Borussia Dortmund-Bayern Monaco finisce 1-2. Non ha vinto chi ha giocato meglio. La sentenza è dura, ma spesso nel calcio è così. Vince chi fa più gol, chi è più cinico. E così, il Bayern si porta a casa la sua quinta Champions League, spezzando il sogno della matricola Borussia. Certamente sarebbe sbagliato dire che il Bayern l’abbia rubata. Anzi, alla fine, per esperienza e capacità di gestire l’economia di un’intera gara, sono proprio i bavaresi a comportarsi meglio. Come dimostrano infatti i dati statistici, nel complesso la squadra di Heynckes domina nel possesso palla, fortemente sbilanciato a suo favore per il 60.8%. Più della metà dei contrasti vinti, due terzi dei contrasti aerei portati a casa. Otto calci d’angolo a sei, 24 cross a 14, 514 passaggi a 326, dei quali più del 75% riusciti. Sono numeri di una squadra che, sull’arco dei 90 minuti, ha meritato la vittoria. E che la legittima di più, se si considerano i soli dati del gioco offensivo. I bavaresi hanno infatti tirato molto di più, 17 volte contro le 12 degli uomini di Klopp, centrando la porta ben dieci volte e vedendosi respinti 3 tiri. E se il Borussia tira ugualmente da dentro e da fuori area, 6 volte a testa, i ragazzi di Heynckes arrivano più volte sotto il portiere: ben 12 su 17 sono le conclusioni da dentro l’area. Infine, i dati disciplinari: partita corretta, perchè su 46 contrasti, 23 per parte, sono solo 19 i falli commessi. Singolare il dato dei contrasti vinti: nettamente a favore del Borussia, che primeggia nell’87% delle volte. Solo tre ammonizioni, zero le espulsioni.



Il vantaggio del Bayern arriva al 60′, dopo una splendida azione. Robben si invola centralmente, e poco fuori area serve Ribery, proseguendo il movimento senza palla in area. Il francese, dopo essersi accentrato, premia il taglio del compagno, che di conseguenza si trova a tu per tu con Weidenfeller. Robben, a questo punto, pensa al tiro, ma sbaglia il controllo e se l’allunga: quindi, dopo aver saltato in velocità il portiere sulla sinistra, essendo troppo defilato opta per il cross teso a centroarea, dove si fa trovare pronto il rapace Mandzukic, che insacca a porta sguarnita. Solo sette minuti dopo arriva l’impensabile pareggio del Borussia. La colpa è tutta di Dante, che su un’incursione di Reus da centrosinistra, interviene scomposto a gamba tesa pur essendo in area di rigore. Il contatto è netto, e sacrosanta è la decisione di Rizzoli di concedere il rigore, anche se l’arbitro italiano non ammonisce il centrale brasiliano per non doverlo espellere in quanto già ammonito. Dal dischetto si presenta Gundogan, che con estrema freddezza spiazza Neuer, calciando rasoterra a destra nell’angolino. Il gol decisivo arriva, come una beffa, all’89’, quando i supplementari erano nell’aria. Su un rilancio lungo dalle retrovie, Ribery fa a sportellate al limite dell’area, e dopo aver guadagnato la posizione cerca di addomesticare la sfera. Ne esce un tacco che fa da sponda, e sulla palla si avventa Robben, che in velocità si infila tra i due centrali del Borussia, troppo statici. Weidenfeller esce alla disperata, ma l’olandese è bravissimo ad anticiparlo, toccando delicatamente la palla che rotola inesorabilmente oltre la linea.
È ovviamente soddisfatto e raggiante Robben, man of the match della finale di Champions: “E’ un sogno che si avvera dopo due finali perse, per me e per la squadra. Questa sera doveva essere la nostra notte, non potevamo fare altrimenti. Dopo tutto quello che abbiamo sbagliato, che ho sbagliato come il rigore dello scorso anno. Ma non abbiamo mai mollato e ci abbiamo sempre creduto come squadra e come singoli e alla fine ci siamo presi questa notte”. Deluso ma ovviamente soddisfatto dei suoi Klopp, che al termine della gara commenta: “E’ stata una partita drammatica, decisa nel finale. Abbiamo giocato con il cuore e non abbiamo nulla da rimpiangere. Complimenti al Bayern e a Heynckes per la vittoria, ma noi siamo stati degni finalisti. – conclude Klopp – Sarebbe stato peggio perdere quattro o cinque a zero”. Non ci sta invece Weidenfeller, portiere e uno dei migliori in campo del Borussia: “Siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto, ma puntavamo al gradino più alto. Abbiamo giocato un grande primo tempo e questo ci lascia un pò di amaro in bocca. Penso che il risultato sia un po’ bugiardo, meritavamo di più. Ora andremo in vacanza e poi penseremo al prossimo anno”. Hummels, centrale del Dortmund, preferisce invece regalare uno scoop di mercato: “Noi sappiamo cosa vuole fare Lewandowski, sappiamo che vuole andare via e ci dispiace per questo. Però pensando a quanto successo tre anni fa quando arrivò da quasi sconosciuto e vedendo quello che è diventato siamo felici ed orgogliosi di lui. Non possiamo che sperare che arrivi a Dortmund il nuovo Lewandowski”.

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