentemente il capitano del Palermo conosce: la Procura aveva aperto un fascicolo relativo al rapporto tra i due, nel quale compariva anche una foto che li ritraeva abbracciati. Le prime ipotesi parlano di una possibile richiesta di recupero crediti che Miccoli avrebbe fatto a Lauricella, ma adesso bisognerà attendere gli svolgimenti del fatto.