L’immagine più bella della giornata agli Internazionali d’Italia è sicuramente arrivata in mattinata: Jerzy Janowicz ha infilato Jo-Wilfried Tsonga con un passante lungolinea di dritto e si è strappato la maglietta alla incredibile Hulk, mostrando così tutta la sua gioia per il terzo turno raggiunto a Roma. Lo aveva fatto lo stesso Tsonga, lo aveva ripetuto Novak Djokovic: estasi pura di un momento tra i più belli nello sport, soprattutto quando sei lo sfavorito di turno e batti una testa di serie. Ovviamente, subito dopo Janowicz si è ricomposto e ha omaggiato Tsonga per la partita. Al Foro Italico le partite procedono, e procedono bene anche per gli italiani: in attesa di Fabio Fognini che sfida Rafa Nadal (l’appuntamento è per le 19:30), Sara Errani e Roberta Vinci accedono al terzo turno, dove troveranno rispettivamente Simona Halep e Maria Kirilenko. Andiamo in ordine cronologico: la Vinci parte di slancio e domina (6-1) il primo set del derby contro Nastassja Burnett. Nel secondo però la romana è un’altra giocatrice: sale 2-0, perde il break ma per due volte (sul 3-2 e 4-3) si porta 40-0 sul servizio della tarantina e minaccia di prolungare la partita. Un po’ l’inesperienza che fa venire il braccino a Nastassja, un po’ il talento di Roberta fanno sì che si chiuda sul 6-4, ma la Burnett dimostra tutti i progressi e la prospettiva di una carriera importante. Sara Errani invece si qualifica come da pronostico, ma che fatica: contro Christina McHale è costretta a giocare due partite, perchè prima sale 7-5 5-2 e 40-0, e quando il centrale si prepara ad applaudire e smobilitare ecco che la 21enne americana reagisce. Alla fine i match point annullati in totale saranno otto: Sara da 5-2 si ritrova in un amen sul 5-7, obbligata a giocare il terzo set. Di rabbia – e mostrando grandi nervi – si porta sul 5-0, ma qui accusa ancora qualche residuo di stress e fa rientrare l’avversaria sul 5-2. Alla fine la bolognese vince al nono match point: contro la Kirilenko è favorita, ma le tre ore di gioco minacciano di farsi sentire non poco (la russa ha battuto Varvara Lepchenko quasi sbadigliando). Gli altri risultati? Sorprese su sorprese: nel torneo maschile Wawrinka non scende nemmeno in campo e lascia strada a Dolgopolov per il terzo turno contro Djokovic, Nishikori in campo ci va ma è come se non ci fosse perchè Chardy lo asfalta, mentre Andy Murray perde il primo set contro Granollers, chiama il fisioterapista, prosegue fino a vincere il secondo parziale e poi, con fair play, decide che anche in caso di vittoria non potrebbe comunque giocare il turno successivo, e risparmia un’altra mezz’ora allo spagnolo. In campo femminile cade anche Yanina Wickmayer, che fa proseguire il sogno della Dominguez Lino, lucky loser per il forfait della Kerber e ora agli ottavi di finale dove rischia seriamente di vincere (contro Oprandi o Suarez Navarro);
Il derby Jovanovski-Jankovic finisce quando sull’1-0 nel primo set la giovane Bojana spreca uno 0-40 sul servizio della ex numero 1 al mondo e crolla 6-2, 6-0. Peccato: in previsione, poteva essere una bella partita. Samantha Stosur non incappa nella crisi nera delle teste di serie ed elimina facilmente la Peng, mentre il derby cinese tra Na Li e Jie Zheng va alla prima che fa valere la maggiore esperienza e qualità. Resta in corsa Maria Sharapova: contro l’emergente Muguruza l’equilibrio regge fino al 2-2 del primo set, poi è un monologo di Masha che non concede nemmeno una palla break ma deve cercare di limitare gli errori non forzati in vista dei prossimi turni (possibile quarto contro Sara Errani). Attenzione al terzo turno tra Serena Williams e Dominika Cibulkova: a Miami la slovacca fece penare non poco la Regina.
(Claudio Franceschini)