Borussia Dortmund-Bayern Monaco si chiude con la vittoria dei bavaresi per 2-1 quando tutto sembrava portare la gara ai tempi supplementari. Ha vinto il il Bayern Monaco, che si aggiudica la Champions League e il risultato è giusto. Finale amaro per il Borussia che ha giocato splendidamente, la fine di un incubo per il Bayern Monaco che si sarebbe trovato davanti alla terza sconfitta in finale di Champions negli ultimi tre anni. Ma la storia ci ha messo una pezza, ora onore ai vinti e festa grande per i vincitori. Aspettando la Coppa di Germania. partita stupenda, la finale perfetta. È tutto qua, non manca nulla: ricca di emozioni, occasioni da gol, belle giocate, scontri corretti, un calcio di rigore e il gol decisivo all’89’. Calcio totale, intensità dal primo all’ultimo minuto; l’estetica dei giovani del Borussia, il cinismo dei bavaresi, il gol decisivo dell’uomo più atteso. Romanticismo, bel calcio e divertimento: insomma, chiedere di più sarebbe stato chiedere troppo.
paga l’inesperienza. Arrivati a questo livello, gli sbarbatelli di Klopp si fanno prendere dall’entusiasmo, e partono carichi a mille correndo ovunque. Peccato per loro che nel secondo tempo la benzina finisca, e la riserva non sia sufficientemente capiente. Tuttavia, esprimono un calcio pazzesco: qualità e quantità a bizzeffe, che nel primo tempo mettono per gran parte in ridicolo i più quotati avversari del Bayern. Tuttavia, non basta per la coppa.
una stagione pazzesca che si conclude nel migliore dei modi. Aspettando ovviamente la coppa di lega, per l’eventuale triplete. Qua, esce l’esperienza dei suoi giocatori, che partono col freno a mano tirato, per le due finali perse precedentemente, ed escono progressivamente nel secondo tempo, andando in vantaggio per ben due volte. Battere questo Borussia era un’impresa non da poco, il Bayern ci riesce usando tutte le sue armi: tenacia, fisicità, qualità, concretezza, cinismo ed esperienza. È un premio alla grande stagione e all’incredibile cammino: tornano agli occhi le passeggiate con Juventus e Barcellona. Che dire, strabilianti.
arbitraggio eccellente. Finalmente un italiano torna protagonista a grandi livelli, dando un colpo di spugna alle brutte prestazioni degli arbitri del nostro campionato. Molto bravo ad usare i cartellini, senza incattivire la partita, impeccabile nelle occasioni chiave, anche se in occasione del rigore il secondo giallo a Dante poteva starci. Ottima anche la terna, con i guardalinee eccellenti nel segnalare ogni fuorigioco.
Weidenfeller, 8: eccellente in ogni uscita, soprattutto nel primo tempo quando chiude la porta in faccia a Robben. Solo due pecche, a voler trovare il pelo nell’uovo: si fa uccellare da Muller, in occasione del salvataggio di Subotic sulla riga, ed è troppo avventato nell’uscita su Robben, nell’occasione decisiva all’89’.
Piszczek, 7: motorino costante, eccellente in fase offensiva ma soprattutto in copertura, dove annichilisce Ribery.
Subotic, 6.5: salvataggio strepitoso sulla riga, partita eccellente, ma la frittata sul gol di Robben costa carissima.
Hummels, 6: sufficienza solo grazie alla prima mezzora eccellente, quando paga la forma della squadra. Poi comincia una serie di svarioni preoccupanti, che tolgono sicurezza alla sua squadra e la privano del controllo del match.
Schmelzer, 5.5: soffre Robben, che dalla mezzora in poi lo costringe ad una partita di copertura, peraltro affannosa.
Gundogan, 7: il gol è la gemma su una partita splendida, fatta di tantissima intelligenza tattica e sorprendente prestanza fisica e tecnica.
Bender, 7: anche lui disputa un’ottima partita, ed è strepitoso nella prima parte, quando vale tre uomini e consente alla squadra il dominio del campo, annichilendo il centrocampo bavarese.
Blaszczykowski, 7: parte a razzo, è il migliore dei suoi. La capacità di muoversi senza dare punti di riferimento è eccellente. Poi subisce un lento ma costante declino, che lo porta ad uscire pian piano dal match. Forse il suo evidente calo fisico, che priva la squadra delle ripartenze micidiali che avevano fatto tremare il Bayern nella prima frazione, è una delle cause dello scoppio del Borussia nel finale. Andava sostituito.
Reus, 8: fenomenale. Corre ovunque, abbinando una velocità strepitosa, una reattività non comune ed una qualità che lo rende imprendibile. Le azioni più pericolose passano da lui, che si cala nel ruolo di leader offensivo. Purtroppo anche lui nel finale risente del calo della squadra.
Grosskreutz, 4: è il grande assente della serata. Gotze, dalla tribuna, fa comunque più di lui dal campo. Non si vede praticamente mai, ed è una delle frecce più velenose che vengono a mancare dall’arco di Klopp.
Lewandowski, 6.5: nei primi venticinque minuti è mostruoso. Poi sparisce, non riuscendo più a catalizzare l’attacco della sua squadra, e non riuscendo più a mettere in crisi i suoi marcatori. Venuto meno lui, viene meno per il Borussia la principale torre a cui appoggiarsi per rifiatare, e difatti il crollo della squadra è evidente.
Schieber, s.v.
Sahin, s.v.
All.: Klopp, 6: il voto potrebbe sembrare basso. È vero, la sua è la squadra rivelazione, lui ha creato dei fenomeni, lui stava per rendere possibile l’impossibile. Ma nel secondo tempo era evidente il calo fisico dei suoi giocatori. Forse qualche cambio avrebbe ridato fiato ai suoi, esausti per avere dato tutto nel primo tempo. Che fosse imbambolato per l’emozione, o per la tensione? Non si sa, ma potrebbe essere, visto il doppio cambio immediato dopo il gol: segno evidente di un brusco risveglio, che ha reso improrogabile ciò che fino allora sembrava superfluo. Ma ormai, era inutile. Restano gli applausi per una grande stagione, che comunque si chiuderà senza titoli: le grandi storie immemorabili non possono non avere il lieto fine.
Neuer, 8: si conferma uno dei migliori portieri in circolazione. Il difficile, però, è restare a quei livelli in partite come questa, in cui se il Bayern non tracolla dopo 25 minuti, lo deve esclusivamente all’opera di questo fenomenale biondino.
Lahm, 6.5: il capitano gioca una partita in sordina, eccetto negli ultimi venti/trenta minuti. Quando si sveglia lui, del resto, si sveglia la squadra, segno di una leadership carismatica incontestabile. Fatto sta che fino ad allora lo stantuffo instancabile era stato messo sotto dai giovani gialloneri.
Boateng, 5.5: primo tempo disastroso: è in ritardo su ogni pallone, si fa ridicolizzare da Lewandowsky. La ripresa va meglio, solo perchè il Borussia, praticamente, non attacca più.
Dante, 5.5: anche lui non trasmette una grandissima sicurezza, e tutto il suo impaccio viene fuori in occasione del rigore, quando peraltro viene graziato da Rizzoli.
Alaba, 6.5: uno dei più ancorati nel primo tempo, ma quando si sblocca nella ripresa comincia a mietere chilometri decisivi per la riscossa dei suoi.
Martinez, 7: insieme a Neuer è il pilastro che tiene in vita i suoi in avvio. È ovunque, corre tantissimo e per poco non sfiora il gol di testa.
Schweinsteiger, 6.5: meno appariscente del solito, nella prima mezzora fa tanta fatica, poi si riprende. Anche lui vicino alla rete con diversi bolidi da fuori area.
Robben, 8.5: man of the match. Due errori clamorosi nel primo tempo, quando spara addosso a Weidenfeller, ma ha la forza di non abbattersi e di continuare a giocare con classe. Certo, è nervosissimo, e spesso sbaglia anche le cose più semplici, ma la sua personalità gli permette di continuare a proporsi per ogni soluzione offensiva. Finchè, da grande campione, convoglia tutte le brutte sensazione nella rabbia con cui si avventa sul quel pallone all’89’, rabbia tenuta nei binari dalla classe e dalla freddezza di beffare con un tocco morbido il portiere in uscita, coronando un sogno e scacciando l’incubo Champions di una città intera.
Muller, 7.5: è forse il giocatore più importante nell’economia offensiva del Bayern. La sua capacità di svariare sul fronte d’attacco e di usare il fisico mantenendo qualità tecnica è incredibile, e non lasciando punti di riferimento mette in crisi la già di per sè confusa difesa del Borussia.
Ribery, 6.5: dire che gioca male in assoluto, sarebbe sbagliato, perchè comunque si muove tanto e crea qualche occasione pericolosa. Tuttavia, non è il solito devastante Ribery, anzi è piuttosto contratto, a tratti addirittura nervoso, come si nota quando sbaglia stop elementari o quando bisticcia con i difensori gialloblù.
Mandzukic, 7: non si vede per novanta minuti, eccetto che in occasione della zampata che porta in vantaggio i suoi, invertendo l’equilibrio di una gara che pendeva decisamente dalla parte opposta alla sua. Qualche anno fa, ci fu Pippo Inzaghi; oggi c’è lui: l’uomo giusto al posto giusto, nel momento giusto.
Luiz Gustavo, s.v.
Gomez, s.v.
All.: Heynckes, 10: stagione da sogno. Probabilmente arriverà anche la coppa di lega, e allora sarà triplete, proprio nell’anno in cui il Bayern ha deciso di affidarsi a Guardiola per fare il salto di qualità. In realtà il salto l’ha già fatto, grazie proprio a quest’uomo schivo ma geniale nel mettere giù una squadra tosta, gagliarda, inesauribile fisicamente e micidiale per velocità e qualità. Annichilisce le più forti squadre d’Europa, e dopo la Bundes dei record si porta a casa la coppa dalle grandi orecchie. Mica male come buonuscita…
Il tabellino
Borussia Dortmund (4-2-3-1):Weidenfeller; Piszcek, Hummels, Subotic, Schmelzer; Gundogan, Bender; Blaszczykowski, Reus, Grosskreutz; Lewandowski.
A disp: Langerak, Kirch, Santana, Kehl, Leitner, Sahin, Schieber. All: Klopp
Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Boateng, Dante, Alaba; Javi Martinez, Schweinsteiger; Robben, Mueller, Ribery (90′ Luiz Gustavo); Mandzukic (94′ Gomez).
A disp: Starke, Van Buyten, Tymoshchuk, Shaqiri, Pizarro. All. Heynckes
Arbitro: Rizzoli
Marcatori: 60 ‘Mandzukic (Ba), 68′ rig. Gundogan (Bo), 89’ Robben (Ba)
Ammoniti: Dante, Ribery (Ba); Grosskreutz (Bo)