E’ una giornata importante per Vincenzo Nibali: lo Squalo siciliano non solo difende la maglia rosa dai suoi inseguitori, ma addirittura guadagna secondi rispetto agli uomini più pericolosi, uscendo così addirittura più forte dalla quattordicesima tappa Cervere-Bardonecchia che poteva essere una grossa insidia per le sue ambizioni di vincere il Giro d’Italia 2013. Alla fine ha vinto Mauro Santambrogio: Nibali ha rinunciato alla volata a due, accontentandosi di aver sistemato la sua classifica e azzerando il tentativo dello stesso corridore della Vini Fantini di ridurre il distacco (Santambrogio era sesto a 2’55”). Il Sestriere non si fa: il maltempo incombe, e così la tappa viene deviata allungandone anche il chilometraggio. Domani avverrà la stessa cosa, con la cancellazione dell’ascesa al Galibier. Anche così però il percorso di oggi regala emozioni: purtroppo anche negative, visto che Enrico Battaglin e Alessandro Vanotti sono costretti al ritiro a causa di una caduta. A 85 Km dal termine vengono segnalati quattro fuggitivi, che animeranno il pomeriggio: si tratta di Colbrelli, Trentin, Pietropolli e Luca Paolini, che nei primi giorni del Giro aveva indossato la maglia rosa. I quattro resistono, aumentano il loro distacco a 10 minuti e ne hanno ancora nove quando cominciano a salire a Susa, verso Jafferau. Davanti al gruppo della maglia rosa Astana e Vini Fantini fanno l’andatura insieme al Team Sky. Lentamente ma inesorabilmente i fuggitivi vengono ripresi, Trentin si stacca a causa di una foratura: resistono Corbelli, Paolini e Pietropolli ancora a tre chilometri dal traguardo, ma il gruppo arriva: Pietropolli viene assorbito a circa due chilometri dal traguardo, quando ne manca uno e mezzo parte Nibali, che vuole dare un segnale forte e ci riesce. A ruota della maglia rosa restano solo Santambrogio, Betancur ed Evans, ma questi due dopo aver ripreso e staccato gli uomini in fuga non reggono il ritmo e perdono terreno: l’australiano accuserà 33 secondi di ritardo da Nibali, 30 invece per Rigoberto Uran e addirittura 1’28 per Michele Scarponi, tutti aumentati di 12 secondi per via dell’abbuono. Come detto, Nibali lascia vincere Santambrogio, che a fine gara lo ringrazia con una pacca sulla spalla: lo Squalo ha fatto ampiamente il suo dovere, infliggendo anche 4 minuti abbondanti a Gesink che è fuori dai giochi. Domani la quindicesima tappa: purtroppo, senza il Galibier.



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