E’ la finale di Europa League: si gioca alle 20:45 alla Amsterdam ArenA, impianto straordinario e degno teatro dell’ultimo atto di una coppa che si chiama così dalla stagione 2009/2010, quando ha sostituito la vecchia Coppa UEFA andata in pensione (ma già dal 1999 era questa l’unica coppa internazionale rimasta a parte la Champions League). Nelle tre edizioni precedenti, due volte ha trionfato l’Atletico Madrid; in mezzo c’è stata la vittoria del Porto, e Radamel Falcao si è laureato per due voltre consecutive capocannoniere della manifestazione, alzando anche il trofeo. La formula prevedeva 12 gironi da 4 squadre ciascuno, con le prime due qualificate a comporre il tabellone dei sedicesimi di finale insieme alle 8 eliminate dalla Champions League. In fondo sono arrivate Benfica e Chelsea: secondo il sorteggio, virtualmente sono i lusitani a giocare in casa. Entrambe arrivano dal piano superiore: sono giunte terze nei loro gironi di Champions League. C’è un solo precedente nelle coppe, ma è recentissimo: lo scorso anno si sono affrontate nei quarti di finale di Champions League (poi vinta dai Blues). All’andata a Lisbona ha vinto il Chelsea 1-0, al ritorno sempre gli inglesi si sono imposti 2-1 passando il turno. Di fatto quindi si tratta degli stessi due gruppi: il Benfica ha anche lo stesso allenatore ed è quella che ha cambiato meno, il Chelsea nel frattempo ha cambiato allenatore e qualche elemento della rosa, ma alcuni di quei giocatori sono ancora in squadra. Ci sono due ex nel Chelsea: David Luiz ha giocato nel Benfica tra il gennaio del 2007 e il gennaio del 2011, mentre Ramires ci è stato nel 2009/2010 vincendo campionato e coppa nazionale. Uno nel Chelsea: Nemanja Matic è passato da Stamford Bridge, quattro partite e poi via a Lisbona nell’operaizone David Luiz. E’ portoghese Paulo Ferreira, che però non ha mai giocato con le Super Aquile affermandosi invece con il Porto. Saranno in campo due squadre che hanno giocato in totale 12 finali europee: le vittorie sono cinque (tre per il Chelsea), le sconfitte nove e il Benfica ha una serie aperta di sei sconfitte consecutive (l’ultima vittoria è datata 1962). Grava ancora la maledizione di Bela Guttmann, il celebre allenatore che ha vinto le due Coppe dei Campioni con il Benfica. Dopo la seconda, chiese un aumento di stipendio che gli fu rifiutato: andandosene dal club disse “da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte campione d’Europa ed il Benfica senza di me non vincerà mai una Coppa dei Campioni”. Nemmeno le preghiere di Eusebio sulla tomba del suo ex allenatore prima della finale del 1990 servirono a cancellare quell’anatema. Stasera si parla di Europa League, però.



Il Benfica ha iniziato la stagione europea in Champions League, inserito nel girone con Barcellona, Celtic e Spartak Mosca. E’ giunto terzo e quindi ha perso la possibilità di qualificarsi agli ottavi di finale, ma è retrocesso in Europa League potendo comunque giocarsi un trofeo. Da lì in avanti il suo percorso l’ha portato a eliminare il Bayer Leverkusen ai sedicesimi (1-0 e 2-1), il Bordeaux agli ottavi (1-0 e 3-2) e il Newcastle ai quarti (3-1 e 1-1), prima della semifinale con la sconfitta a Istanbul contro il Fenerbahce (0-1) ribaltata dal 3-1 del Da Luz. In particolare, Oscar Cardozo insegue il titolo di capocannoniere, anche se sarà difficile: è a quota 6 e Libor Kozak è in testa con 8. Non dovesse farcela, la sua resta comunque una grande stagione. In campionato le Super Aquile, allenate ancora da Jorge Jesus, hanno subito un’atroce beffa sabato: hanno perso nei minuti di recupero contro il Porto (2-1) venendo scavalcati dai Dragoes che così sono ormai vicinissimi al titolo. Si tratta però del ritorno a una finale europea dopo 27 anni: l’ultima era stata giocata al Prater di Vienna contro il Milan (in Coppa dei Campioni), persa 1-0. A livello di Coppa UEFA c’è invece un solo precedente all’ultimo atto: nel 1983 sconfitta contro l’Anderlecht (in match di andata e ritorno). Il Chelsea è stata la prima squadra ad essere eliminata al primo turno di Champions League da campione in carica. Trovatisi in Europa League, i Blues si sono subito inseriti come favoriti per la vittoria: hanno dovuto faticare non poco per superare lo Sparta Praga (1-0 in trasferta, 1-1 a Stamford Bridge), poi hanno ribaltato lo 0-1 in casa della Steaua Bucarest con il 3-1 interno, quindi si sono liberati del Rubin Kazan pur soffrendo più del dovuto (3-1 in casa, 2-3 in Russia), e infine in semifinale hanno battuto il Basilea, vincendo 2-1 in Svizzera e bissando con il 3-1 interno. Per Rafa Benitez si tratta della quarta finale europea: ne ha vinte due con Valencia (Coppa UEFA) e Liverpool (Champions League), e sempre con i Reds ha perso un’altra Champions League all’ultimo atto. E’ la prima partita che i Blues giocano ad Amsterdam in UEFA/Europa Leage, e finora hanno disputato quattro finali vincendone tre: l’unica sconfitta risale al 2008, nella partita di Mosca persa ai rigori contro il Manchester United (ai rigori, con la famosa scivolata sul dischetto di John Terry), mentre le vittorie sono del 1971 e del 1998 in Coppa delle Coppe (contro Real Madrid e Stoccarda) e naturalmente quella dello scorso anno in Champions League. Il Chelsea potrebbe dunque fare il bis europeo e andare a giocarsi un’altra Supercoppa: lo scorso anno andò malissimo, con il pesante 1-4 subito dall’Atletico Madrid. Sulla carta, il Chelsea è favorito, ma deve fare a meno del suo gioiello Eden Hazard (clicca qui per le probabili formazioni) e trattandosi di una finale il pronostico resta comunque aperto a qualunque risultato (clicca qui per l’intervista esclusiva a Federico Casotti). Non resta ora che dare la parola al campo e vedere come finirà: Benfica-Chelsea, finale di Europa League 2012/2013, sta per cominciare…



 

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