La Lazio batte la Roma 1-0 e vince la sesta Coppa Italia della sua storia, salvando la stagione e qualificandosi in Europa League. Brutta partita sopratutto per chi ha negli occhi l’altra finale quella di ieri sera a Wmbley. All’Olimpico le due squadre giocano con troppa aggressività e frenesia riuscendo raramente a portare fino in fondo la manovra. Nella ripresa qualcosa migliora, anche grazie a una milgiore condizione della Roma rispetto alla prima frazione, la partita diventa più piacevole e le azioni sia da un lato che dall’altro sono più interessanti (voto partita 5,5) 



Squadra disunita per gran parte del match; primo tempo che lascia molto a desiderare la cui unica ed inconlcudente idea di gioco è la rapida, e spesso impecisa, verticalizzazione per Destro che fatica contro la retroguardia avversaria. Secondo tempo in ascesa: il centrocampo organizza le idee e tiene meglio il campo, il terzetto dietro a Destro inizia a trovare le giuste misure e la Lazio per una buona parte di gara è costretta a subire. Al 68′ Lulic inscacca Lobont e la squadra di Andreazzoli non si riprende più



Ormazione che non gioca un bel calcio ma domostra di essere più compatta degli avversari e questo fa alla lunga la differenza. Onazi e Ledesma sono due mastini sulla mediana, quando esce l’argentino la squadra ne accusa l’assenza e soffre stringendo i denti. Ottimo il gioco sulle corsie esterne con Lulic e Candreva che annientano le barricate giallorosse e mettono sotto pressione tutta la retroguardia avversaria. Il gol di Lulic arriva proprio da un’azione di Candreva che all’ennesimo traversone trova il compagno giusto al momento giusto.

Dirige un partita tesa fin dal primo minuto, è costretto a estrarre il cartellino dopo 60′ quando Ledesma entra da dietro su Marquinho. In totale saranno 8 i cartellini gialli.



Alla fine dei 90 minuti la sua è una prestazione convincente, annullando molti tiri avversari. La grande parata nella prima frazione sull’incornata di Klose si compensa con l’uscita a vuoto sul cross di Candreva in occasione del gol della Lazio.

Schierato in occasione come terzino destro, gioca un primo tempo in cui riesce a contenere le accellerazioni di Lulic ma nella ripresa il bosniaco scappa troppe volte riuscendo anche a segnare il gol partita.

Non dà molta sicurezza al reparto, perde molti contrasti e permette a Klose di essere sempre un’incognita.

Con la sua grinta cerca di tappare tutti i buchi della traballante retroguardia giallorossa. Bene in anticipo e in chiusura.

Si fa schiacciare da Candreva che ha lo spazio per puntarlo e portare avanti la propria squadra. Fatica in fase di spinta, non al meglio della condizione. (dal 76′) OSVALDO: S.V.

Si rende subito protagonista nei primi minuti di gioco quando ha la palla buona per aprire le marcature. Presenza a centrocampo altalentante, con De Rossi non sempre riesce a dirigere la manovra dei suoi ed annullare il gioco avversario.

Prestazione più che insufficiente, sbaglia molti palloni e si inserisce raramente nelle dinamiche della squadra: male sia in fase di interdizione che costruzione.

Tanta corsa sulla sinistra che gli permette di arrivare qualche volta al tiro mai pericoloso però. Sostiene poco la fase difensiva dove Konko e Candreva vincono nettamente il confronto sulla corsia sua e di Balzaretti. (dall’82’) DODO’: S.V.

La sua gara esprime in qualche modo quella di tutta la Roma, suda tanto e si impegna ma di concreto fa veramente poco. Scarsa intesa con Destro e poca poca presenza in zona gol.

Giocatore antitetico a quello ammirato per tutto il campionato da poco concluso. Mai determinante in fase offensiva, Radu lo contiene facilemente.

Della sua partita resta solo un colpo di testa in chiusura di primo tempo sul quale non inquadra neanche la porta. Non ripaga la fiducia dell’allenatore che lo schiera dal primo minuto al posto di Osvaldo.

La squadra appare in una condizione che lascia più che a desiderare, sia fisicamente che mentalmente. A un primo tempo giocato solo a difendere (faticosamente) lo zero a zero, succede una ripresa più ordinata che alla lunga però non tiene il confronto contro una Lazio non irresistibile. Alla Roma serve un pregetto tecnico ben definito e convincente che Andreazzoli non sembra poter portare avanti.

 si lascia sorprendere una sola volta in occasione di una punizione di Totti che per poco costava ai biancocelesti il pari, per il resto al solita sicurezza tra i pali.

 accompagna con costanza l’azione di percussione di Candreva; in fase difensiva non soffre più di tanto la rapidità di Marquinho.

 marcare Destro questa sera non è un’impresa, gli riescono sempre interventi puliti contro ogni avversario.

 come il compagno di reparto la sua non è gara difficile, bravo in uscita palla al piede e nel momento di costruzione del gioco dalle retrovie.

 annulla Lamela sulla sinistra e appoggia Lulic quando si tratta di ripartire.

 rallenta spesso l’azione di gioco ma dopo che è costretto ad abbandoranre il campo per infurtunio la sua assenza si fa sentire e il centrocampo laziale si abbassa di 10-20 metri. (dal 54′) MAURI 5.5: entra al posto di Ledesma e fatica ad inserirsi in una fase di match più favorevole alla Roma. Nel finale avrebbe l’occasione del KO ma la sbaglia clamorosamente.

 il migliore in campo, fornisce l’assist per il gol di Lulic e si guadagna il ruolo di trascinatore della squadra che si affida sempre alla sua corsa e tecnica per portare avanti l’azione.

 corre per 90′ diventando determinante in fase di recupero e ripartenza. Giocatore che sa offrire con uguale valore un contributo sia in difesa che in attacco, dotato di buoni piedi a giusta grinta. (dal 93′) CIANI: S.V.

 sembra quasi che la sqaudra possa fare a meno di lui, come centrocampista offensivo davanti a Ledesma non incide e spreca molti palloni. All’uscita dell’argentino viene schierato davanti alla difesa faticando ad interpretare qul ruolo non propriamente suo. (dall’85’) GONZALES: S.V.

 una vera spina nel fianco della squadra giallorossa. Sfugge agli avversaria grazie alla sua grande progressione e si rende più volte pericoloso. Interpreta alla grande il suo ruolo di esterno sinistro facendosi anche trovare pronto nel momento del gol.

 tiene botta da solo contro la difesa avversaria, è innescato poche volte in verticale come piace più a lui ma va vicino al gol di testa sul traversone di Lulic.

 vince il suo primo trofeo al suo primo anno in Italia con un gioco poco spumeggiante ma molto concreto come si può notare dal suo 4-1-4-1. I suoi calciatori arrivano alla finale in una ottima forma e con una precisa idea di gioco che alla lunga gli permette di vincere il confronto contro i giallorossi di misura ma meritatamente.

(Giorgio Davico)

Lobont; Marquinhos, Burdisso, Leandro Castan, Balzaretti (78′ Osvaldo); Bradley, De Rossi; Lamela, Totti, Marquinho (84′ Dodò); Destro (Goicoechea, Svedkauskas, Piris, A. Romagnoli, Taddei, Tachtsidis, Pjanic, Perrotta, Florenzi, Nico Lopez) All. Andreazzoli

 Marchetti; Konko, Biava, Cana, Radu; Ledesma; Candreva (54′ Mauri), Onazi (93′ Ciani), Hernanes (84′ Gonzalez), Lulic; Klose (Bizzarri, Strakosha, Andre Dias, Stankevicius, Pereirinha, Crecco, Ederson, Floccari, Kozak). All. Petkovic

Arbitro: Orsato

Ammoniti: Ledesma (L), Balzaretti (R), Marquinho (R), Hernanes (L), Klose (L), Lulic (L), Burdisso (R), Totti (R)

Espulso: 90′ Tachtsidis (R)