72.203 “like”. 4.306 condivisioni. 3.587 commenti. Mica male, anche per uno che ha 26 milioni di fan. David Beckham, si sa, ha fatto innamorare ragazzi e ragazze; i primi per la sua straordinaria carriera di calciatore, spesa tra Manchester United, Real Madrid, Los Angeles Galaxy, Milan e PSG (oltre alla nazionale inglese), e le seconde per l’aspetto esteriore e il suo essere sex symbol dentro e fuori dal campo. C’è anche chi magari a calcio non l’ha mai visto giocare o confondeva le due squadre di Manchester, ma è sempre stato informatissimo sulle sue vicende private, la vita familiare con la moglie e i quattro figli. Ecco spiegati i numeri di cui sopra, che sono riferiti ai 15 minuti trascorsi dalla pubblicazione, sulla pagina Facebook ufficiale, di una “lettera aperta” di Beckham, che ha voluto ringraziare tifosi, compagni e allenatori che lo hanno accompagnato nel corso di una carriera che, come annunciato oggi, terminerà a fine stagione. “Sono grato al per avermi dato l’opportunità di continuare, ma sento che questo è il momento giusto per finire la mia carriera, giocando ai massimi livelli”, ha scritto lo Spice Boy (inutile dire da dove gli arrivi il soprannome). “Se mi aveste detto quando ero ragazzo che avrei giocato e vinto trofei con il mio club da adolescente, il Manchester United, che sarei stato capitano e avrei giocato per la nazionale del mio paese per oltre cento partite e che avrei fatto parte di alcuni dei migliori club al mondo, vi avrei detto che era una fantasia. Sono stato fortunato ad aver realizzato questi sogni”. Beckham confessa anche che uno dei maggiori motivi di orgoglio per lui è rappresentato dal fatto di essere stato molte volte capitano dell’Inghilterra, perchè “ogni volta rappresentavo ogni fan che ha tanto a cuore il suo Paese”. Poi arrivano i ringraziamenti: alla famiglia, dai genitori che si sono sacrificati “perchè potessi realizzare i miei sogni”, a Victoria e i figli, “che mi hanno dato ispirazione e supporto per giocare al massimo livello per così tanto tempo”, al suo entourage. Poi i compagni, e i grandi allenatori avuti nel corso della carriera, “dai quali ho avuto il piacere di imparare”. Uno di loro, forse il più importante, condivide con lui il ritiro quest’anno: ovviamente, parliamo di Sir Alex Ferguson. Che gli avrà anche tirato una scarpa in testa ferendolo all’arcata sopraccigliare, ma di certo è stato fondamentale perchè Beckham diventasse il giocatore che è diventato. Infine il futuro, non prima di aver ringraziato i fan: “Niente rimpiazzerà mai completamente lo sport che amo, ma sento che sto per cominciare una nuova avventura e sono realmente eccitato per quello che mi aspetta. Sono fortunato ad aver avuto grandi opportunità nel corso della mia carriera e ora sento che è arrivato il momento di ricambiare”. Un grazie lo diciamo anche noi: per averci entusiasmato, tifosi delle sue squadre o meno, in 20 anni di professionismo: giocatori così, senza troppa retorica, non nascono tutti i giorni, e quella maglia numero 7 l’avranno indossata in tanti, ma portata da lui aveva un fascino speciale. Grazie David, e in bocca al lupo.



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